Sulla tredicesima mensilità erogata a dicembre gravano tasse e contributi che abbassano l’importo in busta paga. Ecco come viene tassata e quanto spetta di netto a lavoratori dipendenti e pensionati.
Lavoratori dipendenti e pensionati attendono con impazienza la tredicesima mensilità in arrivo entro Natale. Chi spera di ricevere un importo pari allo stipendio rischia tuttavia di rimanere deluso perché anche questa gratifica natalizia concorre alla formazione del reddito complessivo ed è tassata ai fini Irpef in base al proprio scaglione reddituale.
Questo significa che la tredicesima netta in busta paga o nel cedolino è più bassa rispetto all’importo ricevuto negli altri mesi, infrangendo i sogni e le speranze di chi contava su questa mensilità extra per pagare le bollette di luce e gas, il saldo dell’Imu o fare gli acquisti natalizi.
La ragione per cui la tredicesima è tassata risiede nel fatto che spetta per legge a lavoratori dipendenti e pensionati e fa parte della retribuzione annua lorda stabilita da tutti i contratti di lavoro CCNL attualmente in vigore in Italia. Ecco perché è fondamentale capire quante tasse gravano su questa mensilità, così da determinare quanto spetta di importo netto.
Il calcolo della tredicesima netta non è complicato ma occorre fare attenzione a tutte le variabili che fanno sì che l’importo netto differisca dallo stipendio percepito in tutti gli altri mesi.
Come viene tassata la tredicesima
Chiarito che la tredicesima è una mensilità aggiuntiva dello stipendio prevista dal contratto - e non un «regalo» o una doppia mensilità - vediamo ora come viene tassata questa retribuzione differita, il cui importo dipende dallo stipendio lordo annuo (RAL), dai mesi lavorati e dal tipo di contratto di categoria in essere.
Abbiamo anche detto che sulla tredicesima mensilità gravano sia i contributi previdenziali che la tassazione ai fini Irpef (ai sensi dell’art. 51 del Dpr n. 917/1986 - Tuir).
Per capire come viene tassata la tredicesima in busta paga dobbiamo prima di tutto individuare l’aliquota Irpef riferita al proprio scaglione di reddito. Per farlo occorre verificare l’ammontare dello stipendio lordo annuo (RAL) stabilito nel proprio contratto di lavoro, nella busta paga o nel cedolino. Se nella busta paga o nel cedolino è riportato solo l’importo lordo mensile, basterà moltiplicare per 13 questo valore.
Per esempio, se lo stipendio lordo ricevuto ogni mese è di 1.600 euro, il RAL corrispondente è pari a 20.800 euro. Come si può vedere dalla tabella che segue, nel caso di un reddito annuo lordo di 20.800 euro, le tasse sono calcolate applicando un’aliquota del 25%.
Scaglioni Irpef 2022 | Aliquote |
---|---|
Fino a 15.000 euro | 23% |
Da 15.001 a 28.000 euro | 25% |
Da 28.001 a 50.000 euro | 35% |
Oltre 50.001 | 43% |
A differenza di quanto previsto per il normale stipendio (o pensione), sulla tredicesima non spettano le detrazioni per lavoro dipendente né quelle per i familiari a carico. Questo fa sì che le trattenute Irpef siano applicate per intero e non mitigate dalle detrazioni come accade per lo stipendio. Per questo motivo l’importo netto appare più basso rispetto al normale stipendio.
Oltre all’Irpef, occorre poi detrarre anche i contributi previdenziali, pari al 9,19% per la parte a carico dei lavoratori (il restante 23,81% viene versato dal datore di lavoro). Tuttavia per la tredicesima 2022 il calcolo è leggermente diverso dato che si applica uno sgravio contributivo del 2%, se l’importo è inferiore a 2.692 euro.
Tredicesima: quanto spetta di netto
La tredicesima mensilità si determina a partire dall’importo degli elementi fissi che compongono lo stipendio e in funzione dei mesi di lavoro effettivamente svolti, includendo anche i periodi di prova e quelli di assenza dall’attività lavorativa (ferie, festività, congedi e cassa integrazione), così come descritto nella guida al calcolo della tredicesima.
Dal mese di gennaio di ogni anno, il lavoratore matura un rateo della tredicesima, pari a 1/12 dello stipendio mensile, considerando solo gli elementi fissi e continuativi (ad esclusione di straordinari e bonus occasionali). La legge prevede in alcuni casi e dietro richiesta del dipendente che il rateo mensile della tredicesima sia inserito all’interno della busta paga di competenza senza dover attendere fine anno.
Nel caso di neo-assunti, di lavoratori a tempo determinato o part-time, per calcolare la tredicesima si moltiplica lo stipendio lordo per il numero di mesi in cui ha lavorato o in proporzione all’orario e si divide il risultato per dodici.
Per la tredicesima dei pensionati si seguono le stesse regole appena descritte.
Facciamo ora tre esempi per capire quanto spetta di tredicesima netta:
Tredicesima mensilità lorda = retribuzione lorda mensile x numero di mesi lavorati /12
- Stipendio lordo mensile (su 12 mesi ricevuti) = 1.600 euro x 12 / 12 = 1.600 euro
- Stipendio lordo mensile (su 11 mesi ricevuti) = 1.600 euro x 11 / 12 = 1.466 euro
- Pensione lorda mensile (su 6 mesi ricevuti) = 1.600 euro x 6 / 12 = 800 euro
A questi importi bisogna poi sottrarre l’aliquota Irpef corrispondente al proprio scaglione di reddito e la percentuale di contributi previdenziali. L’importo della tredicesima fa infatti parte dell’imponibile previdenziale, quindi è previsto il pagamento dei contributi, sia da parte del lavoratore che del datore di lavoro.
Proseguendo con gli esempi appena visti, supponiamo di applicare l’aliquota Irpef corrispondente al relativo scaglione e l’aliquota a carico del lavoratore per i contributi previdenziali (9,19%, ridotta al 7,19% per il 2022):
Tredicesima netta = 1.600 euro - (1.600 x 25%) - 115,04 euro = 1.009,96 euro
Tredicesima netta (su 10 mesi di stipendio) = 1.466 euro - (1.466 x 25%) -105,40 = 994,10 euro
Tredicesima netta (su 6 mesi di pensione) = 800 euro - (800 x 23%) = 616 euro
Infine a questi importi andranno detratti anche:
- i contributi sociali (per gli apprendisti pari al 5,54% dello stipendio);
- le anticipazioni di ratei versati per l’Inail.
Per questi motivi la tredicesima mensilità non sarà quasi mai pari alla retribuzione mensile base perché viene maggiormente tassata, sebbene quest’anno sarà leggermente più alta grazie allo sgravio contributivo.
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