Ecco cosa sappiamo della città di Elon Musk in Texas. Di cosa si tratta e perché preoccupa.
Elon Musk è uno dei personaggi più influenti della nostra epoca, ma lo spazio non gli basta. Ora vuole creare una città in Texas, interamente dedicata a SpaceX e al suo personale. Di fatto il progetto di Musk è già diventato realtà, coronando un sogno che l’uomo più ricco del mondo portava avanti almeno dal 2021. I cittadini del Texas stanno protestando duramente, ma sembra che nulla possa fermare il processo. Musk ha già la sua città nel Texas e non fa altro che consolidarne lo status, portando avanti ambizioni sempre più ampie. Certo, ci sono dei limiti all’autonomia decisionale, ma si tratta comunque di un precedente senza paragoni. Ecco cosa sappiamo.
La città di Elon Musk in Texas
Il Texas non è affatto una scelta casuale per Elon Musk, che proprio in questo Stato Usa ha fondato il sito spaziale di lancio Starbase. Lo spazioporto è stato fondato nel 2014, ma soltanto nel 2021 Musk ha espresso l’intenzione di farne una vera e propria città, del tutto riservata ai dipendenti di SpaceX. Così, i dirigenti dell’azienda aerospaziale hanno sollecitato le autorità texane, ovviamente mettendo in luce tutti i possibili vantaggi del caso. Lo stesso Musk ha raccontato in più occasioni dei vantaggi apportati da SpaceX al Texas, occupandosi della manutenzione delle strade, dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria per la comunità locale e di altri servizi pubblici.
Di fatto, i funzionari locali hanno apprezzato i posti di lavoro e gli investimenti economici di SpaceX, ma a tutto c’è un prezzo. In questo caso è il confine sempre più sottile tra pubblico e privato, con annessa la perdita di autonomia e poteri decisionali che dovrebbero rimanere nelle mani delle autorità statali. Gli elementi controversi sono numerosi, ma è ormai difficile ipotizzare un’inversione di rotta.
L’area di Boca Chica, dove è stato situato lo spazioporto approfittando della vicinanza all’oceano e della posizione remota, è diventata una città di SpaceX ben prima dell’ufficializzazione. I residenti dell’area intorno alla base sono quasi tutti dipendenti di SpaceX (o loro familiari) e come anticipato l’azienda ha cominciato a fare le veci dell’amministrazione già da tempo. Così, la richiesta di incorporazione presentata a dicembre 2024 si è mostrata più come il riconoscimento ufficiale di una situazione già esistente all’atto pratico.
Il referendum di maggio 2025 ha confermato la volontà dei cittadini (su un totale di circa 500 persone residenti, hanno votato a favore in 212 e contro soltanto 6). Il piccolo agglomerato nei pressi del confine messicano diventa ora la città di Starbase, come festeggia Musk su X. Ora il progetto procede senza sosta, riguardando per adesso un’area di 3,9 chilometri quadrati. Sono già stati eletti i tre rappresentanti, tra cui anche il sindaco Bobby Peden, vicepresidente di SpaceX.
Si tratta praticamente di un Comune, che con la conferma del Dipartimento elettorale della Contea di Cameron avrà propri poteri e libertà. Sarà quindi Elon Musk a decidere sulle questioni locali, dalla tassazione ai servizi pubblici, passando per i permessi edilizi e le questioni territoriali. Ci sono dei limiti legati ai diritti pubblici, ma i timori sono tanti.
Starbase preoccupa tutti
La città di Elon Musk non è gradita agli esperti di molti settori, cominciando da quello urbanistico e finendo con quello ambientale. L’area preserva l’habitat di numerose specie protette e ospita luoghi di particolare valore spirituale per le comunità indigene locali. Si teme infatti per l’accesso alla spiaggia di Boca Chica, ora facilmente controllato da Starbase. La questione ambientale riguarda anche i lanci, l’espansione infrastrutturale, lo smaltimento dei rifiuti, l’inquinamento luminoso e così via. Le proteste si susseguono e il mastodontico busto di Musk che corona l’area è già stato vandalizzato, ma non bisogna fossilizzarsi sui dettagli perdendo di vista il problema principale: l’autorità pubblica concentrata nel potere privato, tutto nelle mani di un semplice cittadino, senza controllo e in un perenne conflitto di interessi. Mentre punta a colonizzare Marte, Musk sta prendendo sempre più terreno nel nostro pianeta, in un modo che la storia ci ha insegnato non essere salubre, indipendentemente dalle intenzioni.
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