Bonus 200 euro, al via le domande all’Inps: ecco chi ha l’obbligo di avanzare richiesta ed entro quando farlo.
È attivo, come confermato dall’Inps con la circolare n. 73 del 24 giugno, il servizio con cui gli aventi diritto possono presentare domanda per il bonus 200 euro introdotto dal decreto n. 50 del 17 maggio come aiuto per contrastare il caro prezzi.
Già in queste ore, quindi, i soggetti che rientrano in una di quelle categorie che devono presentare domanda per ricevere i 200 euro possono farne richiesta utilizzando i servizi telematici messi a disposizione dall’Inps.
Ma attenzione alle scadenze: la domanda del bonus 200 euro, infatti, deve essere presentata entro un certo termine, pena la decadenza del diritto. Ecco perché è bene essere informati su quando serve la domanda per avere diritto ai soldi, come pure su modalità e scadenze, così da non rischiare di perdere il contributo.
Bonus 200 euro: quando viene pagato in automatico
Sono 31,5 milioni gli italiani che hanno diritto al bonus 200 euro il quale, nel caso dei lavoratori dipendenti, viene erogato in automatico dai datori di lavoro, che lo anticipano in busta paga salvo poi recuperare tale somma dal successivo versamento delle imposte.
Per i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato, non serve dunque fare richiesta all’Inps; tuttavia, per questi vi è l’obbligo di autocertificazione da consegnare al datore di lavoro con la quale si dichiara di soddisfare i requisiti previsti dalla misura e di non percepire i 200 euro per altro titolo.
Non serve nulla, invece, a coloro che percepiscono una pensione o un trattamento assistenziale, come ad esempio:
- pensione d’invalidità civile;
- pensione per ciechi civili;
- pensione per sordi;
- assegno sociale.
A questi il bonus 200 viene pagato in automatico e senza avanzare alcuna richiesta già nel mese di luglio, ma solo in via provvisoria: una volta in possesso di tutti i dati reddituali riferiti al 2021, infatti, l’Inps valuterà se si aveva effettivamente diritto al bonus e in caso contrario provvederà al recupero delle somme indebitamente erogate.
Altra categoria di beneficiari che ricevono il bonus 200 euro in automatico è rappresentata dai disoccupati, sia coloro che percepiscono un’indennità di disoccupazione come ad esempio la Naspi o la Dis-Coll, che quelli che percepiscono il reddito di cittadinanza. In entrambi i casi i 200 euro vengono pagati in automatico dall’Inps, indipendentemente dal reddito prodotto nel 2021, ma ovviamente con delle modalità di accredito differenti:
- per i titolari d’indennità di disoccupazione il bonus verrà caricato direttamente sulla mensilità di ottobre;
- per i nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza i 200 euro vengono invece pagati a luglio sulla carta acquisti, ma solamente dopo aver verificato che tra i componenti non c’è nessuno che ha già percepito il bonus per se stesso.
Queste sono le uniche categorie che non devono preoccuparsi di fare domanda per il bonus in oggetto, in quanto gli verrà pagato in automatico dopo che l’Istituto avrà effettuato la verifica dei requisiti.
Chi deve fare domanda del bonus 200 euro
C’è però un’ampia fetta di persone che devono produrre domanda all’Inps per ricevere il bonus 200 euro. Tra questi troviamo tanto lavoratori dipendenti che autonomi.
Ad esempio, tra i lavoratori subordinati devono presentare domanda del bonus:
- i lavoratori domestici, colf e badanti compresi;
- i lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittente che nel 2021 possono vantare almeno 50 giornate di lavoro, e che sempre nello stesso anno non hanno superato la soglia dei 35 mila euro di reddito.
Anche i parasubordinati devono presentare domanda all’Inps: i 200 euro spettano infatti anche ai titolari di collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.), purché non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria differenti dalla Gestione separata, e con reddito nel 2021 inferiore a 35 mila euro.
Spetta, ma solo a domanda, il bonus 200 euro anche ai lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie che, nel 2021 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile. Lo stesso vale per gli incaricati alle vendite a domicilio, i quali possono fare richiesta dei 200 euro qualora titolari di partita Iva e nel caso in cui nell’anno 2021 abbiano prodotto - grazie alle medesime attività - un reddito superiore ai 5.000 euro.
Ricapitolando, ecco una tabella dove viene indicato chi deve fare domanda del bonus 200 e chi invece no.
Categoria | Va fatta domanda per il bonus 200 euro? |
---|---|
Lavoratori dipendenti | No |
Lavoratori domestici | Sì |
Lavoratori stagionali | Sì |
Lavoratori dello spettacolo | Sì |
Co.Co.Co. | Sì |
Lavoratori autonomi privi di P.Iva | Sì |
Incaricati alle vendite a domicilio | Sì |
Pensionati | No |
Disoccupati percettori di relativa indennità | No |
Titolari di assegno sociale | No |
Titolari di pensione d’invalidità, ciechi e sordi | No |
Nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza | No |
Come e quando presentare domanda per il bonus 200 euro
Come anticipato, è già in funzione la procedura telematica con cui avanzare richiesta del bonus 200 euro all’Inps. Nel dettaglio, la domanda può essere inviata scegliendo tra uno dei seguenti tre servizi telematici:
- direttamente dall’area personale MyInps, inserendo le credenziali Spid o Cie. Il servizio è disponibile al seguente percorso “Home” >“Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”;
- contattando il numero verde Inps;
- rivolgendosi a un istituto di patronato.
La scadenza per l’invio della domanda è fissata al 30 settembre per i lavoratori domestici. Questi ricevono i soldi già a luglio, o comunque entro pochi giorni dall’invio della richiesta.
Per le altre categorie per le quali è richiesta la domanda, il termine è fissato al 31 ottobre. Il pagamento sarà disposto a partire da ottobre.
E i lavoratori autonomi?
Persino più incerti i tempi e le modalità per i lavoratori autonomi titolari di partita Iva e liberi professionisti. Per questi, infatti, il decreto n. 50/2022 si limita a istituire un fondo, finanziato con 500 milioni di euro, utile per riconoscere loro un’indennità una tantum (di cui non viene specificato il valore) per l’anno 2022.
Sappiamo dunque che un bonus ci sarà, ma per requisiti, importo e modalità di erogazione bisognerà attendere l’apposito decreto del ministro del Lavoro (che doveva essere pubblicato, di concerto con il Mef, entro il 18 giugno, ma che a oggi risulta ancora irreperibile).
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