Concorsi pubblici, è il momento giusto per iniziare a studiare: in arrivo maxi piano di reclutamento

Giorgia Bonamoneta

5 Marzo 2023 - 13:18

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Zangrillo ha annunciato un piano di assunzioni per la Pubblica Amministrazione. Saranno 450.000 le assunzioni entro il 2025 attraverso i concorsi pubblici.

Concorsi pubblici, è il momento giusto per iniziare a studiare: in arrivo maxi piano di reclutamento

Saranno 450.000 le assunzioni nei prossimi anni. Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione, ha annunciato il numero di assunzioni previsto per ogni anno fino al 2025. Con l’obiettivo delle 450.000 assunzioni, è il momento giusto per iniziare a studiare per i concorsi pubblici. Il maxi reclutamento ha comunque dei punti oscuri, come raccontano i sindacati: non c’è abbastanza personale per sostituire le persone che andranno in pensione quest’anno.

Il piano di assunzioni occupa la maggior parte dell’attenzione del dibattito in seguito alla riunione con i sindacati, ma mancano conferme per rinnovi dei contratti dei dipendenti pubblici e non c’è un accordo per gli aumenti di stipendio. Motivazione: non ci sono i soldi. Il piano di Zangrillo sembra essere quindi non risolvere la precarietà di alcuni settori, ma solo di ampliare le assunzioni nei prossimi tre anni.

Questo comporterà una serie di aperture di concorsi pubblici in svariati settori. Alcuni bandi sono in scadenza a marzo, come il reclutamento per gli assistenti di lingua italiana all’estero, i ricercatori di terzo livello nell’ambito del Pnrr per la protezione idrogeologica, i due bandi di concorso per la Marina Militare, tra orchestra nella banda musicale e volontari in ferma prefissata iniziale (VFP1), fino al corcorso pubblico per allievi agenti di polizia.

Piano di assunzioni 2023-2025 nelle PA: via a concorsi pubblici

In seguito alla riunione tra il ministro della Pubblica Amministrazione e sindacati non sono mancate le critiche. Durante l’incontro il ministro Zangrillo ha posto due temi fondamentali: il piano di assunzioni entro il 2025, pari a 450.000 nuovi posti e l’assenza di soldi per gli aumenti degli stipendi dei lavoratori e delle lavoratrici della Pubblica Amministrazione. Temi discussi e che hanno portato i sindacati a fare numerose richieste al ministro. La strada tracciata però è quella delle assunzioni sopra riforme di stabilità contro il precariato o di adeguamento degli stipendi.

La corsa alle assunzioni è altrettanto necessaria e come hanno ricordato anche le sigle sindacali: non basteranno le nuove assunzioni a coprire i lavoratori e le lavoratrici in uscita per il pensionamento. Secondo le dichiarazioni del ministro Paolo Zangrillo infatti saranno circa 150.000 le assunzioni nel 2023 e ulteriori 150.000 nel 2024. Il piano a lungo termine è portare la quota di assunzioni nella Pubblica Amministrazione a 450.000 entro il 2025, ma ogni anno saranno più i dipendenti in uscita che quelli in entrata.

Mentre il governo si impegna nella ricerca di risorse per diminuire il gap tra assunti e pensionati, sono in scadenza o saranno indetti molti nuovi concorsi pubblici.

Concorsi pubblici in arrivo, ma ci sono problemi di stabilità

Il piano di assunzioni proposto da Zangrillo, che comprende 450.000 unità entro il 2025, comporta l’apertura di svariati concorsi pubblici in molti settori. Per chi cerca un opportunità di lavoro all’interno della Pubblica Amministrazione il triennio futuro apre a numerose occasioni, ma ci sono dei problemi.

Al momento, seguendo quanto annunciato da Zangrillo, tutto dipenderà dall’andamento dell’economia. Mentre il ministro rivendica il rinnovo dei contratti arrivato alla fine del 2022, sono ancora molti i problemi da affrontare. Tra questi, come ricorda il segretario generale della Fp Cisl Maurizio Petruccioli, l’adeguamento dei salari all’inflazione, la stabilizzazione dei precari e un numero di assunzioni capaci di supportare l’uscita del mercato dal mercato del lavoro dei dipendenti in età pensionabile.

Vanno però cercati i fondi e il governo ha già promesso che si impegnerà nel cercare le risorse, che potrebbero arrivare nella prossima legge di Bilancio e di cui si potrà avere un’idea nel Documento di economia e finanza di aprile (Def).

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