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Azioni banca popolare di Vicenza: il Vescovo valuta il Sì alla transazione
giovedì 9 febbraio 2017, di
Il vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol, valuta l’accettazione alla transazione delle azioni della Banca Popolare di Vicenza in possesso delle sua diocesi.
Tramite l’operazione, la Popolare di Vicenza si propone di versare 9 euro per ogni azione comprata dai clienti negli ultimi 10 anni, offerta che si rivolge a circa 94 mila soci - tra cui anche la diocesi di Vicenza - che vorranno aderirvi.
Azioni BpVi, la quota in mano alla Diocesi
Sono 26.254 le azioni della Banca Popolare di Vicenza possedute dalla diocesi vicentina, raccolte negli anni come regalo da parte della banca stessa. Tuttavia, molte tra queste sono state ricevute in un periodo precedente agli ultimi 10 anni.
La scelta del vescovo Pizziol di aderire o meno alla transazione delle azioni di Banca Popolare di Vicenza, operazione congiunta con Veneto Banca, è cruciale e in molti attendono una risposta a riguardo, che potrà avvenire entro e non oltre il 22 marzo - giorno in cui scade l’operazione.
In gioco c’è la salute della banca vicentina e la ripresa del territorio e dei sui abitanti.
Il vescovo di Vicenza ha da poco incontrato due dipendenti della Popolare di Vicenza che hanno avuto il compito di presentare nel dettaglio l’opportunità alla diocesi, ed ora Pizziol si è riservato qualche giorno di tempo per meditare su cosa fare delle azione BiVi in mano alla Curia.
Il vescovo di Vicenza parteciperà alla transazione della BiVi?
I criteri discrezionali sono stati già esposti dal portavoce del vescovo Pizziol, don Alessio Graziani:
“A pesare sulla scelta non sarà tanto il ritorno economico per la diocesi, quanto una valutazione complessiva sulle conseguenze generali che il successo o il fallimento di questa operazione potrà avere sul territorio”.
È difficile quantificare l’importo che la diocesi di Vicenza andrebbe ad incassare partecipando all’operazione di transazione delle azioni in possesso.
Ma, come specificato dal portavoce, l’incasso non rientra nei criteri decisionali del Vescovo che, invece, punta a tutelare il territorio vicentino e la sua popolazione.
“La preoccupazione principale riguarda il futuro dei dipendenti della banca e le loro famiglie”,
ha aggiunto Don Alessio Graziani.
Cruciale, dunque, il successo generale della transazione delle azioni della Popolare di Vicenza.
Come procede la transazione della Popolare di Vicenza
Mentre il vescovo si è riservato un tempo per valutare con attenzione la possibilità di partecipare della transazione, è utile sottolineare l’essenzialità del successo della transazione e il suo andamento fino ad oggi.
L’operazione, che ricordiamo si svolge congiuntamente a Veneto Banca, secondo gli ultimi dati disponibili ha raccolto il 25% di adesioni, ma l’obiettivo guarda all’80%.
Naturalmente, il successo della transazione delle azioni della Popolare di Vicenza è strettamente correlato alla percentuale di adesioni dei soci che hanno acquistato i titoli della banca negli ultimi 10 anni.
La situazione delicata della diocesi di Vicenza
Quando le azioni della Popolare di Vicenza viaggiavano ai loro massimi (62 euro), il “tesoretto” in mano al vescovo ammontava a circa 1,64 milioni di euro.
Dopo il crollo del valore del titolo, invece, la curia ha iniziato a registrare difficoltà sul suo bilancio annuale.
Infatti, i proventi dall’8 per mille, le rendite di immobili e i versamenti delle parrocchie bastano a malapena a coprire le spese per il culto e la pastorale, gli interventi caritativi e per la stessa diocesi, oltre che per le imposte e la manutenzione.