Come contestare un voto di laurea e fare ricorso

Ilena D’Errico

5 Luglio 2025 - 18:47

Il voto di laurea dovrebbe riflettere il percorso di studi ultimato e rappresentare un biglietto da visita professionale. Se non corrisponde al vero, si può fare ricorso. Ecco come contestarlo.

Come contestare un voto di laurea e fare ricorso

La laurea è frutto di un percorso lungo e spesso faticoso, ma rappresenta un momento molto importante per gli studenti. Che si tratti di una soddisfazione personale o di un trampolino per il lavoro dei sogni, ognuno ha diritto a un voto che rispecchi la propria preparazione, coerente con la media degli esami e con la discussione della tesi. Una cosa è non essere soddisfatti del proprio voto, altro è ritenere di aver subito un trattamento ingiusto o scorretto.

In quest’ultimo caso è possibile contestare il voto di laurea con un ricorso amministrativo per far valere i propri diritti. Attenzione, però: non bisogna abusare di questo strumento in modo immotivato, anche perché si tradurrebbe in una perdita di tempo e soldi piuttosto sostanziosa. È quindi consigliabile percorrere questa strada soltanto dopo aver consultato un professionista, che possa indicare la sussistenza o meno di motivazioni per un ricorso. La modalità stessa con cui viene composto il voto, infatti, limita errori e ingiustizie. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Quando si può contestare il voto di laurea

Contestare il voto di laurea è possibile se lo studente ritiene di aver subito un’ingiustizia. Per avere successo, però, è necessario provare in giudizio che la commissione esaminatrice non ha rispettato le regole stabilite dalla legge e dall’ateneo di appartenenza per l’attribuzione del voto di laurea o che comunque ci sono stati degli errori. Dunque, quando la commissione non ha tenuto conto dei criteri stabiliti per determinare il voto, lo studente ha il diritto di percorrere le vie legali e chiederne la correzione. Lo stesso quando la commissione non ha volontariamente disatteso le regole, ma ci sono stati degli errori di calcolo, nell’attribuzione della media o così via.

Per esempio è necessario documentare:

  • errori di calcolo;
  • omissione di uno o più voti d’esame nel computo della media;
  • mancato riconoscimento dei programmi di scambio internazionale o di attività formative;
  • mancata considerazione delle lodi.

A tal proposito è fondamentale consultare il regolamento dell’ateneo di appartenenza, passaggio che in realtà dovrebbe essere eseguito prima della seduta di laurea. Per quanto riguarda la lode, la giurisprudenza garantisce il carattere pienamente discrezionale della decisione (presa all’unanimità) purché sia garantita una motivazione, anche solo minima, allo studente che ne fa richiesta. Chi ottiene il massimo dei voti non ha sempre diritto alla lode, ma quanto meno a una spiegazione.

Per valutare la fattibilità del ricorso bisogna quindi calcolare la media in base al regolamento di ateneo tenendo conto degli esami sostenuti e considerare il punteggio della prova finale. A tal proposito, lo studente può presentare un ricorso se ritiene di aver ricevuto una votazione troppo bassa rispetto alla preparazione e può provarlo in modo convincente (con testimoni, documenti della carriera accademica, precedenti trascorsi con la commissione e così via).

Come fare ricorso al Tar, tempi e costi

Il ricorso al Tar deve essere presentato entro e non oltre i 60 giorni (compresi i festivi) dalla pubblicazione del voto di laurea, tramite un avvocato amministrativista. Se il Tar adito non accoglie il ricorso, ci si può rivolgere al Consiglio di Stato, che svolge la funzione di secondo grado di giudizio per la giustizia amministrativa.

Fare ricorso al Tar per contestare il voto di laurea può essere molto costoso in quanto è sempre necessario rivolgersi ad un avvocato specializzato nel processo amministrativo.

La spesa media per la parcella varia tra i 3.000 euro agli 8.000 euro, tuttavia esistono diverse agevolazioni che però variano da Regione a Regione. Pertanto, prima di proporre il ricorso, si consiglia di prendere le dovute informazioni sulle disposizioni vigenti nella Regione in cui ha sede il Tar competente. Bisognerà inoltre corrispondere il contributo unificato per la causa, che parte da 300 euro.

Argomenti

# Laurea

Iscriviti a Money.it