Consob: cos’è, competenze, tempi di intervento e decisioni

Niccolò Ellena

4 Agosto 2022 - 13:54

condividi

Tutelare gli investitori e monitorare le pratiche adottate dai soggetti sui cui vigila: è questo il compito della Commissione Nazionale per le società e la borsa

Consob: cos’è, competenze, tempi di intervento e decisioni

La Commissione Nazionale per le società e la borsa, meglio conosciuta come Consob, è l’ente rivolto alla tutela degli investitori, all’efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano. In quanto autorità amministrativa indipendente, è dotata di personalità giuridica e di autonomia operativa.

Gli organi della Consob, chi sono e cosa fanno

Fondata nel 1974, la Consob ha sede a Roma, il suo attuale presidente è Paolo Savona. Oltre alla figura del presidente, vengono nominati altri quattro membri all’interno della Consob, su suggerimento del Presidente del Consiglio dei Ministri. La durata del mandato dei membri della commissione è di sette anni, e non hanno la possibilità di essere riconfermati.

Per orientare il proprio lavoro, la Consob realizza su base triennale un Piano Strategico, all’interno del quale definisce gli obiettivi che ritiene prioritari al fine di rispondere ai cambiamenti dello scenario economico e del quadro normativo che possono incidere sul conseguimento dei fini istituzionali riconducibili, da ultimo, alla protezione dei risparmiatori.

La Consob si avvale inoltre di un Collegio dei revisori, ossia l’organo di controllo di regolarità amministrativo-contabile della Consob. Questo è composto da tre membri, uno dei quali ricopre la funzione di presidente; il mandato è di durata triennale, e può essere esteso per altri tre anni una volta concluso.

La Commissione si avvale inoltre di un Garante etico, che ha il compito di fornire pareri sull’interpretazione e sull’applicazione delle disposizioni del Codice Etico per i Componenti della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa. Attualmente il ruolo è ricoperto dall’avvocato Franco Gallo.

Nel 2018 la Consob ha infine costituito al suo interno il Comitato degli Operatori di Mercato e degli Investitori (COMI). È nato per costituire una sede permanente di confronto tra i soggetti interessati, per accrescere il coinvolgimento degli operatori di mercato e degli investitori nell’attività di predisposizione dei regolamenti, agevolandone il processo di consultazione, nonché degli altri documenti a contenuto generale afferenti ai compiti istituzionali della Consob.

I componenti del Comitato sono nominati dalla Consob, sulla base di una selezione pubblica rivolta ai singoli e alle associazioni di categoria. In tutto sono 30, di cui un presidente e un vice-presidente.

La Consob reperisce le risorse finanziarie necessarie per il proprio funzionamento attraverso i contributi versati dai soggetti su cui vigila.

A tal fine, la Commissione determina ogni anno l’ammontare delle contribuzioni dovute dagli operatori professionali del mercato. Oltre ai contributi che provengono dalle realtà vigilate dalla Consob, questa riceve anche dei fondi dallo Stato italiano, secondo quanto previsto dalla legge 724/94.

Per prendere le proprie decisioni, la Consob si basa su più regolamenti, che applica ai soggetti su cui vigila. In particolare, come normative di riferimento adotta la normativa europea, la normativa nazionale primaria, come ad esempio i decreti legislativi e le leggi emanate dal governo italiano; la normativa nazionale secondaria, ossia regolamentazione emanata dalla Consob e da altre autorità di vigilanza, regolamenti ministeriali e gli orientamenti e i pareri emanati dall’European Security Markets Authority (ESMA).

Quali attività svolge la Consob

La Consob ha innanzitutto il compito di vigilare sulle società di gestione dei mercati regolamentati, sulla trasparenza e il corretto svolgimento delle negoziazioni, sulla trasparenza dei comportamenti dei soggetti che operano sui mercati finanziari.

Regolamenta la prestazione dei servizi e delle attività di investimento da parte degli intermediari, gli obblighi informativi delle società quotate nei mercati regolamentati e le operazioni di appello al pubblico risparmio.

Ha inoltre il compito di autorizzare i prospetti relativi alle offerte pubbliche di vendita e i documenti d’offerta, l’esercizio dei mercati regolamentati nonché le iscrizioni agli Albi delle imprese di investimento.

Controlla i dati e le notizie fornite al mercato dagli emittenti quotati con l’obiettivo di assicurare un’adeguata e trasparente informativa, necessaria per il corretto svolgimento dei lavori e sanziona le condotte illecite dei soggetti su cui vigila.

Comunica con gli operatori e gli investitori per un più efficace svolgimento dei suoi compiti e per lo sviluppo della cultura finanziaria dei risparmiatori organizzando corsi di formazione e collabora, inoltre, con le altre autorità nazionali e con gli organismi internazionali preposti all’organizzazione e al funzionamento dei mercati finanziari.

La Consob mette a disposizione dei risparmiatori tre strumenti per tutelarsi qualora venga rilevato un comportamento in aperta difformità con le leggi vigenti. In primis, è possibile inviare un esposto alla Consob, attraverso cui è possibile effettuare degli accertamenti che mirano a verificare eventuali comportamenti irregolari o scorretti e a sanzionarli.

In secondo luogo è possibile affidarsi all’Arbitro per le controversie finanziarie (ACF). A questa figura è possibile rivolgersi nel caso in cui un risparmiatore abbia presentato un reclamo agli intermediari finanziari di cui sono clienti senza successo. Grazie a questa figura è possibile avvalersi uno strumento alternativo per risolvere le controversie, senza dover percorrere la via giudiziaria.

L’attività dell’ACF si caratterizza per essere totalmente gratuita per i risparmiatori, e per la rapidità delle decisioni, che verranno prese entro sei mesi e che, quando l’ACF riconoscerà le ragioni dei risparmiatori, stabiliranno l’entità dei risarcimenti da pagare da parte degli intermediari.

Infine, nel caso in cui l’investitore ritenga di aver subito un danno in relazione ad un rapporto di investimento, è importante indirizzare un reclamo all’intermediario in modo che lo stesso possa avere consapevolezza del suo operato in modo ufficiale.

In questo modo sarà possibile ricostruire la situazione attraverso i moduli sottoscritti e le rendicontazioni periodiche ricevute e controllare la genuinità delle firme; chiedere eventualmente all’intermediario l’integrazione della documentazione; ricorrere a un tentativo di mediazione o conciliazione; e valutare, infine, anche per mezzo di un legale o delle associazioni di categoria, la perseguibilità di un’azione legale.

Argomenti

# Consob

Iscriviti a Money.it