Cosa non si può fare da lunedì 26 ottobre

Antonio Cosenza

25/10/2020

26/10/2020 - 09:24

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Il nuovo DPCM è stato firmato: ecco cosa non si può più fare da lunedì 26 ottobre (e fino al 24 novembre).

Cosa non si può fare da lunedì 26 ottobre

Il nuovo DPCM è stato firmato da Giuseppe Conte: da domani, lunedì 26 ottobre, entrano in vigore nuovi divieti - che saranno in vigore fino al 24 novembre - così da dare respiro al sistema sanitario sempre più vicino al collasso dopo la ripresa dei contagi da COVID-19.

Dimentichiamoci la fase di normalità - seppure con qualche restrizione - vissuta in questi mesi in cui abbiamo imparato a convivere con il coronavirus: progressivamente stiamo per tornare nella Fase uno, come conferma il nuovo DPCM appena firmato da Giuseppe Conte.

La nostra quotidianità sta per cambiare ancora e da lunedì 26 ottobre saranno molte le attività che non si possono fare. Come era evidente dalle anticipazioni delle ultime ore, questa volta il Governo ha deciso di adottare la linea dura, in quanto la situazione fronte coronavirus è precipitata nelle ultime ore.

Vediamo quali sono le restrizioni previste dal nuovo DPCM, con il quale non è stato predisposto un nuovo lockdown ma comunque vi è un cambio radicale per le nostre abitudini in quanto sono moltissime le attività che non si potranno più fare da lunedì 26 ottobre.

Nuovo DPCM: cosa non si può più fare da lunedì 26 ottobre

Con la firma sul nuovo DPCM è stato confermato che già da domani entreranno in vigore le nuove restrizioni. Le misure sono davvero tante e toccano la vita di tutti i cittadini. A pagare le conseguenze di questa situazione sono nuovamente i ristoratori, i quali dovranno far fronte a nuove restrizioni; lo stesso vale per i proprietari di attività come piscine, palestre e cinema, per i quali invece è prevista una vera e propria chiusura.

Niente ristorante di sera

Il nuovo DPCM vieta agli italiani di andare a cena al ristorante. Viene stabilito, infatti, che tutte le attività di ristorazione - quindi anche bar, pasticcerie, gelaterie e pub - dovranno chiudere le serrande alle 18:00, con la sola possibilità di consegne a domicilio e ristorazione d’asporto fino alle 24:00. Rispetto alle anticipazioni delle ultime ore, vi è la possibilità di aprire, nel rispetto dei suddetti orari, di domenica e nei giorni festivi.

Inoltre, non si può stare al tavolo in più di 4 persone, salvo il caso in cui siano tutte conviventi.

Niente palestra, piscina, cinema e teatri

Il Governo ha anche deciso di chiudere palestre e piscine, così come pure cinema e teatri. Saranno le attività ricreative e sportive a pagare, con quest’ultime che solo pochi giorni fa hanno ricevuto un nuovo protocollo a cui attenersi per poter restare aperte. Linee guida a cui palestre e piscine si sono adeguate, ma a quanto pare non è stato comunque abbastanza.

Da lunedì 26 ottobre, quindi, stop all’attività sportiva nelle palestre e nelle piscine; è consentita quella all’aperto con la necessità di indossare la mascherina quando si tratta di attività motoria.

Chiudono anche sale giochi, bingo e centri scommesse.

Stop assoluto alle cerimonie

Con il nuovo DPCM non si possono più festeggiare eventi come matrimoni, battesimi e comunioni per le quali vi era il limite dei 30 invitati. Il divieto di party e feste, infatti, riguarderà anche quelle conseguenti a cerimonie civili e religiose.

Alle superiori non si può andare a scuola tutta la settimana

Chi è alle scuole superiori non potrà più andare in classe per tutta la settimana. La didattica a distanza, infatti, diventa integrata al 75%; quindi, solamente un 25% delle attività scolastiche verrà svolta in classe, con la possibilità tra l’altro di utilizzare turni pomeridiani, mentre l’altra sarà con la modalità a distanza integrata.

Non ci si può spostare con i mezzi pubblici (salvo alcuni casi)

Inoltre, il nuovo DPCM raccomanda - ma non vieta - a tutte le persone fisiche di non spostarsi con i mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per “esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.

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