Cosa fare se si entra in contatto con un positivo? Le regole della quarantena per vaccinati e no vax

Emiliana Costa

21/12/2021

21/12/2021 - 16:51

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Dopo un contatto con un positivo, quanto dura la quarantena? Dopo quanto tempo va eseguito il tampone? Ecco tutte le regole per vaccinati e non.

Cosa fare se si entra in contatto con un positivo? Le regole della quarantena per vaccinati e no vax

In Italia i contagi continuano ad aumentare, complici il freddo e il ritorno nei locali al chiuso, l’aumento dei contatti sociali dovuti alle immunizzazioni e la diminuzione della protezione a 5-6 mesi dalla fine del ciclo vaccinale primario.

Tante le classi in quarantena, ma non solo. Aumenta anche il numero delle persone in isolamento in seguito a un contatto con un positivo. Ma cosa si intende per “contatto” e come comportarsi nel caso avvenga? Entriamo nel dettaglio.

Cosa si intende per contatto con un positivo

Come riporta il sito del ministero della Salute, un contatto con una persona positiva al Covid-19 è qualsiasi soggetto esposto a un caso probabile o confermato in un frangente che va dalle 48 ore prima dell’insorgenza dei sintomi fino ai 14 giorni dopo. O fino al momento della diagnosi e dell’isolamento della persona positiva.

Se la persona positiva al Covid-19 non ha sintomi, il contatto è chi ha visto il contagiato in un lasso di tempo che va dalle 48 ore prima della scoperta della positività e fino ai 14 giorni dopo o fino alla diagnosi e all’isolamento.

Chi è il contatto stretto

Occorre fare una distinzione tra contatto stretto e contatto a basso rischio. Ci sono infatti delle differenze in base ai diversi casi di esposizione.
Ecco in quale caso una persona viene definita un contatto stretto:

  • una persona che vive nella stessa casa di un caso Covid-19;
  • una persona che ha avuto un contatto fisico con un caso Covid-19 (ad esempio la stretta di mano);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso Covid-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti;
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso Covid-19 in assenza di dispositivi di protezione individuale (Dpi) idonei;
  • un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta a un caso Covid-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso Covid-19 senza l’impiego dei Dpi raccomandati o mediante l’utilizzo di Dpi non idonei;
  • una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso Covid-19. Sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.

Non è tutto. Sulla base di valutazioni individuali, gli operatori sanitari possono ritenere che alcuni soggetti, a prescindere dal contesto in cui si è verificato il contatto, abbiano avuto un’esposizione ad alto rischio.

Chi sono i contatti a basso rischio

Ecco quali sono le caratteristiche dei contatti considerati a basso rischio:

  • hanno avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con una persona contagiata dal Covid, a una distanza inferiore a 2 metri e per meno di 15 minuti;
  • si sono trovati in un ambiente chiuso (anche su un mezzo di trasporto pubblico) con una persona poi risultata positiva al Covid-19 per meno di 15 minuti;
  • ricoprendo il ruolo di operatore sanitario o assistente diretto a un caso di Covid-19, ma anche di personale di laboratorio che manipola i campioni di coronavirus, hanno avuto contatti con un positivo usando le mascherine e i dispositivi di protezione necessari per proteggersi;
  • hanno viaggiato (passeggeri e personale) su un volo in cui era imbarcato anche un positivo al Covid-19 (tranne i passeggeri seduti vicino al contagiato e il personale addetto alla sezione in cui è seduto il positivo).

Cosa accade se il contatto stretto è vaccinato

Se una persona che ha terminato il ciclo vaccinale primario da almeno 14 giorni ha contatto stretto (quindi ad alto rischio) con un soggetto positivo al Covid-19 deve stare in quarantena per 7 giorni dall’ultimo contatto con il contagiato. Poi dovrà sottoporsi a un tampone (molecolare o antigenico).

Se il test è negativo, la persona può tornare a uscire e a condurre una vita senza restrizioni. Se invece non è possibile eseguire un tampone, la quarantena deve durare 14 giorni. Dopodiché potrà uscire di casa senza eseguire il tampone.

Cosa accade se il contatto stretto non è vaccinato

Nel caso di una persona che non ha completato il ciclo vaccinale, la quarantena durerà 10 giorni dall’ultima esposizione al virus. Al termine dell’isolamento dovrà essere effettuato un test (molecolare o antigenico rapido).

Se il tampone è negativo, il contatto può tornare alla sua vita quotidiana. Se invece non è possibile eseguire un tampone, la quarantena deve durare 14 giorni. Dopodiché potrà uscire di casa senza eseguire il tampone.

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