Contratto di rete: come funziona

Caterina Gastaldi

2 Luglio 2022 - 11:48

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Che cos’è il contratto di rete, in quali casi si può utilizzare, quali vantaggi porta alle aziende, e come funziona in generale?

Contratto di rete: come funziona

Nel momento in cui si parla di contratto di rete, si intende un modello di collaborazione tra imprese introdotto ufficialmente nell’ordinamento italiano nel 2009, disciplinato dal Decreto Legge 10 febbraio 2009, n. 5, e che è stato convertito con modificazioni in Legge 9 aprile 2009, n. 33, (art. 3, commi 4 ter, 4 quater e 4 quinquies), con poi anche successive modifiche e integrazioni.

Ma cos’è di preciso? In breve, infatti, il contratto di rete si può definire una forma di aggregazione tra imprese che vadano a collaborare e cooperare tra loro. Il tutto mantenendo sempre la propria indipendenza e autonomia.

Di seguito quindi i dettagli per capirne meglio il funzionamento, i vantaggi, e le regole di questo tipo di contratto tra aziende.

Cos’è il contratto di rete

Il contratto di rete, introdotto nel 2009, e diventato di anno in anno sempre più comune, è una tipologia contrattuale nata con l’intenzione di consentire alle aziende di collaborare e raggiungere obiettivi comuni, in modo che possano accrescere la competitività sul mercato e le capacità innovative.

Permette alle aziende che ne fanno parte di collaborare, seguendo un apposito programma di rete, in determinati ambiti e forme, sia nelle proprie imprese, sia scambiandosi risorse, come informazioni, servizi di diversa natura, industriale, tecnica, o tecnologica, per esempio. Le aziende parte del contratto di rete possono anche esercitare in comune una o più attività, purché questi siano rientranti nell’oggetto della propria impresa.

Per poter essere stipulato il contratto deve avvenire tra un minimo di due imprenditori. Il contratto di rete comunque può venire stipulato senza limiti di:

  • numero di imprese facente parte: non esiste infatti un numero massimo;
  • forma giuridica: possono parteciparvi cooperative, imprese individuali, consorzi, e così via;
  • dimensioni: le imprese che possono farne parte possono essere sia piccole, medie, o grandi, senza limiti;
  • attività: non è necessario che le imprese che stipulano il contratto facciano parte dello stesso settore, ma possono operare in settori differenti tra loro;
  • luogo: il contratto di rete può essere stipulato da imprese che risiedono in parti diverse dell’Italia, e anche da e con imprese straniere purché abbiano sede in Italia.

Perché stipulare il contratto di rete

Le ragioni per stipulare un contratto di rete sono diverse. In generale, grazie alla sinergia che si va a creare tra le aziende, si può accedere a diversi vantaggi, partendo dall’aumento della crescita dimensionale senza però che le singole aziende vadano a perdere la loro autonomia giuridica e operativa.

Alcuni dei vantaggi che si raggiungono attraverso questa sinergia sono:

  • la possibilità di ampliare l’offerta dei beni e servizi proposti;
  • la divisione dei costi;
  • la possibilità di accedere ad agevolazioni fiscali (quando presenti) e finanziamenti e contributi a fondo perduto;
  • poter affrontare meglio il mercato, anche estero, diventando più competitivi;
  • la possibilità di assumere personale in regime di codatorialità che dipenda da regole d’ingaggio stabile attraverso il contratto di rete;
  • la possibilità di impiegare il distacco di personale tra le varie imprese del contratto di rete.

Quali sono le attività di una rete di aziende

La normativa vigente prevede che nel momento in cui si va a creare un contratto di rete le aziende predispongano anche un programma di rete. Si tratta di un piano generale che abbia come scopo l’accrescimento delle capacità innovative e della competitività. Le aziende devono poi portare a termine le attività prevista dal programma.

Ci sono tre tipologie di attività previste da utilizzarsi nel programma:

  • collaborazione: le parti facenti parte del contratto devono collaborare tra loro, in parti attinenti all’esercizio delle proprie imprese;
  • scambio: deve avvenire uno scambio tra le parti, che sia di prestazione o anche di altra natura, come commerciale o tecnica, per esempio;
  • esercizio in comune: lo svolgimento di una o più attività deve avvenire in comune tra le parti coinvolte.

Il contratto di rete

Per la stipula del contratto di rete sono ammesse tre forme differenti:

  • atto pubblico, dove è necessaria la presenza di un notaio per la redazione;
  • scrittura privata e autenticata, in questo caso la presenza del notaio è necessaria per l’autenticazione delle firme e basta;
  • atto scritto e firmato digitalmente da parte di ciascun imprenditore o il legale rappresentante. In questo caso il contratto deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate.

Una volta stipulato è necessario registrato il contratto in questione al Registro delle Imprese. Anche le eventuali modifiche successive andranno registrate e il dovere di farlo ricade sull’impresa coinvolta nell’atto modificativo.

All’interno del contratto devono essere indicate le imprese aderenti alla rete, gli obiettivi comuni con le modalità che si intendono utilizzare per verificare l’avanzamento verso di essi, il programma della rete (con diritti e doveri dei partecipanti) e la durata del contratto. Inoltre bisogna anche segnalare all’interno del documento le regole utilizzate per la gestione delle decisioni comuni e le eventuali modalità di gestione di aziende e imprenditori.

All’interno del contratto si possono anche inserire alcuni elementi facoltativi, ovvero: l’organo comune, le eventuali cause di recesso anticipato, le modifiche avvenute a maggioranza del contratto stesso, e il fondo patrimoniale.

Gli obblighi verso i dipendenti

Le aziende facenti parte di un contratto di rete, quando devono gestire dei rapporti di lavoro con dipendenti, devono utilizzare la modalità dei rapporti di codatorialità. In questo caso il rapporto di lavoro dei singoli dipendenti, infatti, diventa in capo a tutte le aziende facenti parte del contratto di rete.

I dipendenti in codatorialità possono collaborare con le diverse aziende facenti parte della rete e le comunicazioni a loro relative devono essere gestite utilizzando i modelli Unirete e inviate solo da parte di un’azienda che farà da referente per tutti i dipendenti in questione.

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