Come non pagare l’assegno di mantenimento in maniera legale

Ilena D’Errico

30 Aprile 2023 - 18:58

Assegno di mantenimento dovuto all’ex coniuge o ai figli, ecco quali sono i metodi legali per non pagarlo.

Come non pagare l’assegno di mantenimento in maniera legale

L’assegno di mantenimento o divorzile stabilito dal giudice è un vero e proprio obbligo che pone l’ex coniuge o genitore in condizione di debitore nei confronti del beneficiario. Si configura dunque un diritto di credito in capo all’ex coniuge o ai figli, che possono adire le vie legali per obbligare il debitore all’adempimento. Allo stesso tempo, il coniuge/genitore più forte economicamente può opporsi contro l’assegno di mantenimento o chiederne l’eliminazione in un secondo momento. Esistono diverso circostanze, infatti, che consentono di non pagare l’assegno di mantenimento in maniera legale chiedendo al giudice di aggiornare la richiesta o prevenendo con soluzioni alternative, qualora si prospetti questa possibilità.

Licenziamento o riduzione dello stipendio e/o del patrimonio

L’assegno di mantenimento è finalizzato a tutelare l’ex coniuge più debole dal punto di vista economico, oppure a mantenere i figli non ancora autosufficienti e in grado di mantenersi. Di conseguenza, la misura e l’obbligatorietà dell’assegno di mantenimento sono considerati in ragione del reddito percepito dal soggetto obbligato. In caso di brusca diminuzione delle capacità reddituali e patrimoniali del debitore l’assegno di mantenimento può essere ridotto o perfino annullato, naturalmente soltanto se il soggetto in questione non ha agito dolosamente per fingere questa situazione.

Annullamento del matrimonio

L’assegno di mantenimento non è dovuto quando il matrimonio viene annullato. Quando il tribunale ordinario e/o la Sacra Rota determinano la nullità del matrimonio, quest’ultimo cessa di produrre i suoi effetti anche retroattivamente, impedendo pertanto qualsiasi richiesta di mantenimento. Per ricorrere a questa soluzione devono comunque ricorrere i presupposti per l’annullamento, che attengono a circostanze specifiche e particolari che minano l’essenza stessa del matrimonio, ad esempio la violenza fisica.

Addebito della separazione

Non pagare l’assegno di mantenimento è poi possibile quando al potenziale beneficiario viene addebitata la separazione, circostanza che fa decadere immediatamente qualsiasi genere di pretesa patrimoniale rispetto all’ex coniuge. Ovviamente, l’addebito della separazione non può essere pretenzioso, ma è stabilito dal giudice sulla base dei fatti oggettivi che hanno condotto all’impossibilità di proseguire il matrimonio e alla responsabilità delle parti.

Capacità lavorativa del beneficiario e/o redditi in nero e il contributo dato alla vita familiare

L’assegno di mantenimento può essere revocato al beneficiario che è in grado di provvedere autonomamente ai propri bisogni perché ha capacità lavorativa o addirittura percepisce redditi in nero. Dimostrando queste circostanze, il debitore può ottenere la revoca dell’assegno di mantenimento tanto nei confronti dell’ex coniuge che nei confronti dei figli. Se questi ultimi sono maggiorenni e non studiano con regolarità, sono infatti tenuti a trovare un lavoro e rendersi indipendenti.

Il medesimo principio si applica anche all’ex coniuge, soltanto che in questo caso la sua capacità lavorativa deve essere considerata anche in ragione del contributo familiare fornito. Se, per esempio, l’ex coniuge ha sacrificato delle opportunità professionali per prendersi cura della famiglia e al momento della separazione è dunque impossibilitato ad avanzare professionalmente, ha comunque diritto a una parte di contributo. In questo caso, per evitare l’assegno di mantenimento si deve provare che il coniuge più debole economicamente ha sacrificato le sue opportunità lavorative per scelta arbitraria oppure che non ha fornito un contributo apprezzabile alla vita familiare in ragione della sua disoccupazione.

Convivenza del beneficiario con un nuovo partner o nuove nozze

Infine, l’assegno di mantenimento può essere revocato all’ex coniuge che instaura una nuova convivenza, purché questa circostanza sia indice di una maggiore e considerevole stabilità economica. In caso di nuove nozze, invece, l’assegno decade automaticamente. Per quanto riguarda i figli, invece, si deve comunque provare la raggiunta indipendenza economica per liberarsi dall’obbligo dell’assegno di mantenimento, a prescindere dalle loro eventuali nozze.

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