Carta d’identità, cambia tutto. Attento a questa nuova scadenza

Simone Micocci

26 Giugno 2025 - 14:45

Carta d’identità cartacea da cambiare se hai in programma un viaggio all’estero nel 2026. Ecco perché.

Carta d’identità, cambia tutto. Attento a questa nuova scadenza

Attenzione, ci sono importanti novità per la carta d’identità: indipendentemente dalla scadenza riportata dal documento, dal 3 agosto 2026 il formato cartaceo non sarà più valido per l’espatrio.

Quindi, in tutti quei casi in cui non serve il passaporto per uscire dai confini italiani, la carta d’identità dovrà essere necessariamente in formato elettronico. Una novità che di fatto anticipa il passaggio definitivo dalla carta d’identità cartacea a quella elettronica che dovrà essere definitivo a partire dal 2031. Con buona pace dei vacanzieri, per quanto comunque ci sia tutto il tempo necessario per organizzarsi.

A tal proposito, ecco una guida che spiega cosa cambia per la carta d’identità elettronica Cie a partire dal 3 agosto 2026, nonché quali sono i Paesi maggiormente interessati da questa novità in quanto sono quelli dove non è obbligatorio avere il passaporto.

Cosa cambia per la carta d’identità elettronica dal 3 agosto 2026

C’è ancora un po’ di tempo, quindi, ma a partire dal 3 agosto 2026, la carta d’identità cartacea non potrà più essere utilizzata per l’espatrio, anche nel caso in cui risulti ancora formalmente valida. A stabilirlo è il Regolamento europeo 1157/2019, che ha introdotto l’obbligo per tutti gli Stati membri dell’Unione Europea di dotarsi di documenti d’identità più sicuri e difficilmente falsificabili.

Caratteristiche che mancano alla versione cartacea, in particolare perché prive della Machine readable zone (Mrz), ossia quella sezione del documento con codici alfanumerici leggibili da dispositivi elettronici. Una tecnologia, ormai comune nei sistemi di riconoscimento, che consente un’identificazione rapida e sicura del titolare, riducendo i margini di errore e le possibilità di contraffazione.

Ovviamente la Carta d’identità elettronica (Cie) è conforme ai nuovi standard, in quanto contiene un microchip contactless che custodisce i dati anagrafici, l’impronta digitale e persino la firma del titolare. È, a tutti gli effetti, un documento avanzato sia per l’identificazione fisica che digitale, e per questo motivo sarà presto l’unico formato accettato per i viaggi all’estero all’interno dell’area Schengen o in altri Paesi che riconoscono la Cie come documento d’ingresso valido.

Dunque, chi è ancora in possesso del vecchio documento cartaceo dovrà presto procedere con la richiesta della nuova versione elettronica. In alternativa, dopo il 3 agosto 2026, l’unico documento valido per l’espatrio sarà il passaporto.

Dove basta la carta d’identità elettronica per partire

Come già anticipato, la Carta d’identità elettronica (Cie) è un documento valido per l’espatrio in numerosi Paesi, rendendola un’ottima alternativa al passaporto per chi desidera viaggiare senza complicazioni. Dopo il 3 agosto 2026, sarà l’unico tipo di carta d’identità accettata per spostarsi all’estero senza bisogno del passaporto, a condizione che il Paese di destinazione ne riconosca la validità.

Nel dettaglio, con la Cie sarà possibile continuare a viaggiare liberamente all’interno dell’Unione Europea, che comprende 27 Stati membri; inoltre, anche i Paesi dell’area Schengen permettono l’ingresso senza passaporto, come Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein, che pur non essendo nell’Ue aderiscono all’accordo di libera circolazione.

Non finisce qui: ci sono anche alcuni Paesi extra-Ue che accettano la carta d’identità italiana (in formato elettronico) per brevi soggiorni turistici. Tra questi, che potete approfondire qui, troviamo:

  • Albania
  • Bosnia-Erzegovina
  • Serbia
  • Montenegro
  • Andorra
  • Principato di Monaco
  • Gibilterra
  • Tunisia (solo con viaggio organizzato)
  • Egitto, se accompagnato da visto di ingresso.

Infine, la stessa regola si applica anche a territori d’oltremare collegati a Paesi europei, come la Polinesia Francese, la Martinica, Guadalupa, La Réunion, Saint-Barthélemy e San Martino, come pure ai Caraibi olandesi (Curaçao, Sint Maarten).

È però importante ricordare che le condizioni di ingresso possono variare e che, prima di partire, è sempre consigliabile consultare il sito ufficiale Viaggiare sicuri del ministero degli Esteri per verificare eventuali restrizioni, requisiti aggiuntivi o aggiornamenti dell’ultima ora.

Come fare richiesta per la carta d’identità elettronica

Richiedere la Carta d’identità elettronica è un’operazione relativamente semplice, ma in alcuni casi può richiedere molto tempo vista la mole di persone in attesa. Specialmente in vista dell’entrata in vigore delle nuove regole dal 3 agosto 2026, quindi, è consigliabile muoversi con largo anticipo.

Nel dettaglio, la richiesta può essere presentata presso l’ufficio anagrafe del Comune di residenza o di domicilio, oppure presso il Consolato italiano di riferimento per coloro che vivono all’estero.

È inoltre possibile, al fine di risparmiare tempo, prenotare un appuntamento tramite il portale Agenda Cie, dove si può anche caricare in formato digitale la fototessera. In alternativa, ci si può rivolgere direttamente al proprio Comune per fissare un appuntamento in presenza, ricordando di portare con sé i seguenti documenti:

  • una fototessera recente, in formato cartaceo (o caricata online),
  • il codice fiscale o la tessera sanitaria,
  • un documento di riconoscimento valido (o due testimoni in caso di primo rilascio senza documenti),
  • la vecchia carta d’identità, nel caso in cui si tratti di un rinnovo o di un documento deteriorato.

Durante l’appuntamento vengono acquisite le impronte digitali e viene chiesto al cittadino se intende dare il consenso alla donazione di organi e tessuti.

Il costo è di 22,20 euro, comprensivi del contributo ministeriale e dei diritti comunali. Si paga in loco. Una volta completata la procedura, la carta non viene consegnata subito: viene infatti prodotta centralmente dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e inviata all’indirizzo indicato dal cittadino (o ritirabile in Comune) entro 6 giorni lavorativi.

Infine, va ricordato che è possibile farne richiesta anche prima della scadenza del vecchio documento, ad esempio in caso di smarrimento, furto o semplice volontà di adeguarsi alle nuove norme in anticipo.

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