Contributi colf e badanti in scadenza oggi 10 gennaio 2023: come pagare e perché c’è il rischio di una stangata per le famiglie

Rosaria Imparato

10 Gennaio 2023 - 13:01

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Il 10 gennaio 2023 cade la scadenza per pagare i contributi previdenziali per colf e badanti: i datori di lavoro domestico possono effettuare il versamento online o con l’avviso di PagoPa.

Contributi colf e badanti in scadenza oggi 10 gennaio 2023: come pagare e perché c’è il rischio di una stangata per le famiglie

Il 10 gennaio 2023 è l’ultimo giorno che i datori di lavoro domestico hanno a disposizione per effettuare il pagamento dei contributi previdenziali per colf e badanti relativi al quarto trimestre 2022. Il periodo di riferimento, quindi, è per i mesi di ottobre, novembre e dicembre dello scorso anno. Da tenere presente, inoltre, l’aggiunta dell’importo di 0,06 euro a ora per la Cassa colf.

Le novità, però, non si esauriscono con le consuete scadenze fiscali di gennaio. Il contratto, infatti, prevede che in assenza di un accordo sindacale ci sia un adeguamento all’inflazione dell’80% dell’indice dei prezzi di novembre, pari all’11,8%: ecco perché si parla di una stangata per le famiglie. Vediamo come si possono pagare i contributi.

Contributi colf e badanti in scadenza oggi 10 gennaio 2023: come pagare

Il pagamento dei contributi previdenziali per colf e badanti può essere fatto in due modi. Il primo è online, direttamente il portale dei pagamenti, con la modalità online pagoPA, con carta di credito, carta di debito oppure conto corrente bancario.

Il secondo modo per effettuare il versamento è usare l’avviso di pagamento pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici.

Ricordiamo, invece, che non è più possibile effettuare un pagamento online utilizzando un bollettino MAV.

Stipendio colf e badanti: perché c’è il rischio di una stangata per le famiglie

L’articolo 38 del Ccnl lavoro domestico prevede:

“Dopo la terza convocazione, in caso di mancato accordo o di assenza delle parti, il Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale è delegato dalle Organizzazioni ed Associazioni stipulanti a determinare la variazione periodica della retribuzione minima, secondo quanto stabilito al comma 1, in misura pari all’80% della variazione del costo della vita per le famiglie di impiegati ed operai rilevate dall’Istat per quanto concerne le retribuzioni minime contrattuali e in misura pari al 100% per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio.”

Questo significa che se non viene trovato un accordo tra le parti, lo stipendio di colf, badanti e baby-sitter dovrà essere adeguato all’inflazione. Il dato dell’inflazione viene rilevato dall’Istat al 30 novembre di ogni anno. A novembre 2022 l’inflazione era all’11,8%, che corrisponde a un aumento di stipendio del 9,44%.

Aumenti fino a 2mila euro annui le famiglie se non si trova un accordo

Secondo i calcoli di Fidaldo, per una badante a tempo pieno l’aumento sarebbe di circa 125 euro al mese, che diventano circa 2mila all’anno considerando anche tredicesima, ferie e Tfr. Inoltre, se manca l’accordo, l’adeguamento avviene automaticamente nella misura del 100% dell’inflazione per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio dei lavoratori.

Queste regole non si applicano alle famiglie che invece versano già ai propri collaboratori una paga oraria più elevata rispetto ai minimi del Ccnl. L’incontro tra le parti, il terzo, ci sarà il 16 gennaio, ed è l’ultima occasione per evitare questi aumenti.

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