Come usare Qwen e come funziona il chatbot di Alibaba che punta a distruggere ChatGPT

Pasquale Conte

17 Novembre 2025 - 10:48

Qwen è il nuovo chatbot di intelligenza artificiale targato Alibaba che ha come obiettivo distruggere ChatGPT. Ecco cos’è, come funziona e i vantaggi.

Come usare Qwen e come funziona il chatbot di Alibaba che punta a distruggere ChatGPT

Nei giorni scorsi, Alibaba ha lanciato ufficialmente Qwen. Si tratta di una nuova versione di Tongyi, il suo chatbot di intelligenza artificiale già disponibile su App Store di iPhone e sul Play Store di Android. L’azienda cinese ha presentato questo nuovo prodotto definendolo come il più potente in assoluto tra gli assistenti di AI sul mercato.

L’obiettivo dichiarato è lanciare la sfida ad altri grandi colossi come ChatGPT, sfruttando tecnologie di ultima generazione per mettere a disposizione degli utenti un servizio che sia il più possibile completo e capace di rispondere ad ogni query.

Ma come funziona nel dettaglio? Quali sono le sue funzionalità principali? È già meglio di ChatGPT? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Cos’è Qwen

Qwen è il chatbot di intelligenza artificiale di proprietà di Alibaba. Al fine di rendere i suoi modelli già pronti all’uso, è stato confermato e rafforzato l’approccio open source, che dà modo anche a sviluppatori terzi di mettere mano al servizio.

Il modello più avanzato è Qwen 3, sviluppato dal team Qwen di Alibaba e già oggi disponibile per tutti. Si tratta di un sistema con numerose architetture, che si intersecano per arrivare a un prodotto finale che vuole mettere i bastoni tra le ruote ai grandi colossi americani.

Grazie a queste differenti opzioni, gli utenti potranno accedere tanto a modelli leggeri e adatti all’esecuzione locali quanto a versioni potenti con più di 235 miliardi di parametri.

Come funziona Qwen

Uno dei grandi vantaggi di Qwen è quello di poter usufruire di un modello multimodale che, come la concorrenza, riesce ad elaborare prompt di comandi sia testuali sia che includono immagini, video e note audio. Sin dal suo lancio, è capace di supportare numerose lingue e dialetti, per questo motivo si tratta di uno strumento adatto a tutto il mondo.

Per quanto riguarda le informazioni, c’è un tool di ricerca sul web in tempo reale, in modo da avere sempre dati e nozioni aggiornate al momento in cui si inserisce la query.

Il pensiero computazionale è stato definito ibrido. Cosa vuol dire? Che Qwen può alternare un modello di pensiero approfondito a uno di risposta rapida, quando il prompt inserito è più semplice e non richiede troppo sforzo.

Una flessibilità unica, che è stata resa ancor più efficace grazie al cosiddetto budget di pensiero. Questo concetto rappresenta la capacità di influenza la rapidità di elaborazione con l’allocazione di token per ogni query.

Il modello vanta inoltre alcune capacità avanzate di analisi nel campo della codifica, grazie al tool Managed Cloud Providers. Per arrivare a questo risultato, Qwen è stato addestrato su una mole importante di dati, raddoppiata rispetto a Qwen 2.5. Sono inoltre state applicate tecniche avanzate per poter migliorare la qualità di dati ottenuta e per poter generare contenuti sintetici e più elaborati.

Stando a quanto dichiarato dai test effettuati, oggi Qwen è uno dei modelli più potenti in assoluto, persino migliore di tanti altri leader nel campo dell’intelligenza artificiale.

Come poter utilizzare Qwen

Ma in termini pratici, in che modo funziona Qwen e quali sono le sue funzionalità peculiari? Oggi è possibile chiedere informazioni grazie a un sito web con interfaccia dedicata o tramite API, se si desidera inserirlo all’interno di applicazioni esistenti.

Come detto, parliamo di un modello multimodale che riesce a elaborare diversi output. Per la generazione di immagini, i tempi di elaborazione sono molto ridotti. Lo stesso vale per la creazione di clip, nonostante la presenza di possibili restrizioni regionali.

Per godere di strumenti ancor più avanzati, all’interno di Qwen ci sono varie applicazioni utili. Se vuoi provarlo subito, per prima cosa accedi al sito web ed effettua il login con un nuovo profilo.

Nella barra di inserimento del prompt, come per la concorrenza, puoi caricare documenti, immagini, video, audio e tanto altro. C’è l’interessante funzione artefatti che dà modo di creare stringhe di codice o di modificare quelle esistenti direttamente in chat.

Per la ricerca in tempo reale, c’è uno strumento accessibile direttamente tramite l’interfaccia dedicata. Se sei uno sviluppatore, puoi integrare Qwen nelle tue applicazioni tramite API, per poter sfruttare il modello in compiti più specifici.

Ogni integrazione è supportata da piattaforme come Alibaba Cloud e c’è la possibilità di essere gestita da servizi quali Open Router. Sin dal principio, gli esperti hanno messo l’accento su Ollama e LM Studio, ossia strumenti che lavorano anche in locale. Questo vuol dire maggior controllo e soprattutto privacy.

Tra gli altri punti di forza, segnaliamo le sue capacità di servizio clienti. I modelli sono infatti stati addestrati per poter dar vita a chatbot da integrare all’interno di siti, per esempio, di e-commerce. E grazie a Qwen-Audio, esistono anche i toni vocali.

Segnaliamo infine le sue potenzialità in ambito sanitario con modelli come Qwen e Qwen-Match per l’analisi di documenti, per la diagnosi e per la risposta a quesiti clinici, e quelle nel settore finanziario per automatizzare la creazione di report e per procedere con l’analisi dei dati.

Le differenze con ChatGPT

Ma per quale motivo, dunque, un utente dovrebbe scegliere Qwen invece che ChatGPT? Partiamo dicendo che le differenze in termini pratici non sono così evidenti come si potrebbe pensare.

Addirittura in molti hanno definito Qwen la “copia cinese di ChatGPT”. E il motivo è presto detto: la maggior parte delle funzionalità del bot di OpenAI sono disponibili anche in quello di OpenAI.

Ci sono tuttavia alcune differenze che è bene sottolineare. Innanzitutto, Qwen è un modello open-source, perfetto soprattutto per gli sviluppatori che vogliono personalizzare il sistema e integrarlo all’interno dei propri siti web o delle proprie applicazioni.

ChatGPT è invece di proprietà di OpenAI e non è aperto a modifiche di alcun tipo. Ci si può accedere gratuitamente o con i piani in abbonamento, ma senza possibilità per gli sviluppatori di integrarlo sui propri siti web.

A livello di punti di forza, Qwen ha già oggi il supporto multilingue, oltre a importanti capacità di ragionamento. È stato ottimizzato per efficienza e convenienza, dunque si tratta di un ottimo compromesso anche per query più articolate.

ChatGPT è parecchio più diffuso di Qwen e infatti oggi sono milioni gli utenti che anche in Italia hanno l’app installata su smartphone e accedono giornalmente al sito web. Uno dei motivi reali è la sua interfaccia di chat fluida, capace di nascondere anche importanti ragionamenti a catena di pensieri in poche righe.

Dire oggi qual è il migliore è parecchio complicato. Se sei un utente standard, che ne ha bisogno solo per un supporto temporaneo, allora ChatGPT può essere la scelta più comune. Se invece sei uno sviluppatore e vuoi un tool da poter integrare sui tuoi siti web o da personalizzare, Qwen può darti maggiori soddisfazioni.

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