Cosa rischia chi sciopera nonostante la precettazione

Ilena D’Errico

16 Novembre 2023 - 09:52

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Cos’è la precettazione, come viene tutelato il diritto allo sciopero e cosa rischia chi sciopera lo stesso alla luce dei recenti fatti sulla mobilitazione del settore Trasporti.

Cosa rischia chi sciopera nonostante la precettazione

Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha fortemente voluto un’ordinanza di precettazione. Dopo lunghi scontri con i sindacati sullo sciopero di domani, l’ordinanza ha costretto a far un passo indietro. Maurizio Landini (Cigl) e Pierpaolo Bombardieri (Uil) hanno comunicato la riduzione dello sciopero di venerdì 17 novembre, che passa alla durata di sole 4 ore e terminerà infatti alle 13.

Una scelta obbligata per evitare le sanzioni, soprattutto a carico dei lavoratori, di cui i sindacati sono responsabili, così come ha sottolineato rapidamente il vicepremier: “Hanno vinto il buonsenso, i lavoratori e i cittadini”.

Vista la brusca frenata a cui sono stati portati i sindacati, sia il ministro Salvini che la premier Giorgia Meloni sono intervenuti sul diritto allo sciopero, assicurando che il governo non intende intaccarlo. In effetti, la precettazione può legittimamente intervenire sugli scioperi per tutelare i cittadini, anche con gravi sanzioni come quelle previste dall’ordinanza del 16 novembre.

Ecco cosa c’è da sapere sulla precettazione e cosa rischia chi non la rispetta.

Cos’è la precettazione e come incide sul diritto allo sciopero

La precettazione è un atto amministrativo che consente alle Pubbliche amministrazioni di intervenire e limitare le astensioni collettive dal lavoro nei servizi pubblici essenziali, soltanto nella misura in cui non vengono osservate le fasce di garanzia previste dalla legge.

L’ordinanza di precettazione può stabilire che sia ridotta la durata dello sciopero, come avvenuto in questo caso, o perfino posticiparla o prevedere diverse modalità di attuazione. In ogni caso, tutte le eventuali limitazioni applicate allo sciopero devono essere limitate alla tutela dei cittadini prevista dalla legge.

In particolare, la legge n. 146/1990 sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali prevede che il diritto di astensione sia “esercitato nel rispetto di misure dirette a consentire l’erogazione delle prestazioni indispensabili”, così da tutelare i diritti dei cittadini garantiti dalla Costituzione.

Si tratta quindi di una limitazione al diritto di sciopero prevista e permessa dalla legge, come compresso tra il diritto dei lavoratori e quelli della collettività. Non c’è una lesione del diritto allo sciopero, ma solo una limitazione per assicurare che vengano rispettate le misure minime di garanzia per gli utenti.

L’ordinanza deve essere adottata entro 48 ore dallo sciopero - come avvenuto ieri –, salvo casi di urgenza o di trattative in corso, ma deve comunque essere preceduta da un tentativo di conciliazione.

È comunque possibile opporsi all’ordinanza con precettazione con un ricorso entro 7 giorni, chiedendone la revisione. La sospensione dell’ordinanza è comunque limitata alla valutazione del Tar in merito alla sua legittimità. Una strada che al momento i leader di Cigl e Uil stanno ancora valutando.

Cosa rischia chi sciopera nonostante la precettazione

L’ordinanza di precettazione serve all’autorità per limitare lo sciopero affinché non leda i diritti della collettività e per questo prevede sanzioni, anche severe, a carico di chi non la rispetta.

In particolare, chi sciopera nonostante la precettazione rischia una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 500 a 1.000 euro per ogni giorno di ottemperanza, tenendo conto della gravità dell’infrazione e anche delle disponibilità economiche del soggetto. Questo per quanto riguarda i singoli prestatori di lavoro, i professionisti e i piccoli imprenditori.

I sindacati, invece, sono sottoposti a una stretta ancora più rigida. Le organizzazioni di lavoratori, le associazioni e gli organismi di rappresentanza che non rispettano la precettazione vanno incontro a una sanzione da 2.500 a 50.000 euro per ogni giorno di infrazione. Per chi si occupa delle amministrazioni, degli enti o delle imprese erogatrici di servizi c’è anche un’ulteriore sanzione amministrativa: la sospensione dell’incarico per un periodo compreso tra 30 giorni e 1 anno.

La precettazione per lo sciopero del 17 novembre

L’ordinanza di precettazione ha imposto che lo sciopero di domani sia ridotto a 4 ore, in particolare dalle 9 alle 13, per i lavoratori pubblici e privati, anche in appalto. Per gli elicotteri e la circolazione della sicurezza stradale, invece, l’ordinanza rimanda la competenza alle indicazioni del Garante degli scioperi.

I sindacati hanno quindi adeguato lo sciopero dei trasporti all’ordinanza, per evitare ai lavoratori le dure conseguenze previste, ma sono intenzionati a proseguire con le manifestazioni. Secondo le dichiarazioni, è in valutazione il ricorso contro l’ordinanza e le motivazioni addotte, considerate «prive di fondamento».

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