L’Italia rappresenta il terzo mercato europeo per numero di passeggeri, anche grazie alle compagnie a basso costo. Ma quest’anno la crescita è lenta.
La grande corsa al trasporto aereo è finita? Il contesto direbbe di no, considerando la consolidata posizione delle compagnie low cost, che rendono accessibili i voli a milioni di passeggeri e l’aumento del traffico globale. I numeri però dicono che probabilmente la spinta sta rallentando e il 2025 potrebbe essere un anno di svolta, in negativo. Il discorso vale più a livello europeo, mentre l’Italia, proprio perché è un mercato fortemente legato al ruolo dei vettori a basso costo, risulta tra i paesi con i più alti tassi di crescita del traffico passeggeri.
Per il trasporto aereo il 2024 è stato l’anno della ripresa definitiva, cioè del ritorno (e del superamento) ai livelli toccati nel 2019, il picco prima della pandemia e della crisi. Lo scorso anno sono stati 1.817 milioni i passeggeri che hanno volato in Europa, in crescita dell’8% sul 2023, quando erano stati 1.682 milioni. La vera svolta c’era stata però nel 2022, quando 1.433 milioni di passeggeri avevano portato a una crescita del 124,2% sul 2021, dodici mesi ancora segnati in gran parte dalle restrizioni ai viaggi. Il numero di passeggeri del 2024 è stato più alto di quello registrato nel 2019 (1.801 milioni) e risulta quasi raddoppiato rispetto ai livelli di vent’anni fa (quando in Europa non si superavano i mille milioni di passeggeri all’anno).
Dove sta crescendo il traffico aereo in UE?
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