La Srls è la scelta perfetta per startup e nuovi business, con vantaggi e semplificazioni rispetto alla Srl: ecco l’analisi dei costi e delle spese necessarie
Aprire un’impresa oggi significa fare i conti non solo con un’idea valida e un mercato competitivo, ma anche con scelte giuridiche e fiscali che possono incidere in modo determinante sul futuro del business. In questo scenario, la Srls continua a rappresentare una delle opzioni più interessanti per chi desidera iniziare con costi contenuti, responsabilità limitata e una struttura societaria snella. Non è un caso se, a distanza di oltre dieci anni dalla sua introduzione, la Srls resta una forma giuridica molto scelta da freelance evoluti, startup, piccoli imprenditori e nuovi progetti digitali.
Pensata per incentivare l’imprenditorialità e abbassare le barriere economiche all’ingresso, la Srls consente di avviare un’attività con un capitale minimo simbolico e procedure più rapide rispetto a una Srl ordinaria, mantenendo però il grande vantaggio della separazione tra patrimonio personale e patrimonio societario. Nel tempo, la normativa è stata aggiornata e semplificata, rendendo questa forma ancora attuale e perfettamente compatibile con le esigenze del fare impresa nel presente.
In questa guida aggiornata analizzeremo come aprire una Srls oggi e quali sono i costi di apertura, le spese di gestione annuale e anche gli eventuali costi di chiusura da conoscere prima di partire.
Cos’è una Srls?
La Società a Responsabilità Limitata Semplificata (Srls) è una particolare variante della Società a Responsabilità Limitata (Srl), introdotta nell’ordinamento italiano dal Decreto Legge n. 1/2012, poi convertito nella Legge n. 27/2012. La sua finalità originaria, tuttora valida, è quella di rendere più accessibile la creazione di imprese, soprattutto per chi dispone di capitali limitati ma vuole operare all’interno di una società di capitali con responsabilità limitata.
Il cuore della Srls sta in alcune caratteristiche chiave che la distinguono dalla Srl tradizionale.
- La prima è il capitale sociale ridotto, che può partire da 1 euro e arrivare fino a 9.999,99 euro, interamente versato in denaro al momento della costituzione. Ciò la rende molto più accessibile rispetto alla Srl ordinaria, che richiede un capitale minimo di 10.000 euro, come indicato anche dal Codice Civile, art. 2463.
- Un altro elemento distintivo è l’atto costitutivo standardizzato, predisposto dal Ministero della Giustizia e non liberamente modificabile. Questo modello garantisce uniformità e semplificazione, ma comporta anche una minore flessibilità statutaria rispetto ad altre forme societarie.
- Sul piano dei costi, la Srls beneficia dell’assenza di onorari notarili per la redazione dell’atto costitutivo, anche se resta necessaria l’autenticazione delle firme da parte di un notaio.
Come ogni Srl, anche la Srls offre la limitazione della responsabilità: i soci rispondono delle obbligazioni sociali solo nei limiti del capitale conferito, proteggendo così il patrimonio personale. Inizialmente riservata a persone fisiche under 35, oggi la Srls è accessibile a soci di qualsiasi età, purché persone fisiche, rendendola una soluzione ancora attuale e versatile per l’imprenditoria moderna sempre più sfaccettata.
Come aprire una Srls (e quando conviene)
Capire quando conviene aprire una Srls è fondamentale per fare una scelta consapevole. Questa forma societaria è particolarmente indicata quando si vuole partire in modo graduale, testare un’idea di business o strutturare un’attività già avviata come ditta individuale, beneficiando della responsabilità limitata. È spesso la scelta ideale per startup, e-commerce, attività digitali, consulenze strutturate e piccoli business con prospettive di crescita progressive.
Aprire una Srls oggi è un processo relativamente rapido.
- Si parte dalla scelta della denominazione sociale, verificandone la disponibilità presso il Registro delle Imprese tramite il portale ufficiale registroimprese.it.
- Si procede poi con la predisposizione dell’atto costitutivo standard e dello statuto, seguendo il modello ministeriale. Il capitale sociale, anche simbolico, deve essere versato su un conto intestato alla società.
- La costituzione avviene davanti a un notaio, oggi possibile anche in videoconferenza, come previsto dal Consiglio Nazionale del Notariato, a condizione che tutti i soci dispongano di firma digitale e documento di identità valido.
- Dopo la firma, il notaio si occupa dell’iscrizione al Registro delle Imprese, passaggio che rende la società pienamente operativa.
Seguono gli adempimenti fiscali e amministrativi: apertura della Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, attivazione della PEC, iscrizione a INPS e INAIL se dovuta, e organizzazione della contabilità.
In media, se la documentazione è completa, l’intero processo può concludersi in pochi giorni lavorativi.
La Srls conviene soprattutto quando si vuole contenere i costi iniziali e si prevede, eventualmente, una futura trasformazione in Srl ordinaria con la crescita del business.
I costi di apertura e costituzione di una SRLS
Uno dei principali motivi per cui molti imprenditori scelgono la Srls è legato ai costi di apertura ridotti, chiaramente disciplinati dalla normativa vigente.
Il primo elemento da considerare è il capitale sociale, che può andare da 1 a 9.999,99 euro e deve essere versato integralmente in denaro al momento della costituzione, come previsto dall’art. 2463-bis del Codice Civile.
Dal punto di vista fiscale e amministrativo, la costituzione di una Srls comporta il pagamento dell’imposta di registro pari a 200 euro, come indicato dall’Agenzia delle Entrate. A questa si aggiungono i diritti di segreteria della Camera di Commercio, che si attestano intorno ai 90 euro. L’imposta di bollo è invece esente per l’atto costitutivo della Srls, a differenza di quanto avviene per altre società.
Per quanto riguarda il notaio, la legge prevede che non siano dovuti onorari per la redazione dell’atto standard, ma possono essere richiesti compensi limitati per l’autenticazione delle firme e per eventuali spese vive. In pratica, il costo notarile è minimo o nullo.
Considerando tutte queste voci, il costo complessivo di costituzione di una Srls si colloca generalmente tra 300 e 500 euro, escluso il capitale sociale.
A questi importi vanno poi aggiunti eventuali costi accessori, come l’apertura del conto corrente bancario aziendale, la firma digitale e la PEC, che complessivamente possono incidere per alcune decine di euro all’anno. Si tratta comunque di cifre contenute, soprattutto se confrontate con quelle richieste per una Srl ordinaria.
Gestione di una SRLS: costi e spese da sostenere
Una volta costituita, la Srls comporta una serie di costi di gestione annuali che è fondamentale conoscere per pianificare correttamente il budget. Tra le prime spese fisse rientrano i diritti camerali annuali, pari a circa 120 euro, da versare alla Camera di Commercio di riferimento, come indicato da Unioncamere.
La gestione contabile e fiscale richiede quasi sempre il supporto di un professionista. Il costo del commercialista per una Srls varia in base al volume di operazioni e alla complessità dell’attività, ma mediamente si colloca tra 1.000 e 2.500 euro annui.
A questo si aggiungono le imposte sul reddito:
- la società è soggetta a IRES con aliquota del 24%, come stabilito dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi;
- e si aggiunge l’IRAP, con aliquota media del 3,9%, variabile a livello regionale.
Se i soci percepiscono compensi o lavorano all’interno della società, occorre considerare anche i contributi INPS, che per i soci lavoratori ammontano a circa 4.300 euro annui come minimale, secondo quanto indicato dall’INPS stessa. In caso di distribuzione degli utili, questi saranno tassati ulteriormente in capo ai soci secondo la normativa IRPEF vigente.
Non vanno poi dimenticati i costi bancari, le eventuali assicurazioni, i software gestionali e tutte le spese operative tipiche di qualsiasi attività d’impresa. Anche se la Srls è una forma semplificata, resta a tutti gli effetti una società di capitali, con obblighi contabili e fiscali ben precisi.
Gli eventuali costi di chiusura da conoscere
Anche la chiusura di una Srls comporta dei costi che è bene considerare sin dall’inizio. Se la società non è più operativa, occorre avviare la procedura di scioglimento e liquidazione, che deve essere formalizzata con un atto notarile.
Il costo per la redazione dell’atto di scioglimento si aggira generalmente tra 300 e 500 euro.
A questo si aggiunge nuovamente l’imposta di registro di 200 euro e il compenso per il commercialista o il liquidatore, che può variare tra 500 e 1.000 euro a seconda della complessità della situazione patrimoniale. Se la società non ha debiti né beni da liquidare, la procedura può essere relativamente rapida e meno onerosa.
In presenza di debiti, contenziosi o beni da dismettere, i tempi e i costi possono aumentare. Per questo motivo, una gestione ordinata e trasparente fin dall’inizio rappresenta il modo migliore per ridurre anche gli oneri legati a un’eventuale chiusura.
La Srls resta comunque una delle forme societarie più economiche anche nella fase finale, confermandosi una soluzione flessibile e adatta a chi vuole fare impresa con consapevolezza.
In collaborazione con Fatture in Cloud
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