Coronavirus, Speranza: «l’Italia è forte. Fiducia nella scienza. No personalismi»

Violetta Silvestri

26/02/2020

23/08/2021 - 11:26

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Il ministro della Salute Speranza parla alla Camera dell’emergenza coronavirus. Cauto ma convinto ottimismo, richiamo alla fiducia massima nella scienza e appello all’unità responsabile: queste le parole dette in Aula.

Coronavirus, Speranza: «l’Italia è forte. Fiducia nella scienza. No personalismi»

Il ministro della Salute Speranza ha parlato alla Camera dei deputati per l’informativa sulla situazione italiana nel pieno dell’emergenza coronavirus.

Parole caute ma di convinto ottimismo quelle pronunciate in Aula, permettere in guardia i cittadini e allo stesso tempo fare chiarezza sugli strumenti che il Paese ha a disposizione per sconfiggere questo nemico attuale.

Primo tra tutti la conoscenza e l’eccellenza scientifica, invidiata nel mondo, e alla quale il ministro ha voluto affidare l’intera nazione e ogni cittadino. Sono e continueranno ad essere le valutazioni scientifiche nel campo medico a guidare la politica, non viceversa: un richiamo importante al metodo utilizzato finora.

Poi, naturalmente il monito va alla politica. L’invito è sempre lo stesso: no a divisioni tra maggioranza e opposizione in questo momento. La protagonista è la Repubblica Italiana.

Ecco cosa ha detto il ministro Speranza nell’informativa alla Camera.

Speranza e la situazione coronavirus: i punti di forza dell’Italia

Il discorso ruota intorno a questa convinzione:

“Con la fiducia della comunità scientifica ed i provvedimenti necessari supereremo tutti insieme questa emergenza, l’Italia è piu’ forte del nuovo coronavirus.”

Lo dice a chiare lettere Speranza, ricordando quanto fa male offrire l’immagine di un Paese debole e diviso, quando invece la nostra nazione vanta fama e rispetto proprio nei settori scientifici e della medicina, con pratiche davvero esemplari e all’avanguardia.

Ci sono aspetti positivi e rincuoranti che il ministro vuole sottolineare. Innanzitutto il lavoro di tutti i medici e il personale impegnato in queste giornate difficili (l’applauso della camera è forte e unanime).

Poi c’è la descrizione del virus: non letale, con l’80% dei casi in forma lieve, che può essere debellato anche grazie alle norme igieniche che ognuno deve rispettare in modo rigoroso e alla pratica dell’isolamento.

Metodi che stanno funzionando, come avverte Speranza, e che faranno vincere la battaglia solo se tutti i cittadini si impegneranno. La fiducia in ciò che dicono medici e scienziati deve essere ai massimi livelli.

A sostegno dell’Italia, Speranza ricorda anche gli interventi e le misure messe in campo dal Governo, operativo dal 22 gennaio e già in stato di emergenza dal 31. Ci sono pratiche, ricorda il ministro, che nessun’altro Paese ha applicato: come la sorveglianza domiciliare.

A livello informativo, Speranza ribadisce che i focolai sono due, uno più esteso in Lombardia e l’altro piccolo in veneto. Non ce ne sono altri. Il paziente zero ancora non è stato individuato.

Coronavirus in Italia: perché preoccuparsi?

Non mancano le note di messa in allerta. Il coronavirus sarà sconfitto, ma, come spiega il ministro:

“ci preoccupa perchè ad un tasso basso di letalità corrisponde un tasso alto di contagio che potrebbe colpire la popolazione più debole e anziani e sovraccaricare i presidi sanitari, quindi bisogna limitare la diffusione del contagi e l’isolamento dei contagiati è l’unica strada che garantisce la riduzione della diffusione virus”

A livello politico, invece, l’ostacolo maggiore è rappresentato dalla tentazione di dividersi (il messaggio implicito è a Salvini?):

“Non è il momento dei localismi, di inutili egoismi o protagonismi particolari. Una leale e proficua collaborazione istituzionale è indispensabile per battere il Coronavirus nei prossimi mesi. Per me unità significa abbassare le bandierine di parte e privilegiare sempre ed innanzitutto gli interessi generali.”

Domani il ministro Speranza parlerà al Senato sulla situazione del coronavirus in Italia.

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