Cosa si prescrive da gennaio 2026

Ilena D’Errico

26 Novembre 2025 - 20:16

Quali debiti puoi salutare nel 2026? Ecco i diversi termini di prescrizione per i crediti più diffusi.

Cosa si prescrive da gennaio 2026

Le aspettative in attesa del nuovo anno cambiano (e si incupiscono) con il passare dell’età. Ad oggi moltissime persone attendono con nuove speranze di dire addio ai propri debiti, cercando tra prescrizione, decadenza e rottamazioni il regalo di Natale per tornare a sorridere. Tutto dipende dalla tipologia di debito e da cos’è stato fatto dal creditore per riscuotere il pagamento. La prescrizione potrebbe non avvenire mai se il creditore agisce legalmente con puntualità, ma più passa il tempo più ci sono speranze di poter non pagare. Se però il pagamento dovesse avvenire nonostante la prescrizione il debitore non potrebbe più chiederne la restituzione. Vediamo quindi cosa si prescrive dal 2026.

Cartelle esattoriali che si prescrivono nel 2026

Le cartelle esattoriali sono un cruccio comune a molti cittadini, anche perché la somma totale dei crediti affidati all’Agenzia delle entrate Riscossione dal 2000 al 2024 ammonta a 1.273 miliardi di euro. La prescrizione delle cartelle esattoriali è dunque importante per moltissime persone, che sperano di poter salutare gli avvisi più vecchi. Bisogna però sapere che ci sono diversi termini di prescrizione per le cartelle esattoriali, in quanto dipendono dalla tipologia di debito. La prescrizione può in particolare essere di 10 o 5 anni, con eccezione del bollo auto che si prescrive in soli 3 anni. La prescrizione ordinaria di 10 anni si applica per esempio a:

  • Irpef;
  • Iva;
  • Ires;
  • Irap;
  • imposta di bollo;
  • imposta di registro;
  • imposta catastale;
  • Canone Rai;
  • contributi alle Camere di Commercio;
  • Tosap.

Se l’ultima cartella esattoriale o altro atto interruttivo riferito a questi debiti risale al 2016 la prescrizione è nel 2026 (ammesso che prima non vi siano interruzioni o sospensioni). Lo stesso termine si applica al debito, tra questi, riconosciuto dalla sentenza del giudice per impugnazioni rigettate contro le medesime cartelle di pagamento. Ci sono poi debiti che hanno una prescrizione di soli 5 anni e come loro le relative cartelle esattoriali, tra cui:

  • Imu;
  • Tasi;
  • Tari;
  • contributi Inps e Inail;
  • multe stradali e sanzioni amministrative;

Se l’ultima cartella notificata è del 2021 la prescrizione si compie nel 2026, sempre tenendo conto delle date e ammesso che non vi siano stati atti interruttivi. Per quanto riguarda il bollo auto, invece, nel 2026 si prescrivono le cartelle esattoriali emesse nel 2023. Come il bollo auto, hanno prescrizione di 3 anni i compensi dei professionisti e le prestazioni di lavoro per periodi superiori a 1 mese.

Debiti del 2021

Nel 2026 si prescrivono i debiti per i quali l’ultimo atto interruttivo risale al 2021 e hanno una prescrizione quinquennale, come:

  • canoni di locazione;
  • bollette del telefono;
  • spese condominiali ordinarie;
  • spese di ristrutturazione;
  • crediti da lavoro con prescrizione di 5 anni;
  • interessi bancari;
  • risarcimenti del danno derivante da illeciti;
  • debiti assicurativi;
  • abbonamenti;
  • titoli di Stato emessi al portatore;
  • alimenti e assegno di mantenimento;
  • omessa dichiarazione dei redditi.

Debiti del 2016

Nel 2026 si potranno prescrivere anche i debiti del 2016 (o per i quali l’ultimo atto interruttivo risale allo stesso anno) che hanno una prescrizione di 10 anni. Questo termine è quello ordinario, quindi vale per tutti i debiti che non rientrano in un’eccezione, come:

  • ticket sanitari;
  • finanziamenti, prestiti e mutui;
  • fatture;
  • spese condominiali straordinarie;
  • sentenze di pagamento e decreti ingiuntivi.

Debiti più recenti

Si potranno prescrivere nel 2026 anche debiti più recenti, se non vi sono atti interruttivi e rientrano nei casi eccezionali previsti dalla legge. In particolare, il debito relativo al pagamento di vitto e alloggio alle strutture ricettive (alberghi, B&B, ma anche ristoranti). Si ha invece la prescrizione di 1 anno per i seguenti debiti:

  • compenso degli insegnanti per le lezioni impartite a giorni, mesi od ore;
  • compenso dei prestatori di lavoro per periodi inferiori al mese;
  • pensione e istruzione a convitti e case di educazione;
  • compenso degli ufficiali giudiziari;
  • prezzo dei medicinali;
  • pagamento dei commercianti per beni acquistati al dettaglio senza fini commerciali.

Questa prescrizione, tuttavia, è presuntiva: i creditori possono pretendere il pagamento se riescono a provare che non è avvenuto. Si ha invece una prescrizione di 2 anni per le bollette e le spese condominiali dovute dall’inquilino insieme al canone d’affitto.

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