Ricorso azioni Popolare di Vicenza: Massimo Sonego, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Treviso, mette in guardia verso i patti di quota lite.
Il caso relativo alle azioni del Banco Popolare di Vicenza continua a creare confusione, tra azionisti importanti come Fondazione Roi e la Diocesi di Vicenza che si segnalano come favorevoli all’accordo di transazione e una fetta di piccoli risparmiatori provati che si stanno muovendo per vie legali nel tentativo di contenere maggiormente le perdite.
Proprio a questi ultimi ha fatto riferimento Massimo Sonego, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Treviso, che commentando le affermazioni di Sergio Calvetti di Tlc Lawyers, studio legale che sta portando avanti un’iniziativa di class action, secondo cui parte del compenso dello studio legale (il 15%) sarà legato al buon esito dell’azione legale.
A tal proposito, tralasciando commenti sul fatto che in un’iniziativa con compenso legato al risultato la parte variabile sia così limitata, il presidente Sonego ha messo in guardia gli azionisti che stanno aderendo alla Class Action con le seguenti dichiarazioni:
Il Consiglio dell’Ordine, pur non fornendo pareri in materia deontologica a nessuno se non ai propri iscritti, si prende cura degli interessi dei clienti degli avvocati. In materia tariffaria lo fa da un lato rendendosi disponibile ad esperire tentativi di conciliazione tra avvocato e cliente, dall’altro chiedendo in ogni caso all’ex cliente di fornire le proprie deduzioni quando un avvocato chiede all’Ordine la liquidazione della propria parcella in vista di una futura causa.
Il patto con il quale un avvocato concordi di farsi pagare una determinata percentuale di quanto il giudice riconoscerà al proprio cliente all’esito della causa, configura esattamente il patto di quota lite vietato dalla nuova legge professionale forense del 2012 ed è sanzionato con la sospensione dell’esercizio della professione.
Quando il Consiglio dell’Ordine verrà a conoscenza di comportamenti deontologicamente scorretti, e nello specifico di patti di quota lite, non può fare altro che segnalare il fatto al Consiglio distrettuale di disciplina di Venezia, per i provvedimenti del caso.
Insomma, legare parte del compenso all’esito della class action sarebbe un atto non legittimo secondo le leggi vigenti e potrebbe essere in futuro disconosciuto dagli stessi avvocati che lo stanno proponendo ai risparmiatori.
Le parole del presidente Sonego sono quindi un invito alla prudenza e alla verifica del rapporto con i loro legali per tutti gli azionisti della Popolare di Vicenza che stessero intentando o pensando di intentare una causa in relazione alla soluzione proposta dal BPVi.
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