Come difendersi se il vicino di casa brucia plastiche o sterpaglie. Tutte le possibilità, dalla denuncia al risarcimento.
Bruciare i rifiuti non è sicuramente il metodo di smaltimento migliore, eppure tanti italiani si lamentano di questa cattiva abitudine dei vicini.
Di fatto bruciare le sterpaglie è possibile soltanto a determinate condizioni, mentre per tutti gli altri rifiuti la combustione fai da te è sempre vietata. La regola è la stessa per tutti i materiali, ma riguarda principalmente la plastica bruciata, con il suo odore riconoscibile e l’effetto devastante sull’ambiente e la salute. Ecco che nella stragrande maggioranza dei casi il vicino che brucia i rifiuti nel proprio giardino sta commettendo un illecito.
Di conseguenza, è possibile difendersi con i diversi strumenti messi a disposizione dalla legge, dalla causa civile alla denuncia a seconda dei casi. Ecco cosa fare in base alle circostanze.
Quando denunciare il vicino che brucia plastica o sterpaglie
Il vicino che brucia plastica o sterpaglie può essere denunciato, ma soltanto se la sua condotta integra un reato. Ci sono vari reati riguardanti la combustione illecita di rifiuti, che dipendono dalle modalità e dagli effetti concreti del comportamento. Innanzitutto, c’è il reato di incendio individuato dall’articolo 423 del Codice penale e punito con la reclusione da 3 a 7 anni.
Molti non sanno che si può contestare il reato di incendio anche quando viene appiccato il fuoco a danno di una cosa propria, se ciò compromette l’incolumità pubblica. Come osservato più volte dalla Corte di Cassazione può essere accusato di incendio anche chi brucia i propri rifiuti, residui vegetali o meno, se mette in pericolo i vicini. Non deve trattarsi di un esito potenziale e non importa l’intenzione di chi appicca il fuoco: il reato c’è quando le fiamme divampano senza controllo, si propagano rapidamente e sono difficili da spegnere.
Se il fuoco è circoscritto e limitato, tale da non avere le caratteristiche di un incendio, il vicino potrebbe comunque essere accusato del reato di getto pericoloso di cose.
L’articolo 674 del Codice penale punisce questo reato con l’arresto fino a 1 mese o l’ammenda fino a 206 euro, comprendendo l’immissione di fumi potenzialmente nocivi. Ciò riguarda senza dubbio i rifiuti in plastica, ma anche le semplici sterpaglie. Il reato, infatti, dipende dalla molestia a cui gli altri sono costretti e non dall’entità degli effetti sulla salute. In altre parole, i vicini di casa non sono costretti a sopportare il fumo e la cenere causati dal fuoco.
In queste ipotesi è quindi possibile denunciare il vicino di casa ed eventualmente richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per interrompere immediatamente la condotta pericolosa. In alcuni casi, inoltre, potrebbe essere commesso il reato ambientale di combustione illecita di rifiuti per tutti i materiali diversi dai residui vegetali.
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Chiamare i vigili se il vicino brucia i rifiuti
Se il vicino sta bruciando dei rifiuti ma non sembra commettere un reato o comunque non appare giustificato l’intervento delle forze dell’ordine è comunque possibile contattare la Polizia locale e municipale.
La maggior parte degli enti locali, infatti, prevede regole molto severe sullo smaltimento dei rifiuti, sulla tutela ambientale e sull’abbruciamento delle sterpaglie. Il vicino di casa può quindi essere sanzionato per il mancato rispetto di regolamenti e ordinanze.
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Il risarcimento danni ai vicini
Bruciare sterpaglie, plastica e altri materiali può avere conseguenze molto dannose sulla serenità dei vicini di casa.
È quindi possibile agire in giudizio per pretendere la cessazione immediata della condotta e un risarcimento dei danni patiti. Si pensi, per esempio, a chi non può godere del proprio giardino a causa dei fumi o addirittura è costretto a tenere le finestre chiuse per non compromettere la qualità dell’aria.
Molto spesso la combustione è inoltre causa di cenere e cattivo odore, che compromettono la possibilità del vicino di godere pienamente della propria abitazione e dello spazio antistante. Senza contare che l’esposizione ai fumi può avere gravi ripercussioni sulla salute di umani e animali, ma anche recare danni gli oggetti esposti, per esempio macchiando il muro in comune o danneggiando la vegetazione. Il vicino ha quindi diritto al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, se l’altro ha avuto un comportamento illecito.
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