Concordato preventivo biennale, ecco tutte le novità per chi aderisce per il biennio 2025-2026: ravvedimento speciale, bonus assunzioni, flat tax e nuovi termini di adesione.
Approvato il decreto correttivo al concordato preventivo biennale, diverse le novità principali che dovrebbero rendere più attraente l’accordo con il Fisco sulla tassazione da applicare.
La manovra correttiva approvata dal Consiglio dei Ministri porta alcune novità che dovrebbero rendere più attrattiva la proposta per i contribuenti titolari di partita Iva.
L’obiettivo è raggiungere 2,2 milioni di contribuenti e per fare questo si propone l’introduzione di un tetto massimo agli incrementi di reddito previsti nella proposta di accordo dell’Agenzia delle Entrate.
Ecco tutte le novità nella manovra correttiva al concordato preventivo biennale per attrarre le partite Iva.
Ravvedimento speciale e proroga dei termini nel nuovo concordato preventivo biennale
La novità più importante è la fuoriuscita dall’accordo del ravvedimento speciale. Si tratta di un piccolo condono fiscale che avrebbe consentito di regolarizzare gli anni di imposta dal 2018 al 2023 versando una somma forfettaria calcolata avendo come punto di riferimento i redditi percepiti. La proposta era identica al ravvedimento speciale applicato ai contribuenti che hanno aderito nel 2024.
La seconda novità è la proroga del termine di adesione che dovrebbe slittare al 30 settembre 2025, in luogo del 31 luglio 2025.
Flat Tax e bonus assunzioni
Novità importanti anche per la flat tax, ma in questo caso non è certo che renda la proposta della base imponibile più interessante per i contribuenti. Si prevede di fissare a 85.000 euro la soglia a cui si applica l’aliquota al 10-12% per gli incrementi di reddito calcolati dall’Agenzia rispetto ai redditi dichiarati negli anni precedenti.
La proposta prevedeva, invece, un innalzamento della soglia a 100.000 euro, decisamente bocciata dal padre del Concordato, Maurizio Leo. Si conferma l’esclusione per i contribuenti in regime forfettario.
Strettamente correlata alla flat tax è l’introduzione di un tetto massimo all’incremento di reddito (rispetto al reddito dell’anno di imposta immediatamente precedente) commisurato al punteggio ISA.
Particolare rilevanza ha l’introduzione di un tetto massimo all’incremento di reddito. I nuovi limiti sono:
- 10% in caso di punteggio ISA pari a 10;
- 15% in caso di livello di affidabilità compreso tra 9 e 10;
- 25% in caso di livello di affidabilità superiore a 8 ma inferiore a 9.
Tra i correttivi vi è la possibilità di coniugare la maxi detrazione al 120%-130% per il bonus assunzioni con il concordato preventivo biennale.
Infine, c’è un correttivo alle cause di decadenza. Nell’impianto in vigore in caso di avviso bonario si decade dall’accordo con il Fisco, nella nuova versione se il contribuente regolarizza la posizione entro 60 giorni, non c’è decadenza dal concordato preventivo biennale.
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