Busta paga di 2.000 euro lordi: di quanto aumenta lo stipendio con lo sgravio del 2%

Simone Micocci

12/08/2022

02/12/2022 - 15:01

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Stipendio di 2.000 euro (lordi): di quanto aumenta grazie al nuovo sgravio contributivo? Guida al calcolo.

Busta paga di 2.000 euro lordi: di quanto aumenta lo stipendio con lo sgravio del 2%

Scatta l’aumento di stipendio per i lavoratori con busta paga inferiore all’importo lordo di 2.692 euro; è il decreto Aiuti bis a prevederlo, portando lo sgravio contributivo già previsto dalla legge di Bilancio 2022 dallo 0,8 al 2%.

A tal proposito, in queste ore sono stati in molti a calcolare di quanto aumenterà lo stipendio netto grazie a questa novità: dai 12 ai 32 euro, a seconda dell’importo della retribuzione, con l’Inps che nel frattempo si fa carico della contribuzione non versata dal lavoratore così da non comportare riduzioni della pensione futura.

Ma in che modo il taglio del cuneo fiscale aumenta lo stipendio? Per capirlo, prendiamo come esempio una retribuzione imponibile lorda di 2.000 euro e vediamo come, e di quanto, sale l’importo netto nelle prossime buste paga (con decorrenza da luglio 2022).

Sgravio contributivo su uno stipendio lordo di 2.000 euro

Sulla retribuzione lorda generalmente il dipendente versa il 9,19% di contributi. Quindi, considerando uno stipendio di 2.000 euro, circa 183 euro al mese se ne vanno in contributi. Del restante 23,81%, invece, se ne fa carico il datore di lavoro, per un importo di 476,20 euro.

Complessivamente, quindi, all’Inps vengono versati circa 659 euro di contributi ogni mese, poco più di 8.560 euro l’anno.

A margine della riforma fiscale finanziata dalla legge di Bilancio 2022, però, per la quota contributi a carico del lavoratore è stato introdotto uno sgravio dello 0,8%, riducendo così l’importo dovuto dal dipendente e portandolo a 167,80 euro (l’8,39% dell’importo lordo), per un risparmio quindi di circa 15 euro per il dipendente.

Come anticipato, però, con il decreto Aiuti bis si è deciso di ridurre ulteriormente il cuneo fiscale, portando lo sgravio contributivo al 2%. Di conseguenza, la quota di contributi dovuta dal lavoratore scenderà ancora, con decorrenza da luglio 2022, arrivando a 143,80 euro, con un risparmio quindi di ulteriori 24,80 euro, poco meno di 149 euro nel semestre.

Tuttavia, bisogna considerare che i vantaggi dello sgravio contributivo vengono in parte mitigati dall’aumento dell’Irpef; vediamo perché.

Come lo sgravio contributivo impatta sull’Irpef

Come noto, oltre a farsi carico di una parte della contribuzione, sul lavoratore grava anche la quota Irpef prevista in base allo scaglione del reddito.

Tuttavia, è bene sapere che l’Irpef si calcola sull’importo lordo della retribuzione al netto dei contributi versati.

Fino a oggi, quindi, la quota Irpef per uno stipendio lordo di 2.000 euro è stata calcolata su un imponibile di 1.832,20 euro. Considerandola su tredici mensilità, a fronte di un reddito complessivo di 23.818,60 euro, ne risulterà un Irpef annua pari a:

  • 23% fino a 15.000 euro, ossia 3.450 euro;
  • 25% per i restanti 8.818,60 euro, ossia 2.204,65 euro.

Al netto delle detrazioni, poco meno di 2.300 euro considerando quelle da lavoro dipendente, ne risulta un’imposta di circa 3.354 euro.

Ma con lo sgravio contributivo portato al 2%, la retribuzione imponibile su cui viene calcolata l’Irpef si riduce. Se nei primi 6 mesi dell’anno è stata di 1.832,20 euro, nel semestre successivo, più la tredicesima, sale (per effetto del nuovo sgravio) a 1.856,20 euro.

Il reddito complessivo lordo sale a 23.985,40 euro, così che l’Irpef dovuta, quindi, diventa pari a:

  • 23% fino a 15.000 euro, ossia 3.450 euro;
  • 25% per i restanti 8.985,40 euro, ossia 2.246,35 euro.

Un aumento, quindi, di circa 40 euro di Irpef, che in parte si riduce per effetto delle detrazioni, che va quindi a limitare i vantaggi derivati dal nuovo sgravio contributivo introdotto dal decreto Aiuti bis.

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