Calcolo stipendio apprendistato: la guida per scoprire quanto guadagna un apprendista

Simone Micocci

05/04/2022

25/10/2022 - 12:14

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Quanto spetta di stipendio durante il periodo di apprendistato? L’importo dipende da una serie di fattori, come ad esempio dal livello d’inquadramento. Ecco una guida con tutte le informazioni utili.

Calcolo stipendio apprendistato: la guida per scoprire quanto guadagna un apprendista

Per il calcolo dello stipendio dell’apprendista si applicano delle regole differenti rispetto a quanto previsto per la generalità dei lavoratori subordinati. Secondo la regola generale, infatti, un apprendista guadagna meno rispetto agli altri dipendenti, dello stesso livello, assunti con normale contratto.

Ciò dipende dalla natura del contratto di apprendistato, quella forma di contratto di lavoro a tempo indeterminato con il quale si instaura un rapporto con causa mista, dove l’apprendista riceve sia la retribuzione prevista per lo svolgimento della prestazione lavorativa che la formazione specifica per la qualifica ricoperta.

È per questo motivo che per tutta la durata dell’apprendistato lo stipendio non sarà pari al 100% di quanto indicato dal contratto collettivo nazionale per quella determinata qualifica, ma solamente una parte. Nel dettaglio, lo stipendio dell’apprendista aumenta di anno in anno, fino ad avvicinarsi alla retribuzione piena alla quale si avrà diritto al termine dell’apprendistato, una volta quindi che, a tutti gli effetti, si passa al contratto indeterminato.

È il contratto collettivo nazionale (CCNL) a stabilire le regole per il calcolo dello stipendio durante l’apprendistato, fissando le percentuali di retribuzione spettanti durante gli anni di formazione e lavoro. Non c’è dunque una risposta uguale per tutti alla domanda su quanto guadagna un apprendista.

Quanto guadagna un apprendista: come scoprirlo

Lo stipendio di un apprendista dipende da diversi fattori. Come già anticipato, ad esempio, è il contratto collettivo nazionale a stabilire quanto spetta di stipendio per ogni anno di apprendistato, con la retribuzione che cresce con l’avanzare del rapporto.

Nel dettaglio, lo stipendio dipende da:

  • livello d’inquadramento: per calcolare la retribuzione dell’apprendista bisogna partire dal livello d’inquadramento e vedere qual è lo stipendio minimo previsto dal contratto collettivo nazionale. Di questa cifra ne spetterà solamente una percentuale;
  • durata del contratto: l’apprendistato prevede una retribuzione crescente, in quanto si parte da una percentuale minima - che può essere anche del 45% dello stipendio previsto per il relativo livello d’inquadramento - per poi avvicinarsi sempre di più al 100%;
  • tipologia del contratto; non tutti gli apprendistato, infatti, sono uguali. Abbiamo il contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, il diploma d’istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, l’apprendistato professionalizzante e l’apprendistato di alta formazione e ricerca.

Alla luce di ciò, un apprendista che vuole sapere quanto guadagna non dovrà fare altro che:

  • informarsi su qual è la tipologia di apprendistato che verrà avviata e sul proprio livello d’inquadramento;
  • consultare il CCNL di categoria;
  • controllare la tabella stipendiale e vedere qual è l’importo di stipendio spettante per quel livello d’inquadramento;
  • su questo importo bisognerà applicare la percentuale prevista a seconda dell’anno di apprendistato.

Calcolo stipendio apprendistato: alcuni esempi

Molto, dunque, dipende dal settore di riferimento. Ad esempio, nel caso del CCNL studi professionali, le percentuali di stipendio nell’apprendistato sono pari a:

  • apprendistato professionalizzante (di gran lunga il più diffuso): si parte dal 70% di retribuzione nel primo anno, per poi salire all’85% il secondo anno e al 93% dal terzo anno al termine dell’apprendistato;
  • apprendistato per la qualifica e il diploma professionale: la retribuzione in questo caso è molto più bassa, in quanto si parte dal 45% il primo anno, salendo al 55% al secondo e al 65% dal terzo al termine del periodo di apprendistato.

Nel CCNL commercio, invece, in genere l’apprendista (nel caso dell’apprendistato professionalizzante), parte da una percentuale pari al 70% della retribuzione per il primo anno, salendo poi rispettivamente all’80% e al 90% nel secondo e terzo anno.

È particolare, invece, il caso dell’apprendistato professionalizzante nel CCNL metalmeccanici. Anche qui l’apprendista guadagna meno rispetto ai suoi colleghi, ma solo perché al datore di lavoro viene data la possibilità d’inquadrarlo fino a due livelli al di sotto del livello di destinazione finale. Di conseguenza, anche la retribuzione sarà più bassa rispetto a quella percepita una volta terminato il periodo di apprendistato, in quanto questa corrisponderà al minimo contrattuale previsto per il livello iniziale d’inquadramento.

Questo vale per il primo periodo (ogni periodo ha una durata variabile da 8 a 12 mesi), mentre per quelli successivi viene stabilito che:

  • nel secondo periodo, l’inquadramento può essere inferiore di un livello rispetto a quello di destinazione, mentre la retribuzione sarà quella minima contrattuale prevista per tale livello;
  • nel terzo periodo la retribuzione sarà quella minima prevista per il livello finale di destinazione.

Calcolo stipendio netto nel contratto di apprendistato

Il contratto di apprendistato beneficia di alcune agevolazioni fiscali. Ad esempio, questo ha un’aliquota contributiva agevolata, con vantaggi sia per il datore di lavoro che per il dipendente. Nel dettaglio, i contributi a carico del datore di lavoro sono pari all’11,31% dell’imponibile lordo, mentre la quota a carico dell’apprendista è del 5,84%.

Per il resto non ci sono differenze rispetto al calcolo dello stipendio netto nei rapporti di lavoro subordinato. Sull’importo lordo, sottratto della quota contributi dovuta dall’apprendista, si applicano dunque le relative aliquote Irpef, più eventuali detrazioni fiscali (come quelle per familiari a carico), con l’aggiunta poi del trattamento integrativo (ex bonus Renzi) per i redditi fino a 15 mila euro.

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