Corea del Nord, la minaccia di Kim: “Trasformeremo il Pacifico in un poligono di tiro”

Redazione IlGiornale.it

22 Febbraio 2023 - 15:04

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Gli Stati Uniti sono preoccupati, insieme ai loro partner asiatici, per una serie di test missilistici effettuati dalla Corea del Nord.

Corea del Nord, la minaccia di Kim: “Trasformeremo il Pacifico in un poligono di tiro”

L’ultima mossa della Corea del Nord, in risposta a un’esercitazione militare pianificata da Washington e Seoul, è coincisa con il lancio di due missili capaci, secondo il governo nordcoreano, di un “attacco nucleare tattico” che potrebbe distruggere completamente le basi aeree nemiche.

Si è trattato del secondo lancio di Pyongyang nel giro di 48 ore, dopo quello, avvenuto lo scorso sabato, di un Hwasong-15, e cioè uno dei suoi più potenti missili balistici intercontinentali (ICBM). Le dimostrazioni del Nord, hanno scritto i media nordcoreani, sono state effettuate in risposta alle esercitazioni congiunte effettuate da Stati Uniti e Corea del Sud.

Nello specifico, Pyongyang ha accusato sudcoreani e americani di essere responsabili del deterioramento della situazione della sicurezza nella penisola coreana. Non solo: Kim Yo Jong, sorella del presidentissimo Kim Jong Un, ha avvertito che la Corea del Nord continuerà a monitorare le mosse di Washington e Seoul per dispiegare più risorse strategiche statunitensi nella regione, promettendo di adottare “contromisure” a qualsiasi minaccia percepita.

Miss Kim ha fatto sapere che l’uso del Pacifico da parte della Corea del Nord come “poligono di tiro” dipenderà solo ed esclusivamente dal comportamento di forze statunitensi. L’avvertimento della sorella del leader Kim potrebbe anticipare possibili piani nordcoreani per lanciare ulteriori missili, probabilmente in direzione del territorio statunitense di Guam.

L’esercito della Corea del Sud ha condannato i lanci come una “grave provocazione” che dovrebbe cessare immediatamente. L’ufficio del presidente del Sud, Yoon Suk Yeol, ha dichiarato di aver tenuto una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale per rivedere i test e discutere le contromisure.

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