Coronavirus: perché è record decessi in Belgio?

Violetta Silvestri

21/04/2020

12/04/2021 - 18:01

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In Belgio il numero di decessi per coronavirus sta aumentando in modo preoccupante. Il piccolo Stato europeo è in testa alla classifica per morti da COVID-19. Come mai? Una spiegazione c’è e riguarda la trasparenza nei conteggi

Coronavirus: perché è record decessi in Belgio?

Il Belgio è salito sul podio per numero di morti da coronavirus a livello europeo. Un primato che nessuno vorrebbe conquistare, ma che il piccolo Stato ha raggiunto con dati molto preoccupanti.

Nel Paese di 11 milioni di abitanti, il coronavirus ha finora fatto registrare quasi 6.000 morti, secondo i dati riportati. Ciò significa che il Belgio ha più decessi pro capite d’Europa, superando sia l’Italia che la Spagna e persino la Cina, supponendo che i numeri provenienti da lì siano accurati.

Perché è record di morti da COVID-19 in Belgio? Una spiegazione in realtà esiste e riguarda il metodo di conteggio di deceduti utilizzato dalla nazione. Nessun altro Stato sta impiegando lo stesso sistema, facendo così vincere al Paese belga questa triste gara.

Coronavirus Belgio: allarme decessi per coronavirus. Perché?

Con circa 40.000 contagi e quasi 6.000 decessi aggiornati al 21 aprile con i dati elaborati da John Hopkins University, il coronavirus nel piccolo Belgio fa paura.

A impressionare sono soprattutto i numeri sulle morti da COVID-19. Una proporzione esagerata in confronto alla popolazione: 6.000 vittime su 11 milioni di abitanti, un bilancio molto amaro.

Secondo le autorità belghe, ciò è dovuto al fatto che il Paese ha scelto un sistema di conteggio diverso da quello di ogni altro Stato.

Steven Van Gucht, che presiede il comitato scientifico del Governo per il coronavirus ha dichiarato su Politico: “Chiunque voglia confrontare il nostro numero con quello di altri Paesi, deve dividerlo per due. Qualsiasi altro paragone non è affatto rilevante”.

Infatti, mentre la maggior parte delle nazioni conta solo i decessi confermati negli ospedali a causa del virus, il Belgio include tutte le potenziali morti nelle case di cura, anche se la COVID-19 non è stata accertata.

Gli esperti sostengono che l’approccio del Belgio è più trasparente e che altri Paesi stanno sottostimando il numero totale di deceduti per l’infezione. Un aspetto, questo, non proprio secondario per comprendere le reali statistiche sulla letalità del virus e per offrire un quadro davvero trasparente sull’andamento dell’epidemia.

Nello specifico, quindi, i numeri belgi suggeriscono che dei decessi registrati, il 44% circa è deceduto in ospedale (ed è stato testato). La maggioranza del 54% restante, invece, è morta in una casa di cura e solo nel 7,8% di questi casi è stata confermata la causa COVID-19.

La strategia del Belgio su morti coronavirus

Nel Paese il coronavirus si è diffuso a un ritmo preoccupante negli ultimi giorni.

Quella del conteggio dei deceduti appare, comunque, come una precisa strategia del Governo, come spiegato proprio dal primo ministro Sophie Wilmès, che ha difeso “la scelta della piena trasparenza quando comunicava le morti legate al virus, anche se ha portato a numeri talvolta sopravvalutati.”

Un modo di contare trasparente, quindi, che testimonia da un lato l’alto livello di sorveglianza, dall’altro la scarsa capacità di fare tamponi. I decessi sospetti, infatti, vengono contati anche perché non tutti sono stati sottoposti al test.

Proprio su questo punto il Governo sta cercando di migliorare l’efficienza e prevede di testare quanto prima tutti i residenti e il personale delle case di riposo.

Ma potrebbe essere troppo tardi. Alcuni politici temono che l’obiettivo della trasparenza del Belgio sul coronavirus possa danneggiare la sua reputazione a livello internazionale.

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