Cambiano le regole alle frontiere europee. Ecco le novità per i viaggiatori a partire dal 12 ottobre.
L’ultimo periodo è stato ricco di novità per i viaggiatori e non sono ancora finite. A partire dal 12 ottobre entrano in vigore nuove regole per i controlli alla frontiera europea, grazie a un apposito sistema elettronico. Quest’ultimo prende il nome di Ees (da Entry and exit system) ed è appunto necessario a monitorare ingressi e uscite dall’Ue, inclusi i respingimenti. Un meccanismo più sicuro e trasparente per la sicurezza e la tracciabilità dei passaggi dalla frontiera che Bruxelles auspicava già qualche anno fa.
Diversi Stati membri ne hanno però rallentato l’entrata in vigore fino a qualche mese addietro. Il Belgio, per esempio, ha dato il via libera soltanto a marzo 2023, mentre Germania, Francia e Belgio hanno ottenuto l’ultimo rinvio a ottobre 2024. Soltanto nel mese di maggio 2025 è stato raggiunto un accordo all’unanimità con il Parlamento Ue, che prevede 180 giorni di tempo per l’entrata in vigore delle nuove regole a partire dalla scadenza fissata dalla Commissione Ue. Quest’ultima ha scelto come data il 12 ottobre, quando tutti i Paesi comunitari dovranno cominciare gradualmente a introdurre i cambiamenti.
Cambiamenti alle frontiere europee
Il sistema ingressi e uscite (Ees) serve a registrare tutti i viaggiatori provenienti da Paesi extracomunitari, ogni volta in cui oltrepassano le frontiere europee. La novità riguarda tutti i viaggiatori che arrivano da Stati che non fanno parte dell’Unione europea, indipendentemente dalle regole di viaggio e da eventuali visti. Come si evince dal nome, il sistema terrà conto di tutti gli spostamenti dei suddetti viaggiatori, anche quelli di uscita dal territorio comunitario.
Non dovrebbero però esserci disagi per i passeggeri in questione, in quanto tutta la procedura di registrazione dovrà avvenire attraverso un apposito sistema informatico automatizzato. Quest’ultimo dovrà in particolare contenere i seguenti dettagli:
- dati del passeggero;
- documento di viaggio;
- dati biometrici (impronte digitali e immagine del volto);
- data e luogo della partenza per il viaggio di ingresso e uscita.
Come anticipato, la stessa procedura viene attuata in caso di respingimento. In questo modo, le informazioni complete sono consultabili e integrabili da tutti gli Stati comunitari. Naturalmente, il sistema di raccolta e trattamento è stato studiato nel rispetto della privacy e della riservatezza dei dati personali sensibili.
Le nuove regole cominciano il 12 ottobre
Gli Stati comunitari e le istituzioni europee hanno tempo fino al 12 ottobre per mettere a punto il sistema elettronico e correggere eventuali problemi. Dopodiché, ci si aspetta un pieno adeguamento entro 6 mesi. In particolare, almeno il 10% dei passaggi dalle frontiere dovranno essere registrati già nel primo mese, mentre dopo tre mesi la percentuale dovrà salire ad almeno il 35%. Ad aprile 2026, poi, tutti i viaggi (e i respingimenti) di cittadini extracomunitari dovranno essere registrati attraverso l’Ees. Nel frattempo, i passeggeri continueranno a ricevere il timbro sul passaporto. Il nuovo sistema elettronico porta infatti un’altra novità a lungo attesa nell’ambito europeo: niente più timbri sul passaporto. Il dipartimento per la Migrazione e gli Affari interni dell’Ue ha infatti dichiarato:
L’EES sostituirà l’attuale sistema di timbratura manuale dei passaporti, che richiede molto tempo, non fornisce dati affidabili sugli attraversamenti di frontiera e non consente di individuare sistematicamente i soggiornanti fuori termine.
Si passa così a un sistema più moderno ed efficiente, che apporta significativi miglioramenti a quello attuale. Grazie all’Ees, infatti, si riuscirà a combattere i furti di identità e a individuare più facilmente eventuali soggiornanti fuori termine. Le autorità potranno così contare su informazioni dettagliate e aggiornate in tempo reale e promuovere la sicurezza all’interno dell’Ue. I viaggiatori, d’altro canto, potranno contare su controlli più rapidi ed efficienti.
L’uso dell’Ees arriverà quindi a sostituire il classico timbro sul passaporto (che alcuni aeroporti internazionali esteri hanno già abbandonato), ma è bene sapere che non cambia i requisiti di viaggio e le modalità di identificazione. Il passaporto in corso di validità, come pure il visto e l’autorizzazione elettronica quando previsti, continuano a essere indispensabili per chi proviene da Paesi terzi. Aderire all’Ees è peraltro obbligatorio, quindi rifiutare la scansione delle impronte digitali e della fotografia impedisce l’ingresso in Ue.
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