Dal 1° aprile entrano in vigore nuovi controlli fiscali, in collaborazione con Sogei, su fatture in entrata. Risolutivo l’uso dell’Intelligenza artificiale.
Nuova rivoluzione nel mondo dei controlli fiscali antievasione, ora l’Agenzia delle Entrate punta sulle fatture in entrata e non semplicemente su quelle in uscita e per i controlli si avvale anche dell’Intelligenza artificiale, ma perché c’è questa nuova strategia?
Siamo abituati a pensare che l’Agenzia delle Entrate semplicemente controlli le entrate di attività commerciali, artigiani, imprese e partite Iva in generale perché dalle entrate si ricava in modo immediato il reddito prodotto dall’attività stessa.
Non è però così perché anche le fatture in arrivo possono denotare evasione fiscale, proprio per questo ora l’Agenzia delle Entrate affianca nuovi controlli.
Ecco le ultime novità sui controlli antievasione fiscale dell’Agenzia delle Entrate sulle fatture in arrivo.
Controlli fiscali su fatture in entrata
Dal 1° aprile 2025 sono iniziati nuovi controlli sulle PMI, professionisti e lavoratori autonomi in collaborazione con Sogei.
L’adozione della fattura elettronica obbligatoria consente un monitoraggio costante dell’attività delle partite Iva.
L’attenzione è puntata non solo sull’ammontare delle fatture in entrata, ad esempio su forniture di materie prime, ma anche sul linguaggio usato per descrivere l’operazione.
Ad esempio, se una fattura di acquisto per un’agenzia di pompe funebri riporta l’acquisto di 50 feretri e in magazzino ne risultano 5, nel frattempo però i servizi resi dichiarati sono 30, evidentemente c’è un problema. Questo è un modo semplicistico per descrivere l’operazione, ma importante per capire in parole povere su cosa sta realmente puntando l’Agenzia delle Entrate.
Analizzando il linguaggio usato per le fatture in entrata l’Agenzia delle Entrate può verificare la coerenza tra gli acquisti effettuati e l’attività economica svolta.
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Sistemi avanzati di controlli fiscali con Intelligenza artificiale
In questa operazione la collaborazione di Sogei è essenziale perché gestisce sistemi avanzati di Data Analysis ed è in grado di controllare in tempo reale le fatture in entrata e in particolare analizzare la descrizione dell’acquisto al fine di verificare anche la coerenza dello stesso rispetto all’attività posta in essere e al suo volume. Ricordiamo che le partite IVA possono portare in deduzione solo le spese inerenti l’attività e che per le spese non inerenti vi è l’indetraibilità Iva.
I software in dotazione a Sogei emettono automaticamente un alert nel caso in cui dovesse emergere un’incoerenza tra i dati.
Naturalmente segue una verifica “umana”, ma il tempo risparmiato in questo modo e l’efficienza dei controlli gestiti con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale possono aumentare di molto la facilità del contrasto all’evasione fiscale.
Gli obiettivi di questa nuova campagna sono 2. In primo luogo verificare che tutte le operazioni in uscita siano fatturate andando ad incrociare i dati sulle rimanenze di magazzino ai dati delle forniture in entrata. Se in un determinato periodo all’ammontare degli acquisti dei materiali non corrisponde un correlato ammontare dei ricavi, in assenza di una motivazione sufficiente, gli addetti ai controlli fiscali possono pervenire alla logica presunzione di omessa fatturazione di una parte dei corrispettivi.
In secondo luogo verificare che non siano dedotte con il sistema analitico spese non inerenti rispetto all’attività posta in essere (articolo 109 del Tuir). Questa seconda tipologia di controllo ha scarsa rilevanza per i titolari di partita Iva in regime forfettario in quanto non deducono analiticamente le spese, ma applicando il coefficiente di redditività.
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