Chi è don Patriciello? La biografia del prete anti camorra di Caivano

Alessandro Cipolla

11 Settembre 2023 - 12:21

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La biografia di don Maurizio Patriciello, il parroco del Parco Verde di Caivano che da anni si batte contro la camorra e la criminalità nel suo territorio.

Chi è don Patriciello? La biografia del prete anti camorra di Caivano

Chi è don Maurizio Patriciello? Una domanda questa che in molti si saranno fatti visto che la figura di questo parroco, da anni in campo contro la camorra, nelle ultime settimane è diventata centrale dopo l’ennesimo caso di violenza a Caivano e il relativo intervento del governo con un omonimo decreto legge per contrastare la criminalità giovanile.

Don Maurizio Patriciello infatti è parroco nel quartiere Parco Verde di Caivano, un comune di 35.000 abitanti che fa parte della città metropolitana di Napoli. Una cittadina che affonda le proprie radici ai tempi degli Etruschi ma che di recente ha fatto parlare di sé solo per i fatti di cronaca nera.

L’ultimo è il caso delle ripetute violenze sessuali ai danni di due giovanissime cuginette che sarebbero state perpetrate da un gruppo di adolescenti; un agghiacciante episodio che ha portato alla luce il degrado del Parco Verde, con il governo che ora ha promesso di recuperare e rigenerare l’area.

Chi quel territorio lo vive da anni è proprio don Patriciello, che dal 2022 è sotto scorta a causa delle minacce di morte ricevute dalla camorra a seguito delle sue denunce in merito alla Terra dei fuochi.

Vediamo allora la biografia di don Maurizio Patriciello, il parroco divenuto uno dei simboli della lotta della società civile contro la criminalità organizzata nel napoletano.

La biografia di don Maurizio Patriciello

Don Maurizio Patriciello è nato a Frattaminone, in provincia di Napoli, nel 1955. La sua biografia come la storia della sua vocazione è molto particolare: fino a 30 anni infatti ha lavorato come paramedico vicino alla sua abitazione.

Poi un giorno don Patriciello ha offerto un passaggio a un frate francescano, uno di quelli che girano scalzi, facendo autostop e onorando il voto di povertà. Così il futuro parroco ha deciso di iscriversi a Teologia, prendendo poi i voti.

Quando è diventato sacerdote, il Vescovo di Napoli lo ha inviato al quartiere Parco Verde di Caivano, una delle zone più difficili del territorio dove si contano qualcosa come tredici piazze di spaccio.

Don Maurizio Patriciello così ha iniziato la sua lotta nel quartiere, scagliandosi soprattutto contro il malaffare nella cosiddetta Terra dei fuochi: per il cattivo odore che aleggia nel quartiere a volte non è riuscito a celebrare la messa, vedendo poi morire di tumore il fratello Franco.

Nel 2014 don Patriciello ha scritto il libro Non aspettiamo l’apocalisse. La mia battaglia nella Terra dei fuochi, mentre un anno prima ha fatto scalpore il post social di una ragazza che ha raccontato delle urla del Prefetto, a cui il parroco non aveva dato dell’”Eccellenza”, quando il prete si è recato da lui per denunciare i roghi.

Dopo che è finito sotto scorta nel 2022 a causa delle minacce di morte da parte della camorra, don Maurizio Patriciello è stato ricevuto da Giorgia Meloni a settembre 2023 dopo le ripetute violenze ai danni di due ragazzine di 11 e 13 anni proprio nel quartiere Parco Verde.

Ora serve tutto, serve parlarne - ha scritto di recente su Facebook, dove è seguito da oltre 100.000 persone, don Patriciello -. La camorra vuole il silenzio. Io vivo sotto scorta, ma non ho soldi, mi minacciano perché hanno paura della parola. La mia parola fa paura. La camorra vuole il silenzio, vuole il buio, perché conviene creare il ghetto, non vuole che Caivano comunichi, non vuole la solidarietà. All’interno del ghetto, il boss è il re e in questo momento in cui lo Stato è arrivato e la presenza si vede nelle strade, la camorra non lo vuole. Quindi, approfittando della tarda ora, sono arrivati e hanno dato questa manifestazione di forza per dire che loro non hanno paura. So che il governo non ci lascerà soli, sono convinto che ora qualcosa succederà. Ci sono state tante passerelle, sappiamo come funziona la politica ma credo che questa volta qualcosa succederà. Il Signore non vuole che le strade di Caivano si riempiano ancora di sangue”.

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