Collazione: significato e obblighi per gli eredi che hanno beneficiato di una donazione

Simone Micocci

30 Maggio 2017 - 10:42

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La collazione è l’atto con il quale tutti i beni donati dal de cuius rientrano nella massa ereditaria. È obbligatoria solo nel caso in cui la quota ereditaria sia divisa tra i discendenti diretti e il coniuge: ecco come funziona e quali sono gli effetti sull’eredità.

Collazione: significato e obblighi per gli eredi che hanno beneficiato di una donazione

Con la collazione gli eredi conferiscono alla massa ereditaria tutti i beni e gli immobili ricevuti dal de cuius, tramite atto di donazione, quando questo era in vita.

Questo perché tutte le donazioni che il defunto ha fatto in vita incidono sulla massa ereditaria e di conseguenza sull’ammontare dell’eredità spettante ad ogni singolo beneficiario.

Ai fini del computo dell’eredità, quindi, è necessario ripristinare il valore della massa ereditaria tramite l’atto di collazione così da tutelare gli eredi che altrimenti sarebbero danneggiati dalla donazione.

Al momento dell’apertura dell’eredità, la collazione dei beni ricevuti tramite donazione è obbligatoria solo nel caso in cui alla successione concorrano solamente i discendenti e il coniuge del de cuius.

Cosa si intende con il termine “discendenti”? Di seguito trovate la risposta a questa e ad altre domande sulla collazione; ecco una guida utile con tutto quello che c’è da sapere su questo complicato, ma utile, strumento per la tutela del diritto all’eredità.

Collazione: quando è obbligatoria?

Come anticipato, la collazione è obbligatoria quando concorrono all’eredità i discendenti e il coniuge del de cuius. A questo punto non ci resta che capire qual è il significato di questo termine. Per “discendenti” si intendono:

  • figli del de cuius : con il Decreto Legislativo n°154 del 2013, è stato concluso un processo iniziato molti anni prima che ha portato all’abolizione di qualsiasi distinzione tra figli naturali (nati fuori dal matrimonio) e figli legittimi. Questo decreto, infatti, elimina ogni differenza tra figlio legittimo, legittimato o naturale; si parla quindi di figlio tout court;
  • figli dei figli (nipoti);
  • figli dei figli dei figli (pronipoti).

Oltre ai pronipoti si intende qualsiasi discendente in linea retta del de cuius. Per quanto riguarda il coniuge bisogna specificare che anche quello separato partecipa all’eredità con l’obbligo di collazione; lo stesso non vale per il coniuge divorziato, per il quale viene meno qualsiasi diritto all’eredità.

Oggetto della collazione

Possono essere oggetto della collazione tutte le donazioni effettuate dal defunto quando questo era ancora in vita. Per donazione quindi non bisogna intendere solo quella diretta (ad esempio la donazione di un immobile), ma anche quella indiretta come la rinuncia ad un debito verso uno dei coeredi. Rientrano nell’insieme delle donazioni oggetto della collazione:

  • spese sostenute per avviare un’attività produttiva del figlio;
  • premi pagati sull’assicurazione sulla vita stipulata in favore dei figli;
  • importo versato per saldare i debiti del coerede;
  • assegnazioni ai figli a causa matrimonio.

Non vengono intese come donazioni, invece, le seguenti voci di spesa:

  • spese di mantenimento, istruzione ed educazione;
  • regali di nozze;
  • spese mediche;
  • spese ordinarie di abbigliamento;
  • donazioni di modico valore.

Inoltre, bisogna precisare che la collazione non avviene qualora il de cuius abbia dispensato da quest’obbligo il soggetto che ha beneficiato della donazione. In questo caso, infatti, per il calcolo della massa ereditaria si procede come se l’oggetto donato non sia mai esistito.

Per dispensare il coerede che ha beneficiato della donazione dall’obbligo di collazione, il de cuius deve darne espressa comunicazione nell’atto di donazione o nel testamento. Ma la dispensa può essere anche tacita qualora si desume con certezza dalle clausole di questi due atti.

Inoltre, per evitare la collazione il coerede può procedere con la rinuncia all’eredità. Tuttavia, questi soggetti sono esonerati dall’obbligo di collazione solo nel caso in cui la donazione non ecceda la quota disponibile.

Eredità: come cambia con la collazione?

Come già anticipato, l’effetto principale della collazione è quello per cui la massa ereditaria aumenta visto il reintegro dei beni ceduti dal de cuius tramite atto di donazione.

In questo modo è come se le donazioni fatte in vita fossero un anticipo sulla successione; questo però vale solo se partecipano all’eredità esclusivamente i discendenti diretti del de cuius e il coniuge, poiché per gli altri coeredi la quota di eredità va calcolata senza prendere in considerazione la collazione.

Nel dettaglio, una volta avvenuta la collazione la massa ereditaria cambia a seconda della scelta del coerede che ha beneficiato della donazione.

Infatti, non c’è una regola fissa che impone al beneficiario di restituire il bene; questo all’atto di collazione può decidere se procedere con la restituzione del bene (che quindi diventerà un oggetto di comunione) oppure se offrire un equivalente in denaro corrispondente al valore di quel determinato bene al momento dell’apertura della successione.

Nel primo caso abbiamo un conferimento in natura, nel secondo si parla di conferimento per imputazione. Quest’ultimo strumento è utilizzato anche per la collazione dei beni mobili, che quindi non possono essere restituiti da chi ha beneficiato della donazione.

Se la donazione riguarda del denaro, allora la collazione avverrà tramite l’assegnazione agli altri coeredi di una somma di denaro uguale a quella della donazione. La parte restante poi sarà divisa in parti uguali anche con il destinatario della donazione.

Ad esempio, consideriamo una massa ereditaria da 500mila euro che deve essere distribuita tra tre figli (A e B e C ).

Se il soggetto B ha ricevuto dal de cuius una donazione di 100mila euro, allora A e C al momento del calcolo della quota legittima di eredità riceveranno lo stesso importo.

I restanti 300mila euro saranno suddivisi in parti uguali, con il risultato che A e C avranno ottenuto 200mila euro ciascuno (compresi dei 100mila della collazione) mentre B solamente 100mila.

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