Bonus sicurezza, spettano fino a 48.000 euro senza ristrutturazione

Patrizia Del Pidio

9 Ottobre 2025 - 17:37

Come avere il bonus edilizio che riconosce fino a 48.000 euro per la messa in sicurezza della casa contro i furti? Vediamo tutto quello che c’è da sapere.

Bonus sicurezza, spettano fino a 48.000 euro senza ristrutturazione

Come si fa ad avere un bonus casa che arriva fino a 48.000 euro senza ristrutturare? Nel 2025 è in vigore il bonus sicurezza che consente di portare in detrazione dall’Irpef il 50% delle spese sostenute per la sicurezza della propria casa. Si tratta di un incentivo autonomo, che anche senza ristrutturazione può essere richiesto qualora si installino dispositivi e infissi che prevengano i furti. La detrazione al 50% è riconosciuta solo sull’abitazione principale, sulle seconde case scende al 36%.

Ricompresi nel beneficio sono impianti di antifurto, inferriate, porte blindate, sistemi di allarme, sensori e centraline ed è agevolabile una spesa massima di 96.000 euro per ogni unità immobiliare. Vediamo come funziona il bonus e come si possono recuperare fino a 48.000 euro dall’Irpef.

Bonus sicurezza, chi può beneficiarne?

A poter beneficiare del bonus sono proprietari di immobili o coloro che detengono un diritto reale sull’immobile. A recuperare le spese in detrazione, in ogni caso, è chi le sostiene materialmente ed è intestatario delle fatture.
Il beneficio, come detto, prevede una detrazione del 50% su un tetto massimo di spesa di 96.000 euro. La detrazione si recupera in dieci quote annuali di pari importo. Per comprendere il funzionamento facciamo un esempio pratico.

Se il proprietario di una casa installa l’impianto di antifurto, la porta blindata e le inferriate a tutte le finestre spendendo 20.000 euro, avrà diritto a una detrazione di 10.000 euro che recupererà nella misura di 1.000 euro l’anno (in dichiarazione dei redditi) per dieci anni.

Per quali spese spetta il bonus?

Le spese ammesse all’agevolazione fiscale sono numerose e comprendono:

  • sistemi di allarme;
  • sistemi di antifurto;
  • sensori;
  • sirene;
  • centraline;
  • dispositivi digitali da connettere allo smartphone o a piattaforme di controllo remoto;
  • impianti di videosorveglianza;
  • telecamere integrate a sistemi di registrazione;
  • porte blindate;
  • porte rinforzate;
  • cancelli automatici;
  • serrature;
  • inferriate;
  • videocitofoni di nuova generazione (per intenderci quelli che permettono di tenere traccia degli accessi allo stabile tramite un’applicazione);
  • casseforti a muro installate in maniera permanente (non mobile);
  • finestre blindate;
  • finestre antieffrazione;
  • vetri antisfondamento;
  • tapparelle metalliche con sistemi di bloccaggio.

È importante ricordare che la detrazione al 50% è valida solo fino al 31 dicembre 2025; senza un intervento normativo, dal 1° gennaio 2026 la detrazione scende al 36% per le abitazioni principali e al 30% per le seconde case.

Che documenti servono per il bonus?

La detrazione non richiede che sia presentata un’apposita domanda e viene riconosciuta direttamente nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo in cui si devono indicare le spese sostenute. Fondamentale per il diritto al beneficio è la modalità di pagamento delle spese, che deve essere effettuata con bonifico parlante che riporti:

  • causale del versamento in cui si deve indicare l’articolo 16-bis del DPR 917/1986;
  • il codice fiscale di chi beneficia della detrazione;
  • partita Iva e codice fiscale dell’impresa che esegue i lavori;
  • gli estremi della fattura.

La documentazione (fatture, ricevute di pagamento, schede tecniche dei dispositivi installati) deve essere conservata per cinque anni successivi all’ultima quota di detrazione.

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