La volatilità delle materie prime e le riforme imposte dal regolatore britannico hanno ridato centralità alla storica borsa dei metalli, ora più solida e tecnologica.
A poco più di tre anni dal collasso del contratto sul nichel che aveva messo in ginocchio la London Metal Exchange (LME), la più antica borsa mondiale dei metalli torna a respirare aria di ottimismo. L’appuntamento annuale della LME Week a Londra segna un momento di bilancio e rilancio per un’istituzione che, dopo il trauma del 2022, sembra aver trovato una nuova stabilità.
I volumi di trading sono in crescita, con il nichel che ha recuperato i livelli pre-crisi. L’apertura di nuovi magazzini LME a Jeddah e Hong Kong testimonia la volontà di espansione globale dell’exchange, mentre persino il celebre “ring” di contrattazione a viva voce resiste alle pressioni della digitalizzazione, grazie all’ingresso di nuovi operatori come Clear Street.
Ma il ricordo dei giorni bui del marzo 2022 è ancora vivo. La Financial Conduct Authority (FCA), il regolatore britannico, ha chiuso il capitolo del disastro con una multa salata e una relazione impietosa, invitando la LME a “fare di meglio”. [...]
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