Di fronte all’impennata di contagi, il premier britannico annuncia un lockdown di un mese in Inghilterra e chiede al popolo “sacrifici”
Boris Johnson cede e vara un lockdown nazionale in tutta l’Inghilterra. La misura, che durerà un mese, è stata annunciata solo pochi minuti fa dal premier britannico, che ha parlato alla nazione chiedendo “sacrifici” e inquadrando la difficile situazione sanitaria.
Ha evidenziato in particolare l’imminente saturazione del sistema ospedaliero, spiegando di non voler arrivare alla condizione di dover scegliere chi curare.
La decisione, in apparenza inevitabile, arriva a seguito di numerose resistenze di Johnson, che ha cercato in ogni modo di scongiurare le restrizioni anche tramite smentite pubbliche ad esperti e visioni dell’andamento dei contagi talvolta molto personali e forzate.
Di fatto però il Regno Unito ha toccato oggi quota 1 milione di casi, e gli altri Paesi appartenenti ad esso come Galles, Scozia e Irlanda del Nord hanno già varato anche da più settimane dei lockdown più o meno severi.
Boris Johnson cede: lockdown nazionale in Inghilterra
Il lockdown entrerà in vigore da giovedì 5 novembre e proseguirà per trenta giorni, salvo prolungamenti imposti da una situazione ancora considerata critica.
Chiusi quindi pub, ristoranti e bar in tutta l’Inghilterra, ma resteranno takeaway e servizio a domicilio. Anche per lo sport - salvo quello professionistico - la chiusura è totale, mentre scuole, università e tribunali proseguiranno le loro attività.
Con un tono insolitamente meno squillante e modesto anche nelle espressioni, Johnson ha esplicitamente chiesto sacrifici al popolo britannico, che ha ringraziato per l’impegno che si appresta ad assumere:
“Scusate se vi disturbo di sabato sera ma è mio dovere aggiornarvi sull’emergenza coronavirus. I contagi stanno salendo, ben oltre le nostre peggiori previsioni. Il sistema sanitario potrebbe collassare e i medici potrebbero presto trovarsi a scegliere chi salvare e chi no. Se non ci muoviamo adesso rischiamo migliaia di morti al giorno e un disastro morale per il nostro sistema sanitario e il nostro Paese. Insomma, non abbiamo scelta: dovete restare a casa. So quanti sacrifici vi sto chiedendo e l’impatto che queste misure avranno su economia e lavoro, per questo voglio davvero ringraziare tutti voi”,
ha dichiarato il premier nel suo discorso alla nazione.
Spetterà ora al parlamento britannico dare la (scontata) approvazione delle nuove misure contenute nel piano per il lockdown nazionale, che dovrà fornire entro 24 ore dell’entrata in vigore, ovvero il prossimo mercoledì 4 novembre.
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