Bonus asilo nido, attenzione a non commettere questo errore: cosa rischia chi dimentica gli allegati

Simone Micocci

01/03/2023

Bonus nido 2023, cambia la domanda: format rinnovato e più semplice, ma l’errore è dietro l’angolo. Attenzione a non dimenticare di allegare la documentazione richiesta: ecco come fare.

Bonus asilo nido, attenzione a non commettere questo errore: cosa rischia chi dimentica gli allegati

Il format per la domanda di bonus nido è cambiato e rispetto al passato è stato semplificato. Tuttavia, c’è il rischio che non prestando la dovuta attenzione si commetta un errore che potrebbe costare caro ai fini dell’esito della richiesta.

In queste ore sul nuovo sito dell’Inps è comparsa la procedura per la richiesta del bonus nido riferito alla frequenza nell’anno 2023. La si trova semplicemente facendo accesso alla propria area personale e scrivendo “bonus nido” nell’apposita barra di ricerca: tra i risultati dovrete cliccare su “bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione” (dove leggete “approfondisci”) e poi su “utilizza il servizio”.

Qui dovrete scegliere l’opzione “creare una nuova domanda” e seguire l’iter che si compone di 5 passaggi. Tuttavia, completata la prima fase e dopo aver salvato la domanda di bonus nido si potrebbe pensare di aver completato l’intera operazione: non è così in quanto - come previsto dalla normativa - per avere concretamente diritto al beneficio bisogna allegare la documentazione necessaria ai fini dell’erogazione del rimborso.

Bonus asilo nido, nuovo format per la domanda sul sito Inps

Come anticipato, il rinnovo del sito Inps ha riguardato anche la procedura per la domanda di bonus nido 2023, rimborso riconosciuto a tutte le famiglie con figli minori di 3 anni che quest’anno frequentano - o comunque frequenteranno - un asilo nido pubblico o privato.

La procedura diventa più intuitiva e, nel caso in cui la domanda di bonus nido risultasse presentata già nel 2022, molti dei dati richiesti (come ad esempio le informazioni sulla scuola) risulteranno già inseriti. Tuttavia, non leggendo con attenzione si potrebbe dimenticare di allegare almeno una parte della documentazione richiesta, passaggio essenziale per il buon esito della procedura.

Ma andiamo con ordine. Come anticipato ci sono 5 passaggi, di cui:

  • il primo riguarda i dati della domanda. Qui vanno inserite le informazioni riferite al genitore che fa richiesta del bonus nido (deve essere lo stesso che si fa carico del pagamento della retta) nonché il codice fiscale del minore per il quale si usufruisce del contributo;
Inserimento dati domanda Inserimento dati domanda Primo passaggio della domanda di bonus nido.
  • nel secondo passaggio vanno indicati invece i dati riferiti all’istituto frequentato. Come anticipato, i dati risultano precompilati laddove la richiesta sia già stata avanzata nel 2022, ma è comunque possibile modificarli. Sempre qui vanno “prenotate” le mensilità per le quali si intende godere del rimborso: nell’apposita tabella selezionate i mesi in cui si prevede che verrà pagata la retta e poi cliccate sulla freccia al centro per spostarli nella tabella di destra e confermarli;
  • dopodiché bisognerà indicare le modalità di pagamento del rimborso. Anche in questo caso il conto corrente risulta già indicato qualora non si tratti della prima domanda, con possibilità di modifica se necessario;
  • la quarta parte riferisce alle dichiarazioni di responsabilità, con cui l’interessato dovrà dichiarare, ad esempio, di essere a conoscenza di quanto stabilito dalla normativa e di impegnarsi a comunicare eventuali variazioni utili ai fini dell’erogazione del rimborso;
  • l’ultima parte riguarda il riepilogo dei dati e il salvataggio della domanda una volta aver appurato che è tutto corretto.

A questo punto la domanda è salvata ma non ancora inviata: come tra l’altro precisato nelle apposite istruzioni Inps, infatti, ai fini della validazione della richiesta di bonus nido è necessario allegare “la documentazione comprovante il pagamento della retta relativa ad almeno un mese di frequenza per cui si richiede il beneficio oppure, nel caso di asili nido pubblici che prevedono il pagamento delle rette posticipato rispetto al periodo di frequenza, la documentazione da cui risulti l’iscrizione o comunque l’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino”.

L’errore da non commettere

Non bisogna dunque commettere l’errore di pensare che basti completare i suddetti passaggi per formalizzare la richiesta di bonus nido. Come tra l’altro si legge nell’avviso Inps che compare al termine della prima parte della procedura, per poter inviare la domanda serve allegare la documentazione richiesta ossia:

  • pagamento di almeno una retta riferita a un mese di frequenza (nell’anno corrente ovviamente);
  • in alternativa l’iscrizione, o comunque l’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino, nel solo caso degli asili nido pubblici.

Per chi non ha particolare dimestichezza con procedure di questo tipo potrebbe però essere complicato capire dove inserire la documentazione richiesta. In realtà è semplice: si può fare direttamente cliccando sulla descrizione del documento richiesto nel messaggio che compare al termine del salvataggio della prima parte, oppure cliccando sull’opzione “allegazione” e subito dopo su “allega documenti di spesa” che trovate nella barra alta.

Cliccando sull’ID della domanda verrete indirizzati nell’apposito menù d’inserimento degli allegati, dove vi verrà chiesto d’indicare tipologia, numero e data del documento, nonché il mese a cui riferisce.

Per il momento basterà anche una sola certificazione così da far partire la domanda e prenotare il rimborso per le mensilità indicate nella prima parte.

Cosa rischia chi non allega il documento?

Fino a quando non ci sarà almeno un documento allegato la domanda non verrà inviata all’Inps per la protocollazione. Il rischio è che qualora nel frattempo dovessero esaurirsi le risorse, la propria domanda sarà comunque congelata, in quanto come data d’invio viene considerata quella in cui si allega il primo documento e non quando è stato effettuato il salvataggio.

Per quanto riguarda gli altri documenti, invece, c’è tempo per allegarli fino al 1° aprile 2024 (utilizzando la procedura sopra indicata). Tuttavia, fino a quando l’Inps non avrà la ricevuta di pagamento non provvederà al rimborso per il mese richiesto.

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