Cos’è la Tassa etica, che l’Agenzia delle Entrate fa pagare anche ai forfettari

Nadia Pascale

5 Novembre 2025 - 13:40

Brutte notizie per chi ha scelto il regime forfettario, nell’imposta sostitutiva non è compresa la Tassa etica. Ecco chi deve pagarla, a quanto ammonta e istruzioni per il versamento.

Cos’è la Tassa etica, che l’Agenzia delle Entrate fa pagare anche ai forfettari

Piccola (o grande) rivoluzione nel mondo del forfettario: chi aderisce deve pagare la Tassa etica. Considerata una delle “tasse strane” (di cui poco si parla) che si applicano in Italia, ha un’aliquota particolarmente alta e questo può cambiare davvero tutto per i forfettari.

Il regime forfettario è caratterizzato da un’imposta sostitutiva, cioè che sostituisce tutti i versamenti e gli adempimenti fiscali generalmente richiesti ai titolari di partita IVA, tra cui imposte sui redditi e addizionali.

Con l’evoluzione dei tempi si è però posta una questione rilevante: la Tassa etica, o tassa sul porno, deve essere pagata anche da chi aderisce al forfettario? La questione si pone nei tempi moderni perché l’industria del porno è sempre più attiva e soprattutto lo è su diverse piattaforme social che sono facilmente raggiungibili dagli utenti. Non c’è più solo il classico film o il “giornale”, ora ci sono contenuti diffusi, numerosi e facilmente raggiungibili, segno di un vero e proprio cambiamento dei “costumi”. Ne deriva che aumentano vertiginosamente i soggetti passivi della Tassa etica e si pongono nuove rilevanti questioni.

Ecco cosa dice l’Agenzia delle Entrate sulla tassa sul porno e i soggetti passivi, tra cui i forfettari.

Tassa etica o tassa sul porno, si applica ai forfettari?

La Tassa etica è un’imposta introdotta con la legge 266 del 2005, articolo 1, comma 466, si applica a imprese, esercenti arti e professioni impegnati nella “produzione, distribuzione, vendita e rappresentazione di materiale pornografico o contenuti che incitano alla violenza”. L’aliquota della Tassa etica che ha natura di addizionale è del 25%, quindi, abbastanza alta.

Al fine di delimitare il campo si ricorda che la Tassa etica si applica a contenuti di giornali, quotidiani o periodici e ogni opera teatrale, letteraria, cinematografica, audiovisiva o multimediale in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti. Ad esempio, è soggetto passivo Onlyfans o meglio sono soggetti passivi i professionisti che usano la piattaforma per condividere contenuti a carattere esplicitamente sessuale.

Delimitato il campo, un contribuente chiede chiarimenti in merito l’applicazione della Tassa etica anche ai forfettari tenendo in considerazione il fatto che chi aderisce a questo regime fiscale dovrebbe versare un’imposta sostitutiva di tutte le imposte.

Tassa etica, ecco perché devono pagarla i forfettari

L’Agenzia delle Entrate nella risposta a Interpello 285 del 4 novembre 2025 chiarisce i dubbi del contribuente che ha presentato una richiesta di riesame parziale di una risposta ricevuta da una direzione regionale dell’Agenzia sull’applicabilità della Tassa etica ai forfettari. La Dr aveva affermato che anche questi contribuenti sono tenuti al versamento del tributo, in quanto non espressamente esclusi dalla normativa vigente, richiamando anche lo scadenzario fiscale pubblicato sul sito istituzionale.

L’Agenzia delle Entrate nella risposta riprende le caratteristiche dell’imposta sostitutiva dovuta dai forfettari: un’imposta sostitutiva dell’imposta sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, pari al 15%. (articolo 1, comma 64, Legge 190 del 2014).

Sottolinea l’Agenzia

La circostanza che i contribuenti in Regime forfetario siano assoggettati all’ ’’imposta sostitutiva’’ di cui al comma 64 non esclude che gli stessi siano soggetti (anche) alla Tassa etica considerato che l’imposta dovuta nell’ambito del Regime forfetario è sostitutiva esclusivamente delle imposte e delle addizionali ivi espressamente indicate

Sono quindi espressamente citate solo: imposte sui redditi, addizionali regionali e comunali e IRAP, non è menzionata la Tassa etica. Basta il dato letterale a escludere che i forfettari non debbano pagare la Tassa etica.

Come calcolare la base imponibile ed effettuare il versamento della tassa Etica per i forfettari

Detto ciò, l’Agenzia delle Entrate sottolinea che la base imponibile della Tassa etica per i forfettari è la stessa prevista per l’applicazione dell’imposta sostitutiva, cioè la somma dei ricavi e dei compensi, effettuate le deduzioni ammesse e applicando il coefficiente di redditività previsto in base al codice Ateco. L’aliquota, come detto, è al 25%, quindi piuttosto alta anche rispetto alla tassazione generalmente applicata al forfettario.

I codici tributo da utilizzare per identificare il versamento sono:

  • 4003 relativo all’’’Addizionale all’IRPEF - art. 31, c. 3, d.l. 185/2008 - Acconto prima rata’’;
  • 4004 relativo all’’’Addizionale all’IRPEF - art. 31, c. 3, d.l. 185/2008 - Acconto seconda rata o acconto in unica soluzione’’;
  • 4005 relativo all’’’Addizionale all’IRPEF - art. 31, c. 3, d.l. 185/2008 - Saldo’’.

Il versamento deve essere effettuato utilizzando il modello F24 e le scadenze sono le stesse previste per le imposte “ordinarie”.

Risposta Interpello 285/2025
Tassa etica forfettari

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