Brexit: rivolta nel Governo, May cancella voto su accordo

C. G.

23 Maggio 2019 - 15:53

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Brexit: la May ha cancellato il voto sull’accordo. A Londra è scoppiato l’ammutinamento

Brexit: rivolta nel Governo, May cancella voto su accordo

L’accordo di Theresa May sulla Brexit non verrà più votato, almeno non nella prima settimana di giugno.

In una giornata ricca di sorprese, i programmi dell’esecutivo britannico sono cambiati e a Londra è esploso un vero e proprio ammutinamento tra i corridoi di Downing Street.

Qualche ora fa uno dei ministri più noti del Governo May, Andrea Leadsom, ha rassegnato le proprie dimissioni:

“Ho sempre ritenuto che un secondo referendum sarebbe stato pericolosamente divisivo e non sostengo un governo che garantisce così facilmente questa concessione.”

Gli stessi conservatori hanno accentuato le pressioni sul Primo Ministro per portarlo ad abbandonare il suo ruolo, tanto che numerose voci di corridoio hanno parlato di una May pronta a dimettersi già domani. Con il passare delle ore la situazione è peggiorata ancora.

Brexit: niente accordo a giugno causa ammutinamento

In maniera non del tutto inaspettata, alcuni membri del Cabinetto di May hanno annunciato la loro intenzione di non supportare l’accordo sulla Brexit ripensato recentemente dallo stesso Primo Ministro.

La pubblicazione ufficiale del testo era stata programmata per la giornata di venerdì, mentre il voto era stato previsto per la prima settimana di giugno. Oggi, però, i programmi sono cambiati ed entrambi gli appuntamenti sono stati rimandati a data da destinarsi.

Theresa May ha scelto di dare ascolto alle critiche del suo stesso partito con il quale tenterà ora di ridiscutere l’accordo sulla Brexit. Le concessioni dei giorni scorsi, come quella relativa all’ipotesi di secondo referendum, non sono state reputate sufficienti per cui il Primo Ministro dovrà ricominciare tutto dall’inizio.

Un accordo sulla Brexit è davvero fattibile?

Secondo la maggior parte degli osservatori, il clima di sfiducia sviluppatosi attorno alla figura della May renderà pressoché impossibile l’approvazione di qualsiasi accordo sulla Brexit da essa pensato.

Nonostante il passare del tempo, la questione sembra sempre più complessa. Il divorzio è stato ufficialmente rimandato al 31 ottobre prossimo e il Regno Unito è stato costretto a partecipare alle elezioni europee oggi iniziate. Oltre al danno, insomma, anche la beffa per quanti hanno votato Leave nello storico referendum di giugno 2016.

Una situazione ancora lontana dal risolversi. Secondo le ultime indiscrezioni di stampa, le dimissioni non arriveranno prima del 3 giugno, giorno in cui la donna incontrerà il Presidente USA Donald Trump.

Fino a quel momento l’obiettivo di Theresa May sarà quello di traghettare il Regno Unito fuori dall’Unione europea tramite un accordo di divorzio generalmente condiviso. La Brexit del PM riuscirà a concretizzarsi?

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