OpenAI lancia ChatGPT Atlas, il nuovo browser che sfrutta l’intelligenza artificiale integrata per prestazioni mai viste. Parte la sfida a Google Chrome.
Nelle scorse ore, il CEO di OpenAI Sam Altman ha tenuto una diretta mondiale per un grande annuncio atteso da tempo: arriva ChatGPT Atlas, il primo browser totalmente basato sull’intelligenza artificiale. È stato presentato come un progetto tutto nuovo, che vuole riscrivere le regole della navigazione online con strumenti mai visti prima d’ora.
Ora la sfida nei confronti di Google e Perplexity è partita ufficialmente, l’obiettivo è diventare il punto di riferimento per la navigazione in rete e per la ricerca di informazioni tramite l’AI. Al momento disponibile solo su macOS, nel giro di qualche settimana arriverà anche su Windows, iPhone e Android.
Come funziona ChatGPT Atlas
ChatGPT Atlas si presenta come un servizio tutto nuovo capace di comprendere, di dialogare e di agire con gli utenti. Ovviamente il motore che spinge il servizio è ChatGPT, integrato in qualsiasi strumento e funzionalità accessibile dall’interfaccia. A differenza della concorrenza, non ci sono barre di ricerca e parole chiave, l’obiettivo è avviare delle vere e proprie conversazioni con l’AI.
Proprio come su ChatGPT, anche in Atlas dovrai scrivere ciò di cui hai bisogno tramite prompt di comando e sarà compito del software interpretare quello che hai richiesto. Una delle funzioni più interessanti è Agent, già in grado di compiere azioni più complicate come la modifica di un documento, il suggerimento di azioni in tempo reale, la prenotazione di un volo o la compilazione di un modulo.
Altra chicca è la memoria. Atlas ricorderà ogni azione, dalle preferenze di gestione alla cronologia, potendosi così adattare alle tue abitudini. Questo vuol dire che ogni interazione rende il browser migliore, più preciso e ancor più utile, ecco perché bisogna costruire una vera e propria relazione con Atlas.
Cosa potrebbe cambiare con ChatGPT Atlas
Come detto, ChatGPT è in grado di comprendere perfettamente il contesto e il tipo di conversazione, sfruttando le informazioni in suo possesso per fornire risposte migliori. Un cambio di rotta che, in un modo o nell’altro, potrebbe obbligare anche la concorrenza a prendere le dovute contromosse.
Ora resta da capire se già nelle prossime settimane Google Chrome e Perplexity decideranno di agire con novità sulla falsa riga di quanto visto con ChatGPT Atlas o meno. Quel che è certo è che il progetto di Sam Altman potrebbe aprire le porte a una nuova era per la navigazione online.
Ultimo appunto quello sulla privacy. La riservatezza dei dati rimarrà cruciale, gli utenti avranno modo di scegliere cosa Atlas può ricordare, quando cancellare la memoria o se navigare in modalità privata. Come impostazione predefinita, ogni elemento di navigazione non viene utilizzato per addestrare i modelli.
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