Pochi lo sanno, ma quasi sempre i colori sui cavi Usb hanno un significato specifico. Ecco cosa vogliono dire.
Al giorno d’oggi siamo circondati dalla tecnologia e di conseguenza anche molto più informati sul funzionamento e i rischi dei diversi strumenti che utilizziamo. Nella stragrande maggioranza dei casi, tuttavia, non conosciamo le più semplici informazioni, proprio quelle più utili nell’uso quotidiano. Molte persone notano per esempio che i cavi Usb hanno diversi colori, in particolare le porte, senza però sapere che ognuno di questi ha un significato specifico. Sapere a cosa corrisponde ogni colore è davvero vantaggioso, perché consente di orientarsi nell’acquisto e nell’utilizzo dei cavi Usb.
Cosa significano i colori dei cavi Usb
In commercio esistono moltissimi cavi Usb colorati, anche se non tutti ci fanno caso quando li utilizzano. Quasi sempre, infatti, la parte colorata si trova proprio all’interno della connettore, dove può essere presente un inserto colorato di plastica. Generalmente questo elemento viene utilizzato per distinguere a colpo d’occhio alcune caratteristiche del cavo, anche se non esiste una regola ferrea in tal senso. È importante sapere che non esiste un manuale univoco che imponga l’uso di un colore piuttosto che un altro, lasciando piena discrezionalità ai produttori.
Quasi tutti si adeguano allo schema seguente, che risulta più conveniente ormai perché altrimenti i consumatori non sarebbero affatto aiutati nella comprensione, ma per essere certi dei dettagli tecnici bisogna controllare il manuale di istruzioni e i simboli sul cavo stesso. Ciò detto, vediamo cosa significano i colori di norma, tenendo presente che potrebbero esserci delle differenze tra i vari prodotti in commercio.
Cominciamo dal colore bianco, che è anche uno dei più comuni e potremmo definire “di base”. Un cavo usb con l’inserto bianco nel connettore potrebbe semplicemente non essere distinto dal produttore o altrimenti corrispondere alla velocità di trasferimento dati più bassa, vale a dire fino a 12 Mbps. Questa velocità non è ottimale per i dispositivi di nuova generazione, pertanto è molto più presente nelle periferiche più datate (vecchi computer e stampanti, per esempio). Nei nuovi apparecchi troviamo invece molto più spesso il colore nero, il più comune in assoluto, che indica le Usb 2.0 con velocità supportate fino a 480 Mpbs. Hard disk, unità flash e accessori in generale hanno solitamente proprio questo tipo di cavo.
Si arriva poi al blu scuro per le Usb 3.0, con velocità massima fino a 5 Gpbs. Queste porte sono di norma compatibili con le versioni precedenti, sebbene dovendosi adeguare alle prestazioni supportate e comunque efficienti per le unità esterne. Con il turchese si passa invece a Usb 3.1 Gen 2, dalla velocità massima di 10 Gpbs, particolarmente adatto per i trasferimenti bidirezionali. Questi colori sono quelli maggiormente identificativi, mentre per gli altri è più frequente che ci siano differenze a seconda della scelta del produttore.
Possiamo comunque distinguere un’abitudine consolidata, dove il rosso è dedicato alle ultime versioni, quindi velocità fino a 20 Gbps. Il giallo viene invece associato a cavi Usb con porte che restano attive anche quando l’apparecchio è spento, mentre l’arancione distingue di norma i sistemi industriali oppure hanno lo stesso significato del giallo, quindi la ricarica sempre attiva, ma relativo a velocità superiori.
Infine ci sono il verde e il rosa, in varie sfumature, che non hanno significati generali ma sono utilizzati da alcuni produttori con un significato specifico per il marchio (talvolta per una questione estetica, altre volte per segnalare le compatibilità tra prodotti). Non esiste invece un uso analogo dei colori per le Usb-C, oggi sempre più utilizzare, che vengono distinte semplicemente dal simbolo inciso sul connettore. A differenza delle Usb-A, infatti, non hanno alcuna differenza strutturale a seconda delle caratteristiche tecniche, pertanto è sempre indispensabile consultare le informazioni ufficiali.
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