Carenza chip, è allarme e il peggio deve ancora arrivare

Violetta Silvestri

20 Agosto 2021 - 12:07

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La crisi dei chip non è stata affatto superata e il settore automotive vede nero. Complice la variante Delta e la crisi pandemica del Sud-Est asiatico, i semiconduttori restano rari. Cosa accadrà?

Carenza chip, è allarme e il peggio deve ancora arrivare

Non si ferma la crisi dei chip: questo trimestre doveva essere il momento in cui la fornitura di semiconduttori per computer e la produzione di auto stavano tornando alla normalità.

Invece, l’ondata di casi di Covid, specialmente nel Sud-Est asiatico, sta causando un nuovo ciclo di carenze di questi preziosi componenti e chiusure di impianti di auto in tutto il mondo.

Il futuro appare nero per il settore automotive e per la crescita economica globale con la carenza di chip.

Crisi chip: è allarme. La situazione

La carenza di chip che ostacola l’industria automobilistica è peggiorata.

Un’ondata di casi di coronavirus si sta diffondendo nel Sud-Est asiatico, con tre delle più grandi case automobilistiche del mondo che annunciano nuove interruzioni nelle loro linee di assemblaggio.

Toyota, la maggiore produttrice mondiale di veicoli, ha dichiarato che a settembre ridurrà la sua produzione globale del 40%.

Ford, con sede negli Stati Uniti, ha annunciato che uno dei suoi stabilimenti interromperà l’assemblaggio del suo pick-up F-150 per una settimana a partire da lunedì.

General Motors ha aggiunto o esteso i tempi di fermo delle linee di produzione in tutto il Nord America.

La carenza di semiconduttori è stata citata anche da Tesla e da Nikola, che sta correndo per costruire i suoi primi camion elettrici entro la fine dell’anno.

I dirigenti della Toyota hanno affermato che un improvviso aumento dei contagi in Vietnam e Malesia ha aggravato la carenza di chip.

I due Paesi svolgono un ruolo fondamentale nella produzione di elettronica, nonché nell’imballaggio e nei componenti di test, utilizzati in qualsiasi cosa, dai veicoli agli smartphone.

Guardando alla nazione Malesia, la casa Volkswagen ha fatto sapere: “Per come stanno le cose, prevediamo quindi che la fornitura di chip rimarrà molto volatile e tesa nel terzo trimestre del 2021. Non si possono escludere ulteriori adeguamenti alla produzione.”

Un comparto cruciale per la ripresa economica globale sta quindi soffrendo oltre le attese. Con evidenti stime al ribasso.

Il mondo senza chip: perché e cosa accadrà?

Dietro la crisi dei semiconduttori ci sono diversi fattori: i colli di bottiglia dell’offerta, il blocco delle forniture nei porti chiusi, l’allarme variante Delta in Asia e la pressione su singoli produttori come Taiwan.

Ma non solo. Secondo alcuni esperti, la carenza di semiconduttori che ha perseguitato l’industria alla fine del 2020 e gran parte del 2021 è stata più il risultato di un errore di pianificazione che di un problema direttamente attribuito alla pandemia.

Le vendite di auto inizialmente sono crollate con i blocchi del 2020 e i produttori hanno tagliato gli ordini per le componenti, inclusi i chip per computer, in previsione di una profonda recessione che avrebbe ucciso la domanda di nuove auto per mesi se non per anni a venire.

Ma la richiesta di veicoli è rapidamente rimbalzata, lasciando le case automobilistiche senza la fornitura di chip di cui avevano bisogno.

I fornitori avevano già venduto i prodotti ad aziende che producono computer, console per videogiochi e altri dispositivi elettronici. Ecco, quindi, che si è formato lo stallo.

Per i consumatori le continue interruzioni della produzione serviranno solo a mantenere i prezzi di vendita delle auto a livelli record.

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