Cosa cambia con l’entrata in guerra della Bielorussia al fianco della Russia?

Luna Luciano

10/10/2022

La Bielorussia si schiera apertamente con la Russia di Putin, dispiegando delle truppe congiunte. Ecco cosa potrebbe cambiare sulla scacchiera geopolitica: si rischia l’escalation?

Cosa cambia con l’entrata in guerra della Bielorussia al fianco della Russia?

Qualcosa cambia sulla scacchiera geopolitica: la Bielorussia prende una nuova decisa posizione accanto a Mosca e sembra pronta a scendere in campo.

Se fin dall’invasione dell’Ucraina, Minsk e il resto del Paese hanno accolto sul proprio suolo le truppe russe, ora il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha annunciato che Russia e Bielorussia creeranno un «gruppo regionale congiunto».

È questa la nuova mossa del presidente russo Vladimir Putin, il quale dopo mesi di perdite sul campo ha deciso di avvalersi dell’aiuto di uno dei suoi più fedeli alleati, benché ancora non sia chiaro cosa implicherà questa rinnovata alleanza.

Ovviamente per sostenere lo sforzo bellico russo, la Bielorussia ha fornito le proprie motivazioni. La decisione di Lukashenko sarebbe stata presa a causa “dell’aggravamento ai confini occidentali dello Stato dell’Unione”. Infatti, come riporta anche Il Messaggero, Minsk avrebbe deciso di sostenere Mosca, perché sarebbe a conoscenza di un piano d’attacco ai danni del proprio paese.

Una decisione che potrebbe accelerare una possibile escalation all’interno di questo conflitto, benché secondo alcuni esperti questo potrebbe essere anche il primo segno di debolezza lanciato da Mosca. È quindi opportuno approfondire la questione, cercando di capire cosa potrebbe cambiare con l’entrata in guerra della Bielorussia al fianco della Russia e i possibili scenari.

Perché la Bielorussia entrerebbe in guerra accanto alla Russia?

Che la Bielorussia sostenesse la campagna di Mosca sul suolo ucraino non è una novità, ma Minsk ha deciso di scendere ufficialmente in campo dispiegando delle truppe congiunte bielorusse e russe.

Fin dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, la Russia ha inviato molte delle proprie forze dell’aviazione in Bielorussia, benché le truppe di Minsk non sarebbero mai intervenute nell’«operazione militare speciale». La Bielorussia ha sempre riconosciuto di far parte del conflitto, ma non si è mai attribuita un ruolo attivo. Almeno fino a oggi.

La partecipazione alla guerra sarebbe una scelta obbligata per poter contrastarne la diffusione in Bielorussia e soprattutto per difendersi da un possibile attacco da parte della Polonia, Lituania e Ucraina. Secondo Lukashenko infatti questi Paesi starebbero sostenendo elementi “radicali” all’interno del suo Paese.

Se è vero che il fronte interno bielorusso sembrerebbe essere spaccato, con continui sabotaggi alla linea ferroviaria utilizzata anche dai russi nella missione speciale, dall’altra l’accusa di Minsk sembrerebbe rispecchiare il classico teorema secondo cui se esistono disordini interni questi sarebbero pilotati da forze straniere. Un teorema che giustificherebbe agli occhi dei bielorussi la discesa in campo accanto alla Russia.

Bielorussia si schiera con Putin: la reazione dell’Ue

Non si è fatta attendere la risposta dell’Unione europea. L’Ue ha infatti dichiarato di aver preso nota delle false accuse mosse dalla Bielorussia contro l’Ucraina e gli altri Paesi.

L’Ucraina qui è la vittima. L’Ue esorta il regime della Bielorussia dall’astenersi da qualsiasi coinvolgimento

Sono state queste le parole del portavoce del Servizio di Azione Esterna Ue Peter Stano, bollando come una vera “escalation” ultime dichiarazioni del presidente Lukashenko. Escalation verbale che potrebbe essere il preambolo di una risposta in chiave bellica da parte di Minsk.

Bielorussia con Mosca: potrebbe essere segno di debolezza

Molti osservatori, come riportato da Il Messaggero, rimangono dubbiosi non tanto della discesa in campo della Bielorussia accanto a Mosca, quanto allo “stato di salute” delle truppe russe. Non sono ancora giunte conferme da Mosca sulle dichiarazioni di Lukashenko.

Infatti, la richiesta che l’alleato intervenga sul suolo bellico, dopo che 200 mila soldati sono stati reclutati di recente, potrebbe indicare il primo segno di debolezza nella strategia di Putin. Si potrebbe mettere in dubbio il potere e la posizione della Russia.

A riprova di questo le dichiarazione da parte di Andrei Kartapolov, capo del Comitato di difesa della Duma russa, che avrebbe sminuito la necessità che le truppe bielorusse partecipino alla “operazione militare speciale”.

Cosa cambia con l’entrata in guerra della Bielorussia: gli scenari

Davanti a un quadro instabile e in continua mutazione, non è possibile stabilire con certezza cosa accadrà con lo schieramento delle truppe congiunte, come ricorda anche Il Corriere della Sera. Si possono però ipotizzare tre scenari.

  1. La Bielorussia, che dipende finanziariamente ed energeticamente, cede alle pressioni di Putin ed entra in guerra, aprendo un nuovo fronte in cui impegnare le truppe di Kiev, indebolendola;
  2. Minsk potrebbe avere solo il ruolo di creare ulteriori pressioni sull’Ucraina, schierando le proprie truppe al confine, ricordando i mesi prima dell’invasione russa. In questo modo Kiev sarebbe comunque costretta a destinare alcuni reparti ai confini al nord, indebolendo le truppe ucraine, in attesa di una possibile mossa bielorussa;
  3. La Bielorussia si limita a fornire una base logistica alla Russia, favorendo raid e qualsiasi cosa possa tornare utile.

Sono questi i possibili scenari con l’entrata in guerra, ma per adesso nulla ancora è certa non resta che attendere la prossima mossa - russa o delle forze Nato ed europee - sulla scacchiera geopolitica.

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