Anche sull’Isee ci sono controlli e chi dichiara il falso nella Dsu potrebbe correre anche dei rischi abbastanza seri. Vediamo quali
Può capitare che per dimenticanza o volutamente si ometta qualche informazione nell’Isee. Ma cosa rischia chi dichiara il falso nel proprio modello Isee e attraverso dei controlli viene scoperto?
Partiamo con il dire che l’Isee serve ad indicare la situazione economica del nucleo familiare, tenendo conto di entrate, uscite e numero di componente. L’indicatore permette di accedere ad una serie di benefici ed agevolazioni statali tra le quali ricordiamo il reddito di cittadinanza e l’assegno unico nella sua forma intera.
Ma l’Isee serve anche a determinare le eventuali tasse universitarie da pagare per i figli che vogliono ottenere una Laurea ed in quel caso permette di risparmiare non poco anche con Isee non bassissimo.
Per molti di questi bonus, l’ISEE serve a dimostrare di avere una situazione reddituale al di sotto di una determinata soglia.
Proprio per questo motivo qualcuno potrebbe essere portato a dichiarare il falso nella Dsu pur di ottenere un bonus, uno sconto o una prestazione. Ma bisogna tenere conto che in questo caso si commette un reato (falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale) che ha conseguenze non indifferenti: non solo la perdita del beneficio, ma anche la reclusione fino a sei anni.
Controlli ISEE 2023, cosa rischia chi dichiara il falso? Perdita del beneficio e restituzione del contributo
L’ISEE serve richiedere una serie di bonus e prestazioni legate alla situazione reddituale.
I controlli sono fatti a campione, quindi molti contribuenti che hanno dichiarato dati falsi potrebbero anche passarla liscia, ma mentire non conviene. Anche se non si tratta di evasione fiscale, è comunque un raggiro ai danni dello Stato, per ottenere prestazioni agevolate che non spetterebbero.
Chi commette il reato di falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale va incontro a conseguenze non così leggere: la prima è la perdita del beneficio.
D’altronde, il beneficio sarebbe illegittimo: non sarebbe giusto godere di un’agevolazione ottenuto dichiarando dati non conformi alla realtà. Il contributo ottenuto viene quindi revocato, e la cifra percepita fino a quel momento va restituita.
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Controlli ISEE 2023 e dichiarazione del falso: si rischia fino a sei anni di reclusione
La restituzione del beneficio non è l’unica conseguenza possibile: ce n’è un’altra ben più grave che dovrebbe far passare la voglia ai contribuenti di fare i “furbetti” con l’ISEE.
Se durante i controlli dell’Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza si riesce a dimostrare che la dichiarazione del falso è stata volontaria, c’è un’integrazione di un vero e proprio reato di falso.
La punizione per un reato simile è la reclusione fino a sei anni.
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