Databricks prepara un maxi round da 5 miliardi: ricavi rivisti al rialzo, margini in calo per l’esplosione dell’AI e valutazione più che raddoppiata in meno di un anno.
Databricks è pronta a segnare uno dei round di finanziamento più significativi dell’intera industria tech. Secondo indiscrezioni riportate da The Information e riprese da diverse testate internazionali, la società specializzata in data analytics e applicazioni di intelligenza artificiale sta trattando la raccolta di 5 miliardi di dollari a una valutazione di 134 miliardi. Si tratta di un valore pari a 32 volte le vendite previste per quest’anno, circa 4,1 miliardi di dollari, dopo che l’azienda ha ritoccato più volte al rialzo le sue proiezioni interne. Un’accelerazione che conferma il ruolo centrale della piattaforma nella corsa globale all’AI enterprise.
La società, fondata nel 2013 e oggi considerata una delle candidate più forti alla quotazione in Borsa, ha comunicato agli investitori una crescita dei ricavi del 55% nell’ultimo anno, nonostante la pressione sui margini. Proprio l’esplosione dell’uso dei prodotti AI ha contribuito a spingere in basso il margine lordo dal 77% al 74%, un segnale della forte espansione ma anche della crescente intensità computazionale richiesta dai carichi di lavoro. In parallelo, a settembre Databricks aveva già raggiunto un run rate da 4 miliardi di dollari, di cui circa un miliardo derivante direttamente dalle soluzioni di intelligenza artificiale.
Una valutazione che corre più dei ricavi
La corsa alla valorizzazione di Databricks ha pochi precedenti nel software enterprise. All’inizio dell’anno la società aveva chiuso un round serie J da 10 miliardi, a una valutazione di 62 miliardi. In agosto, il valore era salito vicino a 100 miliardi grazie all’interesse crescente degli investitori. Oggi il nuovo aumento di capitale porterebbe a un incremento del 116% in meno di dodici mesi.
Il mercato vede Databricks come uno dei player più solidi per integrare, trattare e utilizzare grandi moli di dati a supporto di modelli avanzati di intelligenza artificiale. Il confronto con Palantir sta infatti diventando ricorrente: secondo alcuni analisti Databricks “sta correndo più veloce” su vari indicatori di crescita e adozione. Nonostante ciò, le due aziende collaborano: Palantir ha infatti firmato una partnership strategica con Databricks per integrare le rispettive piattaforme AI e data engineering, un segnale della convergenza nel settore.
Una piattaforma ormai dominante nell’AI enterprise
Con oltre 20.000 clienti globali, tra cui Block, Shell e Rivian, Databricks si è trasformata in uno standard de facto per gestire analisi avanzate e workload di intelligenza artificiale nel cloud. La società compete con giganti come Google BigQuery e Amazon Redshift, ma il boom dell’AI generativa ha rafforzato il suo posizionamento come piattaforma unificata per dati e modelli.
Il nuovo super-round sembra però allontanare ulteriormente l’ipotesi di quotazione. Il CEO Ali Ghodsi aveva già dichiarato in passato che l’IPO sarebbe stata rinviata fino alla stabilizzazione dei mercati, e con un accesso al capitale privato così favorevole l’azienda non ha motivo di accelerare. Intanto, gli investitori che hanno puntato in anticipo sull’ascesa della società (tra cui Ark Venture Fund, NVIDIA e perfino Nancy Pelosi) si preparano a registrare guadagni potenzialmente enormi.
La traiettoria di Databricks conferma una verità ormai chiara nel mondo tech: l’AI non è più solo un trend, ma un nuovo pilastro industriale. E chi controlla dati, infrastrutture e capacità di calcolo si prepara a ridefinire la competizione nei prossimi anni.
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