Carte d’identità elettroniche difettose? La verità

Simone Micocci

21 Maggio 2018 - 10:15

Allarme carte d’identità elettroniche: “Ce ne sono 350mila difettose”. Ma l’Istituto Poligrafico dello Stato smentisce categoricamente.

Carte d’identità elettroniche difettose? La verità

Ci sono circa 350mila carte d’identità elettroniche difettose”.

Nella giornata di ieri un articolo de Il Messaggero ha messo in allarme tutti quei cittadini che hanno deciso di richiedere una carta d’identità elettronica al posto di quella tradizionale in formato cartaceo. Secondo il quotidiano romano, infatti, circa 350mila carte elettroniche dovrebbero essere sostituite per un errore del chip che comporta un malfunzionamento nella lettura dei dati in esso contenuti.

Il quotidiano cita espressamente una lettera del Presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Antonio Decaro secondo cui per realizzare queste carte è stata utilizzata una versione non aggiornata del software, per poi essere inviate ai Comuni dal Poligrafico dello Stato senza essere prima “testate o collaudate”.

Un errore non di poco conto poiché potrebbe comportare diversi disagi ai cittadini italiani che si recano all’estero e utilizzano la carta d’identità elettronica per ottenere il via libera alla frontiera.

Secondo Decaro, infatti, già in questi giorni diversi italiani muniti di carta d’identità elettronica sono stati bloccati alla frontiera poiché è stato impossibile leggere i dati contenuti nel chip elettronico del tesserino, con la situazione che potrebbe ulteriormente peggiorare in prossimità delle vacanze estive.

Ecco perché per il Presidente dell’ANCI bisogna al più presto avvisare tutti quei cittadini che sono in possesso di una delle 346.275 nuove carte d’identità elettroniche fallate così da sostituirle. Allo stesso tempo bisognerà comunicare la problematica a tutte le frontiere in modo che quanto successo in questi giorni non ricapiti più.

Un errore che lo Stato potrebbe pagare “caro”: come stimato da Decaro, infatti, il difetto del chip ha comportato un danno erariale di oltre 50 milioni di euro, con l’aggiunta tra l’altro di un aggravio di lavoro per i Comuni già sobbarcati dalle richieste per il rilascio della carta d’identità elettronica.

Quindi, stando a quanto riportato da Il Messaggero, circa 350mila carte d’identità elettroniche andrebbero immediatamente sostituite prima di partire per le vacanze.

A quanto pare però quello lanciato dal Presidente dell’ANCI è un allarmismo privo di fondamenta; non si è fatta attendere, infatti, la replica dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato secondo cui è vero che ci sono delle carte d’identità elettroniche malfunzionanti ma allo stesso tempo non sarà necessario sostituirle.

Le carte d’identità elettroniche non devono essere sostituite

Come si legge dalla replica firmata dall’Istituto Poligrafico dello Stato i fatti sono diversi da quelli riportati nell’articolo de Il Messaggero. Nel dettaglio non è vero che ci siano dei cittadini italiani respinti alle frontiere poiché tutte le carte emesse fino ad oggi sono perfettamente funzionanti.

È vero che c’è un piccolo malfunzionamento ma questo non mette in alcun modo a rischio il passaggio alla frontiera. L’errore, infatti, riguarda solamente alcuni dati secondari i quali pur - essendo riportati correttamente sul fronte della carta - non sono leggibili dal chip.

Nessun problema invece per quei dati - quali ad esempio informazioni personali, firma digitale e impronte - necessari ai fini dei controlli di frontiera.

Comunque per evitare qualsiasi disagio l’Istituto Poligrafico ha avviato tutte le procedure necessarie per la corretta gestione di questi documenti, con la compilazione di white list delle carte d’identità elettroniche interessate dal problema; in questo modo non sarà necessario procedere con alcuna sostituzione del tesserino che potrà essere utilizzato anche per le vacanze all’estero.

Tuttavia tutti quei cittadini che nonostante le rassicurazioni da parte dell’Istituto Poligrafico intendono cambiare la loro carta difettosa possono farlo - entro i prossimi 12 mesi - gratuitamente rivolgendosi al loro Comune di appartenenza.

Insomma, nessun problema non risolvibile nel giro di qualche ora e con pochissime risorse economiche; secondo la replica dell’Istituto Poligrafico, infatti, la stima dei costi riportata da Il Messaggero (50 milioni di euro) è assolutamente infondata.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it