Chi farà il test di immunità in Italia: il bando con le istruzioni

Martino Grassi

17 Aprile 2020 - 13:13

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Nelle prossime settimane in Italia inizieranno i test di immunità per 150.000 persone suddivise in base al genere, l’età e il profilo lavorativo. Le indicazioni in un bando in uscita.

Chi farà il test di immunità in Italia: il bando con le istruzioni

Partono in Italia i test per l’immunità: l’inizio è previsto nelle prossime due settimane e verrà coinvolto un campione di circa 150.000 persone. Il commissario per la gestione dell’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha ricevuto dal Governo il lasciapassare per avviare il processo di ricerca e acquisizione dei test necessari per la procedura.

Con l’individuazione dei cittadini immuni si potrà avere un quadro più dettagliato del numero di persone che hanno sviluppato gli anticorpi per la COVID-19. Anche il quadro epidemiologico del Paese sarà più preciso e attendibile. L’acquisizione di queste informazioni permetterà di delineare anche delle linee guida per i profili di rischio dei lavoratori che dovranno tornare operativi durante l’imminente Fase 2.

Test di immunità per chi? Cosa prevede il bando

Il bando ufficiale con tutte le indicazioni relative ai test di immunità in Italia sarà pubblicato a breve, ma già è stato annunciato che per il momento verranno coinvolte 150.000 persone suddivise in categorie in base a genere, profilo lavorativo e fascia d’età (ne sono state individuate 6).

Lo scopo del test è quello di avere un unico test nazionale in modo da poter comparare i dati forniti dalle varie indagini, che garantisca degli standard minimi di qualità, tra cui avere almeno un’attendibilità del 95% ed essere effettuato dall’analisi del sangue venoso, dal momento “che quelli da sangue periferico non sono accettabili”.

Per garantire una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro, Guerra, il direttore vicario dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha annunciato che sarà necessaria l’esecuzione periodica dei tamponi per tutti i lavoratori.

Anche il ministro Speranza, in riunione con i ministri UE della Salute ha avvertito che sarà necessario “armonizzare la fase due dell’emergenza COVID” mettendo “in condivisione l’attività di ricerca scientifica, l’uso dei test e la messa a punto degli strumenti tecnologici più innovativi” a livello europeo.

Forze dell’Ordine e autisti tra i primi a fare i test

In attesa della partenza a livello nazionale, alcune Regioni hanno già iniziato a muoversi in modo autonomo a livello territoriale. La Toscana ha già annunciato di aver stipulato un accordo con più di 60 laboratori privati che permettere di effettuare il test di immunità a 400.000 persone, includendo anche i lavoratori dei servizi essenziali.

Anche nel Lazio i tavoli sono al lavoro per far partire una campagna che coinvolgerà 300.000 persone partendo dallo screening delle forze dell’ordine, circa 60.000 test saranno destinati unicamente agli uomini della Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza ed Esercito.

In Lombardia invece sono previsti circa 20.000 test al giorno, partendo dagli operatori sanitari, in prima linea per la lotta al coronavirus, a Milano invece verranno testati anche i conducenti del trasporto pubblico, che si prepara a ripartire con delle novità dal 4 maggio.

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