Contagi bloccati con mascherine obbligatorie: il caso dell’Austria

Mario D’Angelo

06/05/2020

31/08/2020 - 11:23

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Le mascherine? Servono eccome. Mentre in Italia si litiga su tempi e modalità di riapertura, non si parla della vera soluzione che poteva ridurre drasticamente il numero di contagi

In Austria i nuovi casi di COVID-19 sono scesi drasticamente dopo che il Governo ha reso obbligatorio l’uso delle mascherine. In Italia, dove dopo due mesi di lockdown ancora ci sono 100.000 casi di coronavirus, sul sito del Ministero della Salute ancora si nega l’utilità del dispositivo.

L’Austria rende obbligatorie le mascherine e blocca i contagi

Il 6 aprile, dopo un picco di contagi a Marzo 2020, il governo austriaco ha reso obbligatorio l’uso di mascherine o altra copertura del viso all’interno di locali pubblici, come i supermercati. Contestualmente la domiciliazione cautelativa è stata gradualmente allentata.

Esattamente un mese dopo, ecco i risultati della misura: da una crescita quotidiana di 90 nuovi casi per milione di abitanti, si è arrivati a meno di 10. Come riporta il Daily Mail, Repubblica Ceca e Slovacchia sono stati i primi due Paesi europei ad aver reso obbligatorio l’uso di mascherine, seguendo l’esempio di Corea del Sud e Giappone. Il risultato? Il coronavirus si è rivelato meno contagioso e, non avendo appesantito il sistema ospedaliero, anche meno mortale. Oggi in Austria vige solo il distanziamento sociale e l’uso di dpi, tutte le attività sono aperte.

In Repubblica Ceca si sono verificati 63 casi e due morti per 100.000 abitanti. La Slovacchia ha fatto ancora meglio: 21 casi e solo 0,2 morti ogni 100.000 abitanti. In altri Paesi europei, invece, la popolazione ha ricevuto informazioni incongruenti da parte dei propri governanti, sia nazionali che regionali. E proprio quei Paesi - Italia e Regno Unito - adesso stanno pagando il prezzo più alto in termini di vite umane ed economia.

Coronavirus, con obbligo mascherine Austria fuori dal lockdown

Il mese scorso, George Gao, direttore generale dell’Istituto cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha detto al Telegraph che “il grande errore di Stati Uniti ed Europa” è che “la gente non indossa maschere”.

Nel Regno Unito ci sono stati 288 casi di COVID-19 per 100.000 abitanti, in Italia 350. In entrambe le nazioni si sono verificate, al momento, circa 50 morti per 100.000 abitanti.

In Italia si è parlato, in maniera piuttosto frammentata, del fatto che le mascherine possano creare un falso senso di sicurezza e che, se usate male, potevano in effetti essere inutile e persino dannose.

Ma allora perché il governo nazionale e i governi regionali non hanno istruito la popolazione sull’uso corretto della mascherina come dispositivo per la prevenzione del coronavirus? In realtà, però, nessuna forza politica, di maggioranza o opposizione che fosse, si è seriamente interessata a questo argomento. Anche l’OMS ha ribadito più volte che la mascherina serve solo in alcuni casi.

L’Austria ha avuto, in totale, 15.684 casi di COVID-19. Di questi, 608 sono morti, 13.639 sono guariti. I nostri vicini hanno attualmente 1.437 casi attivi, lo stesso numero dei nuovi casi in Italia oggi, 6 maggio.

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