Hai un lavoro a tempo pieno in ufficio o in azienda? Basta una semplice mossa per risparmiare fino a 3.000 euro l’anno, ma non tutti i lavoratori lo sanno.
L’aumento delle spese quotidiane spinge le persone a mettere da parte il denaro per eventuali imprevisti futuri: mentre si discute e si protesta contro la stagnazione degli stipendi, emerge un piccolo trucco che permette ai lavoratori di risparmiare fino a 3.000 euro l’anno. Non tutti lo sanno, ma basta una semplice abitudine per mettere da parte denaro da impiegare per altre spese essenziali.
Se hai un lavoro che ti occupa l’intera giornata e una pausa pranzo veloce da passare in ufficio o in azienda, questo metodo potrebbe salvarti la vita e il portafoglio.
Come risparmiare fino a 3.000 euro l’anno sul lavoro
Secondo un’indagine condotta da Bravo, fintech leader nella gestione del debito, portare il pranzo da casa al lavoro potrebbe far risparmiare 263 euro al mese, ovvero 3.200 euro all’anno. Potrebbe sembrare qualcosa di scontato, ma effettivamente sedersi al ristorante o al bar per consumare un panino, un primo o un secondo piatto tutti i giorni può costare parecchio nel lungo periodo.
Secondo una ulteriore ricerca di Censis-Camst 2025, il 78% dei lavoratori mangia un pranzo preparato da casa, mentre il 62% lo cucina appositamente: che sia una pasta fatta la sera prima o un panino preparato la mattina prima di uscire, la schiscetta o lunch box è diventata un vero fattore economico che permette di risparmiare più di 3.000 euro l’anno. La cifra è elevata contando che lo stipendio medio nazionale, secondo gli ultimi dati Istat, è compreso tra 1.700 e 1.850 euro al mese.
Bisogna anche considerare che non tutte le aziende possono contare su buoni pasto o su una mensa aziendale e quindi la spesa per il pranzo fuori ufficio resta a carico dei lavoratori. Ogni tanto uno strappo alla regola e un momento conviviale è d’obbligo, ma se è possibile risparmiare perché non farlo?
Quanto costa un pranzo al ristorante da Nord a Sud
I prezzi medi per un pranzo fuori ufficio sono diversi da Nord a Sud: mentre nelle Regioni settentrionali, soprattutto nelle grandi città, il costo medio a persona è importante; nelle Regioni meridionali si risparmia qualcosa di più. La schiscetta portata da casa resta la soluzione più conveniente.
Per un primo piatto con acqua e caffè, presso una tavola calda, si spendono mediamente 16 euro al Nord, mentre in un ristorante economico del Sud si spendono 13 euro. Le città più costose per un pranzo fuori ufficio sono Milano, Monza-Brianza e Parma: qui i lavoratori preferiscono preparare qualcosa da casa e consumarlo in ufficio. Basti pensare che per preparare una schiscetta, secondo alcune stime, bastano 1,70 euro.
I prezzi possono variare a seconda della Regione di appartenenza: per esempio, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria e Trentino sono le zone in cui si spende meno per un pranzo preparato da casa e si risparmia di più (circa 3.500 euro l’anno). In queste Regioni infatti, nonostante gli stipendi siano mediamente più elevati, anche i prezzi al ristorante sono più alti.
A livello di risparmio assoluto, invece, Vibo Valentia è la città in cui, in termini percentuali, si risparmia di più grazie al pranzo da casa, ovvero circa il 22.3% della retribuzione mensile lorda, che corrisponde a 243 euro dei 1090 euro di stipendio medio.
Al contrario, in Puglia, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo si risparmia meno con la schiscetta (circa 2800 euro all’anno).
Cos’è la schiscetta: curiosità e origine
Per i milanesi ormai è tradizione: non si esce di casa senza la schiscetta preparata in giorno prima o la sera prima. Con questo termine, che deriva dal verbo dialettale “schisciare” e significa schiacciare, si faceva riferimento al gesto di chiusura ermetica della vecchia gavetta di metallo dello operai. Ad oggi, invece, quando si parla di schiscetta si intende il contenitore che contiene il pranzo di lavoro.
In passato, come oggi, la schischetta era un contenitore essenziale che veniva riempito con piatti semplici (a volte anche poveri) per affrontare turni di lavoro lunghi ed estenuanti, o per andare in fabbrica dove non era prevista nessuna mensa aziendale. Negli anni Cinquanta, invece, la schiscetta diventa un oggetto di design.
Infine, con l’avvento dei social la schiscetta della tradizione è diventata una “lunch box”, cioè un oggetto da personalizzare e rendere virale su TikTok o su Instagram. Ricette, piatti sfiziosi e creatività hanno reso la schiscetta uno dei “must-have” per chi lavora in ufficio o in azienda: d’altronde, permette di risparmiare fino a 3.000 euro l’anno!
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