Busta paga Sanità, in arrivo una nuova indennità. Così aumenta lo stipendio dei medici

Giorgia Bonamoneta

2 Novembre 2022 - 18:36

condividi

Aumenti in busta paga per i lavoratori del settore sanità. Cosa prevede il nuovo contratto nazionale?

Busta paga Sanità, in arrivo una nuova indennità. Così aumenta lo stipendio dei medici

Era convocata per oggi, mercoledì 2 novembre 2022 alle ore 15:00, la firma definitiva del rinnovo del contratto del reparto sanità. In busta paga sarà prevista una nuova indennità che aumenta lo stipendio dei medici. È stato dato il via libera all’adeguamento dello stipendio per il comparto sanità nel triennio appena trascorso, con incrementi medi di circa 175 euro al mese. Il rinnovo permette di corrispondere al personale sanitario un valore percentuale del +7,22% in busta paga.

Il rinnovo dell’accordo prevede di valorizzare alcuni profili specifici attraverso il riconoscimento di indennità, a partire da quella infermieristica e per il personale del pronto soccorso. È un accordo che interesserà 600.000 dipendenti, tra cui anche gli assunti durante il periodo della pandemia. Questo rinnovo è un segnale importante perché è il primo dopo la pandemia e prevede anche un riordinamento professionale più moderno. Per esempio è stato incluso e disciplinato anche lo smartworking delle aziende sanitarie.

Il ministro della Salute Orazio Schillaci è intervenuto sul rinnovo, riconoscendo soddisfatto quanto sottoscritto come “giusto”, in particolare per lavori usuranti. Secondo il ministro della Salute tutti gli operatori sanitari dovrebbero percepire l’aumento e il discorso dovrebbe affrontato il prima possibile, “è un impegno che prenderò si dall’inizio di questa mia mandato”, ha promesso.

Aumento stipendio dei medici: sì al rinnovo del contratto per il settore Sanità

Nel pomeriggio del 2novembre 2022 è arrivata la firma definitiva del rinnovo contratto nazionale del comparto sanità. Previsti, come adeguamento degli stipendi, un aumento in busta paga per gli operatori della salute. Terminati tutti i passaggi della fase di controllo, circa 600.000 operatori del personale non medico e non dirigente saranno inquadrati attraverso il nuovo contratto nazionale. Questo prevede un aumento medio di circa 175 euro al mese.

Si tratta del primo contratto della sanità rinnovato dopo la pandemia, ma già si deve iniziare a lavorare per il rinnovo del prossimo scaduto. Infatti la firma del rinnovo del contratto collettivo nazionale del reparto sanità corrisponde all’anno 2019-2021, mentre il prossimo del triennio 2022-2024 dipenderà da quanto il nuovo governo stanzierà nella legge di Bilancio. Per questo il contratto, per quanto valorizzi i lavoratori, non è davvero un punto di arrivo. Il segretario generale della Cisl Maurizio Petriccioli ha infatti spiegato che il carovita e l’aumento dell’inflazione colpisce anche chi avrà nei servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali che lavorano spesso in regime di urgenza come nel caso della pandemia. Per questo è importante, continua Petriccioli, raggiungere presto i salari dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità del resto dei paesi europei.

Smartworking e infermieri: chi sono i protagonisti del rinnovo del CCNL Sanità

Dopo una lunga trattativa tutte le sigle hanno firmato per rivedere l’ordinamento professionale e renderlo più moderno. Gli aumenti contrattuali erano previsti già nella legge di Bilancio, ma la trattativa ha inglobato anche un nuovo sistema di classificazione professionale che vede una fascia intermedia tra dirigenza e gli altri livelli.

Non solo, è stato infatti disciplinato anche lo smartworking per le aziende sanitarie, con incrementi di stipendio specifici. Infine, tra le principali novità anche l’indennità per l’infermieri. Non basta fare un confronto con quanto percepiscono gli altri paesi, dove i medici vengono pagati da 2 a 5 volte in più rispetto all’Italia, ma serve anche fare particolare attenzione alle specialità di determinati settori della sanità che i giovani oggi scelgono poco. Si tratta di un’emergenza di specialisti che va colmata anche con l’incentivo di uno stipendio adeguato, ha detto lo stesso ministro della Salute Schillaci al Corriere della Sera. A parole si lavora quindi già al nuovo rinnovo del contratto nazionale del settore sanitario, nel quale dovrebbero essere incluse e valorizzate anche categorie specializzate di operatori sanitari.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO