Collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.), quali controlli fare per evitare brutte sorprese?

Paolo Ballanti

15 Agosto 2023 - 07:12

condividi

Il cedolino dei co.co.co. è per molti aspetti simile a quello dei lavoratori dipendenti. Tuttavia, imprese e professionisti non devono farsi trarre in inganno. Ecco una serie di controlli necessari

Collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.), quali controlli fare per evitare brutte sorprese?

Il rapporto di collaborazione coordinata e continuativa si qualifica come «parasubordinato» in virtù del fatto che si differenzia sia dal lavoro dipendente (in quanto manca il vincolo di subordinazione nei confronti del datore di lavoro) che da quello autonomo (inteso come esercizio di un’arte o professione) ed imprenditoriale (in quanto manca un’organizzazione di mezzi).

Le differenze tra le collaborazioni ed il lavoro dipendente non devono tuttavia trarre in inganno, dal momento che molti sono i punti di contatto tra le due tipologie contrattuali, in termini di elaborazione paghe. Si pensi, ad esempio, all’obbligo di produzione e consegna al collaboratore del cedolino paga, di stampa del Libro Unico del Lavoro (LUL), oltre al calcolo e alla gestione di contributi previdenziali ed assistenziali, ritenute fiscali e premi Inail.

Nonostante alcuni aspetti operativi propri del lavoro dipendente, l’elaborazione delle paghe di un collaboratore richiede una serie di controlli specifici, necessari per evitare errori in fase di calcolo del cedolino. [...]

Money

Questo articolo è riservato agli abbonati

Abbonati ora

Accedi ai contenuti riservati

Navighi con pubblicità ridotta

Ottieni sconti su prodotti e servizi

Disdici quando vuoi

Sei già iscritto? Clicca qui

​ ​

Argomenti

# IRPEF
# INPS
# INAIL

Iscriviti a Money.it