Cos’è la RAL e a quanto corrisponde di stipendio? Ecco una guida utile per capire cosa è compreso - e cosa no - nella retribuzione annua lorda spettante al lavoratore dipendente.
Avete appena ricevuto un’offerta di lavoro e nella proposta contrattuale si parla di stipendio facendo riferimento alla RAL; a questo punto, per valutarne la convenienza, è importante capire cos’è e cosa comprende la RAL, così da farsi un’idea di quale sarà effettivamente la retribuzione percepita ogni mese.
Partiamo dal significato di RAL: con questo termine si suole indicare il valore complessivo della retribuzione che il dipendente andrà a percepire nell’arco di un anno. Questo, però, non significa che l’intero importo della RAL entrerà nelle tasche del dipendente visto che bisogna considerare tutti gli emolumenti in essa compresi, come pure la tassazione applicata.
Il termine RAL sta appunto per retribuzione annua lorda, nella quale
si tiene conto anche di quelle che saranno le trattenute Irpef, assistenziali e previdenziali applicate dal datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta. A tal proposito, vediamo cosa comprende la RAL - e cosa no - e come questa ci è utile per capire quanto andremo effettivamente a percepire di stipendio.
RAL - Retribuzione annua lorda
Cosa comprende la RAL
Abbiamo dunque capito che la RAL è la retribuzione annua lorda - comprensiva di tutte le trattenute che verranno effettuate dal sostituto d’imposta per conto del lavoratore - che verrà erogata dall’azienda nel corso dell’anno.
Nel dettaglio, la RAL tiene conto della retribuzione mensile lorda, comprensiva:
- del minimo contrattuale, ossia la retribuzione minima prevista dal contratto;
- scatto di anzianità che viene calcolato periodicamente sulla base dell’anzianità di servizio maturata dal lavoratore all’interno dell’azienda;
- l’indennità di contingenza variabile in base al costo della vita;
- superminimo, fissato nel contratto individuale;
- assegno supplementare, il cosiddetto terzo elemento, il quale può cambiare a seconda di dove ha sede l’azienda.
E ancora: la RAL comprende anche la tredicesima ed eventualmente, qualora riconosciuta, la quattordicesima.
Come anticipato, però, la RAL è la retribuzione annua “lorda”, la quale dunque comprende anche le trattenute che verranno effettuate dal datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, per conto del dipendente. Questa, dunque, tiene conto anche di:
- ritenute Inps, fiscali e previdenziali;
- trattenute Irpef, comprese addizionali regionali e comunali.
Ad esempio, la RAL è comprensiva della quota dei contributi che il datore di lavoro versa per conto del lavoratore, pari al 9,19% della retribuzione mensile lorda, percentuale che solamente per l’anno 2022 è stata ridotta all’8,39% per coloro che hanno una retribuzione annua lorda non superiore a 35 mila euro.
Cosa non comprende la RAL
Ci sono, però, degli emolumenti non compresi nella RAL. Ad esempio, questa non comprende la quota di TFR maturata dal lavoratore, come pure altri premi o bonus riconosciuti al raggiungimento di determinati risultati. Non si considerano nella RAL nemmeno buoni pasto, indennità di trasferta o altre contribuzioni integrative al welfare. E ovviamente non sono compresi gli straordinari, visto che non si può sapere in anticipo quanti ne verranno effettuati.
Lato tassazione, invece, non è compresa nella RAL la contribuzione a carico dell’azienda (pari al 23,81% della retribuzione). E ancora, questa non include le detrazioni da lavoro dipendente, così come pure le detrazioni per familiari a carico, voci che pur contribuendo ad aumentare l’importo dello stipendio netto non sono comprese nel calcolo della RAL.
Calcolo della RAL: la formula
Il calcolo della RAL è dunque un’operazione molto semplice: si prende la retribuzione mensile lorda e la si moltiplica per il numero di mensilità che verranno erogate nel corso dell’anno, quindi 13 o 14 a seconda dei casi.
Viceversa, per capire quanto si prende ogni mese partendo dalla RAL basta fare l’operazione inversa, dunque dividere il valore della retribuzione annua lorda per il numero di mensilità spettanti. A questo punto non resta che trasformare lo stipendio da lordo a netto, informazione che potete approfondire nella nostra guida dedicata.
Esempi
Tizio viene assunto dall’azienda Delta che gli propone un contratto con RAL di 30.000 euro, con quattordici mensilità di stipendio. Questo, dunque, andrà a percepire uno stipendio lordo di 2.142,85€, sul quale poi si applicano tasse e versamenti contributivi così da arrivare al netto effettivamente spettante in busta paga.
Caio, invece, viene assunto dall’azienda Epsilon, la quale invece gli propone un contratto con RAL da 30.000 euro ma con sole tredici mensilità. Ne consegue che l’importo dello stipendio lordo, come pure del netto, sarà più alto - pari a 2.307,69€ - in quanto la retribuzione annua viene distribuita su un minor numero di mensilità.
RAL: perché si indica con la k?
Spesso in molti annunci di lavoro la RAL viene indicata con la lettera “k”. Vi sarà capitato, ad esempio, di leggere 20k di retribuzione annua lorda: cosa significa? Molto semplice, la k sta a indicare le migliaia di euro. 20k, corrisponde dunque a 20.000 euro di RAL.
Ma per quale motivo si utilizza una tale lettera? Si tratta di una semplice abbreviazione, con la lettera k che sta per “kilo”, termine che in greco sta appunto a indicare il termine mille.
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