Coronavirus: Cina avvisata del pericolo epidemia già nel 2017

Marco Ciotola

25/01/2020

25/01/2020 - 11:50

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Ultime notizie portano a ipotizzare una fuga del virus direttamente dal laboratorio di Wuhan, già messo in guardia su un pericolo simile nel lontano 2017. L’indiscrezione

Coronavirus: Cina avvisata del pericolo epidemia già nel 2017

La Cina era già stata avvisata nel 2017 del pericolo fuga di un virus mortale dal suo laboratorio di Wuhan.

La notizia fa enorme scalpore in un frangente simile, mentre proprio quello stesso virus mortale, coronavirus, si diffonde delineando i tratti di una vera e propria epidemia, che al momento registra 1.300 infetti e 41 morti.

Paradossalmente, tutto sarebbe partito proprio dall’unico laboratorio cinese attrezzato per studiare e affrontare simili malattie infettive mortali ed emergenti. A Wuhan infatti, città dove è apparso per la prima volta il virus, ha sede il Wuhan National Biosafety Laboratory, di livello 4.

Qui vengono studiati i patogeni più pericolosi al mondo, come la SARS - sindrome respiratoria acuta grave - e l’Ebola. Eppure proprio qui, nel lontano 2017, diversi scienziati avvertirono del rischio fuga di un virus molto pericoloso.

Secondo quanto diffuso dalla principale rivista scientifica mondiale, Nature, i timori circa la fuga di agenti patogeni e la potenziale “aggiunta di una dimensione biologica alle tensioni geopolitiche” tra Cina e altri Paesi erano già stati resi ampiamente noti anni fa.

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Coronavirus: Cina avvisata del pericolo epidemia già nel 2017

Nell’analisi di Nature viene messo in evidenza il fatto che lo stesso virus SARS era fuggito dalle strutture di contenimento a Pechino più di una volta.

Elemento che - malgrado non ci sia nessuna certezza né indagine ufficiale - ha fatto crescere l’ipotesi che il laboratorio di Wuhan possa avere qualche connessione con il nuovo focolaio di coronavirus.

Il centro di Wuhan è nato dopo il 2003, nell’ambito di un piano, spinto dal governo cinese, per dare avvio a un sistema nazionale di laboratori di biosicurezza, in grado di poter rispondere a futuri focolai di malattie infettive.

Laboratori che sono classificati come centri con “livelli di biocontenimento da 1 a 4”, e che in sostanza studiano i patogeni più pericolosi al mondo.

Solo negli ultimi due decenni, sono emerse numerose malattie infettive tra cui Ebola, febbre emorragica di Marburg, febbre emorragica della Crimea-Congo, febbre di Lassa, SARS, influenza aviaria, febbre della Rift Valley e malattie virali di Nipah e Hendra, tutte gravissime minacce per la salute pubblica.

Per prepararsi a simili rischi biologici, gli scienziati devono ricercare patogeni pericolosi e sviluppare metodi efficaci per prevenire, diagnosticare e curare le malattie da loro causate.

Procedimenti che possono portare a molti incidenti di laboratorio, quasi sempre correlati a errori del personale. E, malgrado efficacia e sicurezza di un laboratorio ad alto contenimento - ben sottolineati da Nature all’interno del suo report - le ultime indiscrezione stanno spingendo molti, tra stampa ed esperti di settore, a ipotizzare una fuga partita proprio dal laboratorio di Wuhan.

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